Pakistan: la giovane attivista Malala Yousafzai colpisce l'ONU ma polarizza il Paese

Malala Yousafzai, l'attivista pakistana ferita dai Talebani mentre andava a scuola meno di un anno fa [it], ha celebrato il suo sedicesimo compleanno pronunciando un forte  discorso all'assemblea dei giovani dell'ONU, nel quartier generale delle Nazioni Unite di New York [en, come i link successivi, salvo dove diversamente indicato].

Malala è già diventata un simbolo per l'istruzione dei bambini e l'emancipazione femminile in tutto il mondo, ma nel suo paese alcuni continuano a diffondere teorie di cospirazione per diffamarla.

Durante la sessione speciale delle Nazioni Unite del 12 luglio 2013, giorno che è stato nominato “Malala Day“, Malala ha fatto appello ai leader mondiali affinché forniscano istruzione gratuita ed obbligatoria ai bambini di tutto il mondo. Ha inoltre parlato della necessità di fare qualcosa per i 57 milioni di bambini che ancora oggi non hanno accesso all'istruzione.

http://youtu.be/B5X70VyjU0g

Il discorso di Malala è stato trasmesso in tutto il mondo, Pakistan incluso. Lei e la sua famiglia hanno ricevuto congratulazioni cordiali sui social media e molti Pakistani hanno espresso il loro orgoglio nel vedere Malala sedere alle Nazioni Unite accanto ai leader mondiali.

Bushra Gohar, (@BushraGohar) vice presidente anziano del Partito Nazionale Awami ed ex-membro dell'assemblea nazionale della provincia di Khyber-Pakhtoonkhwa, da dove viene Malala, ha scritto su Twitter:

@BushraGohar: “Riprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Queste sono le nostre armi più forti. Un'insegnante, un libro, una penna, possono cambiare il mondo.” #Malala

Il Dottor Awab Alvi (@DrAwab), dentista, membro di TED e blogger, ha scritto:

@DrAwab: #MalalaDay Il Pakistan ha bisogno di eroi da applaudire, e io applaudo Malala per la sua lotta in favore delle donne, dei bambini, dell'educazione e della pace in Pakistan.

Malala Yousafzai, the Pakistani schoolgirl who survived an assassination attempt by the Taliban, called for world leaders to protect rights to equality and education in an address to youth at the United Nations on Friday, her 16th birthday. Image by Nancy Siesel. Copyright Demotix (12/7/2013)

Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana sopravvissuta ad un tentativo di assassinio da parte dei Talebani, ha invitato i leader del mondo a proteggere il diritto all'egualità e all'istruzione durante un discorso alle Nazioni Unite venerdì 12 luglio 2013, il giorno del suo sedicesimo compleanno. Foto di Nancy Siesel. Copyright Demotix

 

Salman Lateef (@SalmanLateef) autore e blogger all'Express Tribune, descrive le qualità di Malala:

@SalmanLateef: Calma e autocontrollo, totale fiducia in sé stessa, discorso chiaro, parole sagge -#Malala è senza dubbio l'orgoglio di questa nazione. #MalalaDay

Raza Rumi (@RazaRumi), giornalista e direttore dell'Istituto pakistano think-tank Jinnah, ha scritto:

@RazaRumi: Ero in lacrime mentre ascoltavo il discorso di Malala. Quanti macho ghairatmand (onorificenza maschile) pakistani dimostrano tanto coraggio di fronte agli estremisti? Sono fiera di lei!

 

In molti su Twitter si sono chiesti perchè i media nazionali non abbiano dato molta importanza al discorso di Malala. Beena Sarwar (@beenasarwar), giornalista, artista e documentarista, ha osservato:

@BeenaSarwar: Come mai nessun canale TV in Pakistan (tranne PTV World) ha trasmesso in diretta il discorso di #Malala alle Nazioni Unite ieri?

Ammar Aziz (@Ammar_Aziz), documentarista, militante di sinistra, fondatore e direttore di SAMMAJ, si è lamentato:

@ammaraziz: È un peccato che i nostri “media liberi” non si siano disturbati a trasmettere il discorso di #Malala in diretta – lo hanno solo mostrato a pezzi più tardi. #Pakistan

 

Sempre in occasione del sedicesimo compleanno di Malala suo padre si è unito ad un produttore vincitore di un Grammy Award per produrre la canzone “Io sono Malala”, in sostegno all'educazione e all'emancipazione delle ragazze in Pakistan e in tutto il mondo.

Tuttavia non tutti sui social media hanno risposto positivamente alle celebrazioni di Malala. Il Ministro a capo del Punjab, Shehbaz Sharif (@CMShehbaz), ha pubblicato su Twitter un giorno dopo il discorso di Malala:

@CMShehbaz Bello il discorso di Malala! Sarebbe potuto essere migliore—sembrava scritto per essere comprato (e ha provato a far contenti tutti, a casa e all'estero).

Il suo commento ha ricevuto molte critiche ed è stato cancellato nelle ore seguenti.

Ancora peggio, sui social media è stata lanciata una campagna anti-Malala. Fin dall'attacco subito l'anno scorso Malala è stata definita esageratamente drammatica e ingannevole da molti Pakistani che basandosi su ideologie di destra la considerano un agente della CIA e ora uno strumento nelle mani dell'Occidente. Le sue foto con il delegato americano Richard Holdrooke sono state fatte circolare dal partito conservatore Jamat-e-Islami sui social network, ed il leader del partito Samia Raheel Qazi ha pubblicato le foto e ha chiamato Malala e suo padre agenti della CIA.

La pagina Facebook Josh e Junoon (Lo tsunami di Imran Khan) con 127,000 “mi piace” ha pubblicato un poster che diffama Malala e nega che sia stata attaccata dai Talebani:

Facebook hate campaign against Malala

La campagna Facebook di odio contro Malala

L'ottava meraviglia del mondo: Malala. Questa è la prima neurochirurgia in cui non le hanno rasato la testa. Questi sono i primi Talebani che hanno sparato con un Kalashnikov ma la bruciatura era di un'arma ad aria compressa. Il primo paziente di neurochirurgia che ha chiesto carta e penna subito dopo aver ripreso i sensi. Il primo colpo di arma da fuoco del mondo che non ha lasciato un buco ma la pallottola ha attraversato la mente dei nostri media. E chi non è d'accordo con questa storia è un nemico dell'umanità.”

 

Alcuni tweet anti-Malala l'hanno paragonata alle vittime degli attacchi dei droni in Pakistan.

Fawad Khalid (@FawadKhalid), ingeniere elettronico e vincitore dello Scottish Tech Award, ha scritto su Twitter:

@FawadKhalid: Se Malala stava davvero rappresentando il #Pakistan, perchè si è dimenticata degli attacchi dei droni che diffondono terrorismo e perchè di è dimenticata di Afia?

@IbneBattuta, un blogger di Kashmir, ha scritto:

@IbneBattuta: L'opportunismo è diventato per molti Malalaismo. Cuoci i tuoi biscotti finchè i droni sono via.

Faiza S Khan (@BhopalHouse), editor di Random House India e blogger, ha provato a spiegare a coloro che criticano il silenzio di Malala sui droni:

@BHopalHouse: Giusto un promemoria – NESSUN DRONE È ATTERRATO SU MALALA. È STATA COLPITA A FUOCO DA UN TALEBANO. I DRONI NON SONO L'UNICO PROBLEMA DEI PAKISTANI. LONTANO DALL'ESSERLO.

Mohsin Sayeed (@MohsinSayeed), un giornalista pakistano, ha ribaltato quelle stesse critiche:

@MohsinSayeed: A tutti coloro che continuano a brontolare riguardo ai droni e a diffamare e condannare Malala: cosa avete fatto voi riguardo ai droni a parte lamentarvi?

Saad Hamid (@SaadGH), Ambasciatore per TEDx in Pakistan e organizzatore di TEDxIslamabad, descrive l'esperienza dell'appoggiare apertamente Malala su Facebook:

@SaadGH: Parlare in sostegno del messaggio di Malala su Facebook è come invitare un branco di lupi ad attaccarti e a mangiarti vivo.

Sara B Haider (@bohotsaara), un'utente Twitter pakistana, ha evidenziato le reazioni negative e ha condiviso le schermate che contengono i commenti:

@bohatsaara: La mentalità pakistana e il #MalalaDay pic.twitter.com/8nDG5NH8Zz

Reactions on Facebook

Reazioni su Facebook

Shehrbano Taseer (@shehrbanotaseer), giornalista e figlia del Governatore del Punjab Salman Taseer, assassinato nel 2011, ha scritto:

@shehrbano: La mia bacheca di Facebook è nauseante. L'unica cosa peggiore dei Talebani sono i ‘para likha jahils’ (illitterati istruiti). Malala, siamo con te

Zainab Imam (@zainabimam), giornalista e blogger, ha riassunto la situazione sul suo blog Gulaab Jamun:

Si, il punto chiave è che Malala e la sua famiglia sono stati diffamati perchè lei è stata attaccata dai militanti che noi amiamo tanto compiacere. Ma ecco un altro problema più profondo che questa storia evidenzia: il pregiudizio contro le donne così fortemente radicato nelle nostre menti che la nostra nazione crede a stento in una donna sicura di sé che vuole solo il meglio per il suo paese. In Pakistan, non puoi essere una cittadina per bene finchè non sei remissiva e rispettosa delle “norme sociali”, non importa quanto cerchino di abbatterti.

La giornalista Amal Jami ha scritto sul suo blog Laaltain [ur]:

آپ کے دشمن بھارت اور امریکہ سمیت پوری دنیا کے مندوبین نے ملالہ کو خراج تحسین پیش کیا اور اسے پورے عالم کے لیے قابل فخر قرار دیا۔۔ شاید ہی کوئی ایسا ملک ہو جہاں اس بچی کا چرچا نہ ہو۔ یعنی دنیا بھر سے چار ملین بچوں نے دستخط کر کے ملالہ کے عزم اور اس کے مشن کو تقویت دی۔۔ لیکن یہ بچی خود جس ملک سے تعلق رکھتی ہے وہاں کا ملا “ذہن” اسے “سازش” قرار دے رہا ہے۔۔ دلیل اور منطق جب دم توڑ جائے تو بجا ہے کہ ہر شے “سازش” دکھتی ہے

Il paese a voi nemico, —l'India—,gli Stati Uniti ed esperti da tutto il mondo rendono omaggio a Malala. E la chiamano l'orgoglio del mondo intero. È difficile trovare un paese in cui non sia famosa. Quattro milioni di bambini da tutto il mondo hanno firmato per rafforzare la causa di Malala. Ma il Mullah [esperto religioso] del paese di Malala l'ha dichiarata “un complotto”. Quando i ragionamenti e la logica finiscono tutto sembra “complotto”.

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