Ucraina: Madre Russia, avanti marsch!

A column of unarmed Ukrainian soldiers confronts a militia checkpoint in the Crimea.

Un gruppo di soldati ucraini disarmati si confronta con un posto di blocco militare in Crimea.

Con le sue battaglie post-sovietiche, la Russia resta una delle forze militari più temibili di sempre. Quindi possiamo immaginare quanto si sentano disperati i soldati ucraini disarmati che si trovano in Crimea, dove milizie armate intasano strade e aeroporti con i loro posti di bloccc; probabilmente equipaggiati (lo sono di frequente) dalle forze militari russe, le milizie in Crimea hanno bloccato e represso i soldati ucraini in basi militari, aeroporti, e in ogni dove.

Il 4 marzo 2014, un'unità di cinquanta soldati dell'aeronautica militare ucraina ha marciato disarmata in direzione dell'aeroporto di Belbek, presso Sevastopol, nell'intento di reclamare la propria base. Lungo la strada si è scontrata con un plotone militare che ha sparato contro/in aria dei fuochi di avvertimento, ordinandogli di fermarsi. Dopo una strenua trattativa, solo a dieci dei soldati ucraini è stato concesso di oltrepassare il posto di blocco e arrivare all'aeroporto.

La marcia disarmata dei soldati ucraini ha naturalmente catturato l'attenzione dei netizen, che ne hanno elogiato il coraggio e la nonviolenza. Infatti, nonostante solo un quinto della schiera sia riuscita a portare a termine l'operazione, i titoli dei quotidiani ucraini online recitano: “Una marcia tra i fuochi: i soldati ucraini disarmati riescono a riportare l'ordine nell'aeroporto di Belbek” [ru, come tutti i link seguenti].  

Un plotone di soldati ucraini disarmati in pausa, mentre il capo commando parla al telefono.

Gli utenti russi di Facebook hanno interpretato l'episodio come una sufficiente controprova del tradimento di massa, che sta presumibilmente spazzando via le forze militari ucraine, le cui autorità, proprio la settimana scorsa, hanno tentato di farsi spazio nel governo autonomo della Crimea. Sempre su Facebook, il giornalista Ilya Barabanov da Sevastopol ha scritto [ru] su Facebook che in Crimea si sono verificati altri confronti di questo tipo tra determinate truppe ucraine e goffe milizie russe. “Quale figlio di buona donna”, si chiede Barabanov incredulo, “ha riferito a Vladimir Vladimirovich (aka Putin) che ventiduemila soldati insediati in Crimea sembrano essersi schierati con il governo crimeano?”

Nel video su Youtube seguente, pubblicato da Andrei Borisenko (con pezzi di filmati già mandato in onda dalla televisione ucraina) è possibile visualizzare circa tre minuti della situazione di stallo dei negoziati avvenuti a Sebastopoli. Mentre il confronto è sostanzialmente avvenuto così come i giornalisti l'hanno riportato, il video (di 2:18 minuti), contiene il commento del più agitato del gruppo di soldati, che dice ai soldati ucraini: “Anche io sono di qui” mentre giustifica le sue azione come risposta alle “provocazioni”. Continua dicendo, “due settimane fa ero [di fronte i provocatori], con solo un bastone in mano” e spiegando di essere un ex-Berkut [it].

La presenza degli ex-ufficiali della Berkut nelle forze di autodifesa della Crimea è significativo: solo una settimana fa il nuovo governo ucraino a Kiev aveva sciolto le Berkut — le forze speciali che per mesi hanno fronteggiato le proteste nella capitale dell'Ucraina durante la recente rivoluzione. Molti agenti della Berkut, di ritorno (o in fuga) nell'Ucraina occidentale, però, sono stati accolti come degli eroi. Inoltre, non appena le unità sono state sciolte, le autorità russe e ucraine hanno iniziato a corteggiare proprio gli ex Berkut.

Se il video su Youtube dall'aeroporti di Belbek oggi ha qualche significato, allora i veterani della Berkut di Maidan saranno più che orgogliosi di dimostrare cosa possono fare con armi automatiche e con le truppe russe al loro fianco.

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