Israele: elezioni “strane” e “complicate”

Due ex Primi Ministri, Benjamin Netanyahu [it] e Ehud Barak [it], e il Ministro degli affari esteri e Primo Ministro pro-tempore Tzipi Livni [it] sono in corsa serrata per vincere le elezioni israeliane.

Ne risulta “uno scrutinio inquietante” [in] e un'imprevista suspence elettorale, che vede Livni in testa e Netanyahu immediatamente dopo. E mentre i risultati definitivi non saranno annunciati per giorni, i blogger israeliani vanno riflettendo su queste “strane” e “complicate” elezioni.

Su Dutchblog Israel [in], l'esperto olandese di storia ebrea Bert de Bruin propone alcune osservazioni generali sulle elezioni in un post intitolato The morning after. Eccone alcune:

# I vincitori: Livni, Lieberman, Hamas, i coloni (tutti per motivi differenti).
# I perdenti: Nethanyahu, Barak, israeliani e Palestinesi (idem).
# Sono contento di non essere colui che deve costruire una coalizione fra i membri di questo, diciottesimo, Knesset.

One Jerusalem [in] definisce “strane” le elezioni ed aggiunge:

“Il blocco di destra” (dei partiti politici) ed “il blocco di centro” hanno raggiunto un incerto pareggio, mentre “il blocco di sinistra” è stato schiacciato brutalmente dalla (mancanza di) elettori.

In un altro post su One Jerusalem [in], un blogger che ha realmente incontrato Netanyahu scrive:

Oltre quattro milioni di israeliani hanno sfidato vento e pioggia per votare alle elezioni nazionali israeliane.

[…]

Mentre i risultati finali del voto non saranno noti ancora per giorni, è accettato quasi universalmente che il prossimo Primo Ministro di Israele sarà Benjamin Netanyahu. Ieri sera, abbiamo avuto il piacere di congratularci con Netanyahu per la sua vittoria elettorale. Ha passato un po’ di tempo a socializzare ed è chiaro che il suo obiettivo è quello di insediare appena possibile una coalizione di maggioranza. Come ha detto la notte scorsa ai seguaci del Likud, Israele sta affrontando sfide molto serie soprattutto con l’incombente minaccia dell'Iran. Anche a noi ha ribadito questo messaggio. Dobbiamo impedire all'Iran di ottenere armi nucleari.

ExpatEgghead [in] aggiunge la sua opinione:

A monte di tutto, è poco chiaro come sarà formato il prossimo governo. Avremo grossi problemi nelle prossime settimane.

E Imshin, su Not a Fish [in], descrive il processo come “complicato”. La blogger esorta i concittadini sraeliani ad essere pazienti:

Quel che succede poi è che il presidente conduce le consultazioni con le varie fazioni e quindi dà l’incarico di formare la coalizione al leader del partito che ha la migliore probabilità di formare la coalizione, non necessariamente al partito che ha ottenuto più voti. Nulla di ciò accadrà prima della prossima settimana al più presto.

Ciò che facciamo ora è attendere pazientemente e cercare di non essere infastiditi dalle assurdità che i commentatori della TV vanno vomitando. Ricordiamoci, anche loro devono lavorare e nel loro caso ciò significa continuare a lamentarsi, anche quando non hanno niente di interessante da dire. Volendo, direi di dare ascolto soltanto a quanto detto dai commentatori politici veterani come Hanan Kristal, Yaron Dekel, ecc.

Nel frattempo Yaeli, che scrive sul blog Aliyah! Step-by-Step: Making a Life in Israel [in], osserva:

Nessuno potrebbe mai sostenere che il nostro processo elettorale sia semplice. Non solo abbiamo l’incubo delle coalizioni ma c'è anche la distribuzione “dei voti eccedenti”.

Yaeli, che spiega il sistema elettorale in Israele, condivide quanto segue:

C’è un’altra cosa che vorrei menzionare in merito alle elezioni israeliane e all'importanza delle votazioni. La possibilità di votare per ogni cittadino è considerata di importanza fondamentale e viene fatto ogni sforzo per assicurare che ogni cittadino possa votare. In posti come gli Stati Uniti ed altri Paesi, un cittadino può perdere (permanentemente!) il diritto di votare se, per esempio, commette un reato grave. Così i criminali non possono votare negli Stati Uniti. Qui i criminali votano qualunque sia il reato commesso. Vengono approntate delle urne nelle prigioni in modo da poter raccogliere il voto di tutti i cittadini incarcerati. Le unità di voto mobili arrivano anche negli ospedali e nelle case di cura e visitano tutti i letti di coloro che non possono alzarsi, per dare loro l'opportunità di votare se vogliono farlo.

David Bogner, su Treppenwitz [in], invita il presidente Tzipi Livni del Kadima a mantenere la parola quando ha detto di voler “Onorare le decisioni del popolo”. Egli scrive:

“Onorare le decisioni del popolo!”

Queste sono state le parole pronunciate la notte scorsa da Tzipi Livni, Presidente del Kadima … e per una volta sono d'accordo con lei!

Naturalmente, occorre tenere presente che il suo partito ha ricevuto appena un seggio in più del rivale Likud nelle elezioni del Knesset… non certo una vittoria decisiva.

E va menzionato che questa dichiarazione di vittoria giunge ben prima di aver contato tutti i voti dei soldati e funzionari di governo all'estero (e un’intera settimana prima che sia stato certificato il conteggio finale). Ma sì, in senso stretto, Kadima sembra in vantaggio sul Likud nel numero di seggi conquistati rispettivamente.

E aggiunge:

Così, mentre sono completamente d'accordo (per una volta) con la dichiarazione della signora Livni, non credo che abbia ancora afferrato il fatto che la gente habbia deciso in modo schiacciante di preferire le politiche, le piattaforme e i partiti della destra rispetto a quelli della sinistra.

Spero che lei segua il suo stesso consiglio e onori la loro decisione.

su Israellycool, Aussie Dave scrive in tempo reale durante le elezioni qui qui [in], mentre Muse pubblica su Shiloh Musings [in] alcune fotografie della giornata.

Ulteriori informazioni sulle elezioni in Israele sono disponibili su Wikipedia [in].

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