Camerun: libertà a rischio

Nonostante il Camerun [it] non sia al centro dell'attenzione mondiale, di recente su alcuni blog si è discusso della reale condizione della libertà in questa nazione del continente africano.

Sul suo blog [fr], Édouard Tamba esprime preoccupazione:

Le 8 novembre dernier, le sous-préfet de Yaoundé II débarque au Palais des congrès avec l’intention d’interdire la tenue de l’Assemblée générale de l’Ordre des avocats du Cameroun. […] Quelques jours plus tôt, c’est le même sous-préfet qui interdisait une réunion des syndicats de taximen […].

Le week-end dernier, ce sous-préfet interdisait la marche de l’Ong Jane and Justice, oeuvrant dans la sensibilisation contre les accidents de la route. Le même jour, celui de Yaoundé I interdit une réunion illégale de la ligue provinciale d’athlétisme du Centre. “En voilà au moins un qui a gardé sa lucidité”, commentent certains. Trop tôt ! Ledit sous-préfet, après des pressions du ministre des Sports et de l’éducation physique, autorise finalement la réunion. […]

L'8 novembre scorso, il sottoprefetto di Yaoundé II si è recato al Palazzo dei Congressi con l'intenzione di vietare un meeting dell'assemblea generale dell'associazione avvocati del Camerun. […] Qualche giorno prima, lo stesso sottoprefetto aveva proibito una riunione dei rappresentanti sindacali dei tassisti […].

Lo scorso week-end, ha vietato la marcia organizzata dall'ONG Jane and Justice che mirava a focalizzare l'attenzione pubblica sui numerosi incidenti stradali. Lo stesso giorno, il sottoprefetto di Yaoundé I ha impedito un meeting illegale della locale lega di atletica. “Almeno c'è ancora qualcuno che ha del buon senso,” sostengono alcuni. No! Questo stesso sottoprefetto, in seguito alla pressione da parte del ministro dello sport e dell'educazione fisica, alla fine ha autorizzato il meeting. […]

Fra i commenti a questo post, quello disilluso di Ti Aya:

Est-ce que c’est vraiment une régression ? Il me semble qu’il en a toujours été ainsi, non ?

Davvero le cose stanno peggiorando? A me pare che siano sempre andate in questo modo, no?

Nello stesso post, Édouard Tamba riporta un altro episodio, il divieto a una conferenza stampa di un'associazione civica per la difesa degli interessi collettivi (ACDIC), insieme alle immagini [fr] della violenta repressione di una manifestazione tenuta dalla stessa associazione a Yaoundé il 10 dicembre.

In risposta all'accaduto, François Bimogo, responsabile della rivista Éclat d'Afrique, ha diffuso il testo che segue:

Après l'interdiction […] de sa conférence de presse […], l'Association Citoyenne de Défense des Intérêts Collectifs a tenu une manifestation de près de 500 personnes […] à Yaoundé […].

Face à des manifestants à mains nues qui brandissaient des pancartes pour dénoncer les détournements, la corruption et la réaction de l'État Camerounais pour éviter la crise alimentaire du maïs qui guette le Cameroun en 2009, une cinquantaine de policiers anti-émeutes lourdement armés ont fondu sur les manifestants après une tentatives d'exfiltration de force de […] Bernard NJONGA, président de l'ACDIC. A l'issue de violentes empoignades, une trentaine de manifestants ont été chargés et embarqués […].

Dopo il divieto […] per la conferenza stampa […], l'Associazione Civica per la difesa degli interessi collettivi ha tenuto una dimostrazione con circa 500 persone […] a Yaoundé […].

50 poliziotti antisommossa pesantemente equipaggiati stavano di fronte a manifestanti disarmati che portavano soltanto dei cartelli per denunciare l'appropriazione indebita, la corruzione e la risposta del governo alla crisi alimentare che minaccia di colpire il Camerun nel 2009; la polizia ha cercato di arrestare il presidente dell'ACDIC […], Bernard NJONGA. Dopo una violenta rissa, hanno fermato circa trenta dimostranti […].

Nel suo post, Édouard Tamba commenta:

La démarche de l’Acdic pourrait être contestable en ce qui concerne le cadre légal régulant les manifestations publiques. Mais de là à en arriver à de telles exactions. On se pose des questions.

Le azioni dell'ACDIC potrebbero essere discutibili rispetto alle leggi che regolano le dimostrazioni pubbliche. Ma usare una violenza simile fa sorgere molte domande.

La conclusione del messaggio di François Bimogo può offrire qualche spiegazione:

Selon une étude […], l'ACDIC a découvert que plus de 1,2 milliards de F CFA ont été détournés depuis 2006 au Ministère de l'agriculture et du développement rural […].

Secondo un'indagine, l'ACDIC ha scoperto che nel 2006 il Ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo Agricolo si era appropriato di oltre 1,2 miliardi di franchi CFA [2.5 milioni di dollari USA].

Per maggiori informazioni sull'argomento, si veda questo blog [fr].

Nonostante il rapporto annuale del 2007 dell'ONG Reporters Without Borders sostenga che la libertà di stampa sembri diventare realtà in Camerun, questa continua a essere fragile e minacciata.

Su PrinceReport, un post [in] di Yemti Harry Ndienla descrive violazioni dei diritti umani, come riportato dal Dipartmento di Stato USA:

In Camerun la questione dei diritti umani ha scarso rilievo, e il governo continua a commettere numerosi abusi un anno dopo l'altro. Le forze di sicurezza sostenute dal governo compiono molte uccisioni illegali; sono regolarmente impegnati in torture, pestaggi e altri abusi, in particolar modo dei fermati e dei detenuti, rimanendo impuniti. Peraltro le condizioni in carcere restano dure e a rischio di morte, mentre le autorità arrestano e detengono arbitrariamente i cittadini anglofoni che promuovono la secessione, attivisti e osservatori per i diritti umani, altri cittadini e soprattutto giornalisti. Per di più, vi sono resoconti inquietanti di detenzioni prolungate, e a volte in isolamento, prima del processo, e di violazione della privacy dei cittadini.

I rapporti annuali del Dipartmento di Stato USA sul Camerun hanno sempre rafforzato quanto sopra, incluso il fatto che “il governo ha ristretto la libertà d'espressione dei cittadini, la libertà di stampa, la possibilità di riunirsi in assemblee o associazioni, e ha perseguitato i giornalisti. Il governo ha inoltre impedito ai cittadini piena libertà di movimento. La gente ha preso nota della gravità della corruzione nel governo. La violenza sociale e la discriminazione delle donne; il traffico di esseri umani, soprattutto bambini; la discriminazione degli indigeni pigmei e delle minoranze etniche e la discriminazione degli omosessuali sono divenuti dei problemi. Il governo ha represso i diritti dei lavoratori e le attività di organizzazioni di lavoro indipendente, e sono state segnalate questioni come il lavoro minorile, la schiavitù e il lavoro coatto, incluso quello minorile”.

Sia questo post che un altro [in] citano il problema specifico delle due province [in] nord-orientali del Camerun di lingua inglese, dove esiste un movimento separatista.

Narmer [in] racconta la storia di Njoya Hilary Tikum, che è fuggito dal Camerun nel 2006, poiché era un secessionista anglofono e subiva la repressione nel suo paese. Ha cercato e ottenuto asilo politico negli Stati Uniti, e adesso vive a New York.

Il Camerun non è devastato dalla guerra, ma il regime di Paul Biya [it] resta forte, e bisogna fare in modo che la libertà progredisca nel Paese.

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