Armenia: blogger invitati alla conferenza stampa presidenziale

Il 21 luglio scorso due blogger sono stati invitati, assieme a 38 giornalisti, alla conferenza stampa tenutasi al palazzo presidenziale per celebrare il centesimo giorno dalla nomina del nuovo Presidente. È stato permesso loro di fare una domanda a testa, e sono stati trattati a tutti gli effetti come giornalisti. Considerando anzi il mancato invito per alcune testate pro-opposizione, i due blogger possono essere considerati “ancor di più a pari livello”, dato che il quotidiano più venduto in Armenia ha una tiratura di circa 10.000 copie. Si è così stabilito un precedente per affermare il blog come un vero e proprio medium.

In tal senso si erano anzi già registrati segnali positivi, da quando in aprile Serzh Sargsyan aveva aperto un blog a suo nome [ru] ancora prima della nomina a Presidente. Il blog ha poi raccolto centinaia di domande [ru] dei cittadini sull'instabile situazione politica seguita alle controverse elezioni presidenziali a febbraio, e ai violenti scontri tra l'opposizione radicale e la polizia a Yerevan il primo marzo. Stavolta, su iniziativa di Akunamatata_Ser [ru/ar], che ha ricordato [ru/ar] come Sargsyan avesse promesso di rispondere alle domande dei blogger anche nel centesimo giorno del suo mandato, sono state raccolte altre 50 domande.

Il blogger racconta questo evento storico.

È proprio vero che gente al timone del governo si interessa a noi e ci segue. Oggi Akunamatata_Ser e pigh sono stati invitati al palazzo presidenziale!!!!!! È venuto fuori che ricordiamo e non dimentichiamo le promesse fatte ai blogger.

In un entusiasta post [in], RealArmenia si compiace della partecipazione dei blogger armeni alla conferenza stampa, facendo notare come “l'Armenia sia al momento uno dei rari Paesi in cui blogger vengono trattati alla pari dei giornalisti” e si congratula con Sergey Chamanyan (Akunamatata_Ser) e Tigran Kocharyan (pigh) per il risultato raggiunto.

Comunque non tutti i blogger hanno visto di buon occhio la notizia e nella blogosfera armena si sono avute anche parecchie critiche. Il blogger pro-opposizione Nazaian, ad esempio, sostiene [in] che “siano stati invitati a palazzo dei blogger al servizio del regime. Le domande da loro poste erano chiaramente pro-regime.” Unzipped va oltre [in], chiedendosi se “le reali intenzioni dietro il buon rapporto dello staff presidenziale con alcuni blogger pro-governo serva a screditare i blog in generale agli occhi alla popolazione, fin dall'inizio, impedendone così ogni futuro sviluppo.”

Tumanyan [ru] ha un approccio più satirico e guarda avanti di 70 anni con un breve racconto nella migliore tradizione di 1984 di Orwell.

Il veterano del giornalismo Mark Grigorian [ru], invece, ha iniziato una discussione più teorica sul'accettabilità dell'invito per dei blogger, cioè reporter non-professionisti, a una conferenza-stampa, pur se la teoria presuppone che i giornalisti armeni abbiano un certo livello di professionalità. Grigorian sostiene che, anche se i blogger invitati vantano lo stesso numero di lettori dei quotidiani, essi non dovrebbero essere visti come rappresentanti dei mass media.

Un blog non viene aggiornato regolarmente (un giorno ci possono essere diversi post, il giorno dopo nulla), il blogger può non essere l'autore delle informazioni ivi pubblicate, e non sempre il blog contenie informazioni – sappiamo che spesso i post possono ridursi semplicemente a una foto o un link verso un video musicale su YouTube.

Quindi fare il blogger richiede capacità diverse rispetto a chi lavorare nell'ambito dei Mass Media. E ciò è stato dimostrato perfettamente alla conferenza-stampa del Presidente armeno.

Nemmeno l'ex giornalista e professionista dei media Ogostos [ru] ne ha ricavato una buona impressione.

Non c'è nessuna logica nella presenza di blogger a una conferenza stampa presidenziale […]. Se i portavoce del presidente considerano i blogger come veri e propri attori del panorama informativo e vogliono dimostrarne la “trasparenza” invitandone alcuni, allora dovrebbero rendersi conto che tale “trasparenza” viene annullata dall'assenza di giornalisti pro-opposizione – che non sono sicuramente soggetti meno importanti a tutti gli effetti. Se i portavoce del presidente considerano i blogger parte della società civile, allora dovrebbero invitare anche altri esponenti della società civile e istituire consultazioni pubbliche o qualcosa del genere, invece di indire una conferenza stampa.

In risposta all'ondata di critiche, uno dei blogger invitati – Pigh [ru] – si difende bene, dicendo di non rispettare la maggior parte dei giornalisti “per lamancanza di scrupoli, di professionalità e per la loro venalità.” Descrivendo invece la figura del blogger esperto che non ha un editor che ne rallenta il lavoro o gli proibisce di pubblicare determinate notizie.

Egli aggiunge che la motivazione della sua partecipazione alla conferenza stampa era quella dipromuovere i blog e la blogosfera, e ritiene che questo obiettivo sia stato raggiunto. “Rilassatevi, gente“, dice ai suoi critici, riassumendo i traguardi raggiunti dall'evento.

Cari blogger. È fantastico che noi, posizionisti e opposizionisti, siamo riusciti a fare meglio dei giornalisti con i nostri blog. E anche con la nostra professionalità. Personalmente sono onorato di vedere che il numero dei miei lettori supera quello del 90% dei quotidiani in Armenia. È stupendo entrare nel blog, leggere un post ed esprimere il proprio pare favorevole o contrario (invece di rivolgersi ai giudici per chiedere le ritrazioni dei giornali). [….] Il mondo virtuale sta, lentamente ma inesorabilmente, pestando i piedi alla carta stampata. Il progresso sta arrivando anche qui, lentamente ma inesorabilmente.

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