Zambia: L'istruzione primaria universale non basta

La classe di una scuola di paese in Zambia. Foto di Jurvetson su Flickr (CC

La classe di una scuola di paese in Zambia. Foto di Jurvetson su Flickr (CC BY 2.0)

Dando uno sguardo alle classifiche africane sul tasso di alfabetizzazione pubblicate dal The African Economist [en, come i link successivi] il mese scorso, 37 dei 52 paesi africani ora riescono ad ottenere più del 50 per cento, mentre 17 paesi nello stesso tempo superano il 70 per cento.

Per un continente che è classificato come il più povero, avere tali punti relativamente alti, significa che c'è speranza che i livelli di istruzione e alfabetizzazione possano continuare a salire anche dopo che sarà passata la scadenza del 2015 per raggiungere gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millenio dell'ONU (MDGs), grazie a intensi sforzi. Uno degli obiettivi è infatti quello di rendere universale l'istruzione primaria.

Certamente lo Zambia, che occupa il 17esimo posto in Africa con poco più dell'80 per cento di livelli di alfabetizzazione, potrebbe scalare la classifica se gli sforzi attuali del governo, delle organizzazioni non governative e dei singoli cittadini per migliorare l'educazione dessero i loro frutti.

Nonostante i progressi in campo educativo e un aumento nel numero delle università in Zambia, la scala dell'educazione più bassa costituisce ancora un problema, con molti allievi che non riescono a farsi strada nel sistema educativo.

La scuola, e poi cosa succederà?

Un documento dell'OCSE che delinea delle indicazioni sull'istruzione per un quadro di sviluppo per il dopo 2015, suggerisce che gli obiettivi e i metri di valutazione in campo educativo saranno importanti una volta che si raggiungerà un più universale accesso alle scuole primarie e secondarie. L'OCSE evidenzia che nonostante gli aumenti nelle iscrizioni scolastiche e la frequentazione a livello mondiale da quando sono stati lanciati nel 2000 gli Obiettivi di Sviluppo, molti giovani abbandonano ancora la scuola senza possedere le conoscenze e le competenze necessarie per trovare un lavoro ed arricchirsi.

In Zambia l'anno scorso, circa 60.000 scolari non sono stati promossi alla classe settima, dei 337.706 che hanno affrontato gli esami.
Commentando in merito ad una storia sui risultati della settima classe, un lettore, Chongo B.C, ha scritto sul Lusaka Times:

I risultati della settima classe per il 2012 sono stati decisamente considerevoli se si fa un confronto con gli anni passati. Si è verificato un miglioramento eccezionale. Tuttavia, il Governo tramite il Ministero dell'Istruzione, della Scienza, della Formazione Professionale e della Prima Infanzia, dovrebbe garantire a questi scolari la dotazione di aule adeguate per poter imparare in modo efficace. Soprattutto, dovrebbe ridurre la proporzione numerica insegnante-scolaro nelle aule, al fine di creare un ambiente improntato all'apprendimento. Ciò assicurerà istruzione di qualità e cittadini produttivi che saranno utili per la società.

Un altro lettore, Xhoisan X, mette in dubbio una delle politiche tenute in maggior considerazione dai governi che si sono succeduti:

Per favore istruitemi. Avevo capito che lo Zambia ora ha l'istruzione obbligatoria fino alla scuola secondaria. Allora cosa sono questi risultati che [il ministro dell'istruzione] sta annunciando?

Mentre il tasso di progresso nella scuola primaria può apparire negativo, è il vaglio alla nona classe che manda la maggior parte degli scolari nella giungla. Secondo il Times of Zambia, soltanto 100.824 candidati sono stati promossi dei 291.018 che hanno sostenuto gli esami nel 2012.

Ci sono diversi fattori che condizionano il progresso degli scolari verso un'istruzione più elevata, ma il problema più grande sembra essere la mancanza di spazio nelle aule ai livelli più bassi, con un rapporto insegnante/alunno in Zambia di 1 a 63 per il 2011 secondo la Banca Mondiale.

Il governo ha intrapreso la costruzione di un maggiore spazio dedicato alle aule a livello di scuola primaria, secondaria e università per assorbire il maggior numero possibile di allievi e studenti. L'anno scorso, inaugurando una scuola nelle campagne dello Zambia, il Presidente Michael Sata ha detto:

La nostra aspirazione è mettere insieme un sistema educativo pubblico ben organizzato, valido e affidabile per mezzo di ingenti investimenti in infrastrutture educative. Come Governo abbiamo l'obbligo di strutturare e dare forma al futuro del nostro popolo più in generale, in particolare per i cittadini più giovani, che costituiscono la parte più cospicua della nostra popolazione.

Il Presidente Sata nel 2011 ha anche esposto i progetti del suo governo per la costruzione delle università nel discorso inaugurale al parlamento, e ha finora commissionato la costruzione della Palabana University, ex istituto per la formazione nel settore caseario, la Chalimbana University, una ex scuola di corsi di aggiornamento per insegnanti, e la Robert Makasa Univesity, ex Lubwa Mission. Queste nuove università lavoreranno a fianco delle tre università pubbliche già esistenti, la University of Zambia, la Copperbelt University e la Mulungushi University.

Benché il governo stia facendo uno sforzo, ci sono molte sfide che rendono impossibile a molte persone la conquista dell'istruzione, tra cui l'estrema povertà che affligge molte famiglie.

Guardando al futuro

Come sottolinea l'OCSE, mentre si manterrebbe l'importanza dell'accesso all'istruzione primaria per tutti, è probabile che un obiettivo in campo educativo del periodo dopo il 2015 comprenda il livello educativo secondario, e includa di focalizzarsi fortemente sull'apprendimento. Lo stesso OCSE sostiene un Programma per la Valutazione degli Studenti a Livello Internazionale (PISA), dove i vari paesi possono misurare i propri risultati confrontandoli a vicenda.

Se da un lato non è chiaro cosa il governo zambiano farebbe per rispettare questi standard, almeno a livello di infrastrutture si è iniziato a fare qualcosa. La costruzione di scuole elementari e secondarie idealmente combacierebbe con il livello al quale le università pubbliche vengono create, insieme alla formazione e al reclutamento di un maggior numero di insegnanti.

A livello individuale, per liberare da una situazione difficile i bambini provenienti da nuclei famigliari colpiti dalla povertà, una signora zambiana che vive negli Stati Uniti, Isabella Mukanda Shamambo, ha istituito un centro educativo chiamato “Oltre l'Istruzione Primaria Universale per Tutti”, conosciuto con l'acronimo BUPE (che significa “dono” in alcune lingue zambiane). Presentando il progetto sul sito web dei Centri di Preghiera Comunitaria, scrive:

L'aver quasi raggiunto uno degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite ha lasciato una generazione di bambini usciti dalla classe settima a vagabondare per le vie di molte città importanti, specialmente nell'Africa sub-sahariana. Oggi è sorta la necessità di una istruzione secondaria universale, che la maggior parte non può permettersi. I bambini percorrono in lungo e in largo le vie di Ndola [città in Zambia], vendendo borse di plastica, nella speranza di ritornare per frequentare l'ottava classe. Altri vagabondano per le strade avendo perso del tutto la speranza in un futuro migliore.

La politica più progressista che il governo zambiano ha annunciato nel 2012 è rappresentata da progetti di riqualificazione di 1.570 cosidette ‘scuole comunitarie’, che per la maggior parte sono gestite da ONG che provvedono a gruppi vulnerabili provenienti dalle aree più povere delle zone urbane e suburbane. E’ probabile che questo aiuti a raggiungere gli obiettivi del Millennio e non solo.

Parlando con ottimismo, con il raggiungimento dell'istruzione primaria universale appena dietro l'angolo, in Zambia in particolare e in Africa in generale, dovremmo prepararci fiduciosi a fare un salto oltre gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio del 2015, per concentrarci sul miglioramento del curriculum e la promozione di livelli più elevati di apprendimento.

Questo post fa parte di una serie di post scritti da blogger di Global Voices per l'OCSE, impegnati a escogitare idee per lo sviluppo mondiale dopo il 2015. L'OCSE non è responsabile del contenuto di questi post.

Si può consultare il portale Wikiprogress del dopo 2015 per approfondimenti su questo argomento.

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