Africa francofona: variegate reazioni all'addio del Papa

L'annuncio di Papa Benedetto XVI di abdicare il 28 febbraio ha provocato numerose reazioni nell'Africa francofona, esternate sia sulle testate tradizionali sia sui social network. Predominano l'ammirazione e l'augurio che certi dirigenti africani imitino il suo esempio.

Il Santo Padre, Papa Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI. Fonte: Flickr (CC by-nc-sa 2.0)

Opinioni variegate, ma piene di ammirazione

In un articolo ben documentato, pubblicato su Togocouleurs con il titolo “Il papa deve morire papa?”, Charles Lebon scrive [fr, come i link successivi, eccetto ove diversamente indicato]:

La nouvelle est tombée ce 11 février comme un coup de tonnerre dans un ciel serein. Ce coup aurait été moins violent si c’était le décès du pape, qui, dans ce cas et trop souvent prévisible, obligeait les journalistes à attendre sous les fenêtres du saint homme en agonie avec micro, camera et bougie. Mais ce n’était pas le cas. Il s’agit de la démission du souverain pontife au sens de : « renoncer à sa charge”.

La notizia è arrivata questo 11 febbraio come un fulmine a ciel sereno. Sarebbe stata meno sorprendente se avesse annunciato la morte del papa, che, in questo caso e come è troppo spesso prevedibile, obbliga i giornalisti ad aspettare sotto le finestre del santo padre in agonia con microfoni, telecamere e candele. Ma non è questo il caso. Si tratta delle dimissioni del pontefice nel senso di: “rinuncia al proprio incarico”.

Il blog di Diery Diallo cita il discorso tenuto dall'abate Jacques Seck di Dakar:

Je dis que je suis heureux que le Saint-Père (Pape Benoît XVI) ait pris cette idée personnellement. Les hommes de Dieu que nous sommes (…) ne sont pas des fonctionnaires qui travaillent. Je suis heureux que le Saint-Père à la tête de l’Eglise nous donne l’exemple. Les évêques, Cardinaux, Pape, ne sont pas des fonctionnaires, quand ils ne peuvent plus ils cèdent la place aux autres », a réagi Abbé Jacques Seck sur les ondes de la Rfm. Rappelons que le Pape Benoit XVI a annoncé sa démission de ses fonctions de Pape pour le 28 février 2013. Il a donné comme raison, son âge avancé qui ne lui permet plus d’exercer le ministère Pétrinien.

“Sono felice che il Santo Padre (Papa Benedetto XVI) abbia preso questa decisione di sua libera iniziativa. Noi siamo uomini di Dio (…) e non degli impiegati. Sono felice che il Santo Padre a capo della Chiesa ci dia l'esempio. I vescovi, i cardinali, il papa non sono dei funzionari, quando non sono più in grado di sostenere il loro incarico cedono il posto ad altri”, questa la reazione dell'abate Jacques Seck sulle frequenze di Rfm. Ricordiamo che il papa ha annunciato che le dimissioni dal suo incarico di Pontefice saranno effettive dal 28 febbraio 2013. La motivazione di questo suo gesto è l'età avanzata che non gli permette più di esercitare il ministero petrino.

Sulla pagina di Facebook di Radio France Internationale, emittente assai seguita nell'Africa francofona, sono apparsi numerosi commenti durante il programma dedicato all'avvenimento, con le annesse reazioni. Eccone alcune [fr] qui di seguito.

Benedetto XVI al sinodo del 2008

Benedetto XVI al sinodo del 2008. Fonte: commons.wikimedia.org

Da Conakry, in Guinea, Hilal Sylla scrive:

Pour peu que cela ait du sens, cette démission de Benoit XVI me renvoie au Film culte sur l'église et les illuminatis. Une façon de dire que l'église n'a plus de force dans un monde dominé par tant de perversion. Une question : la fin du monde n'est-elle pas proche?

Per quanto poco abbia senso, queste dimissioni di Benedetto XVI mi fanno pensare al film cult sulla chiesa e gli illuminati. Un modo per dire che la chiesa non ha più le forze per affrontare un mondo dominato da così tanta perversione. Una domanda: non si starà mica avvicinando la fine del mondo?

Samuel Azabho da Kisangani, Repubblica Democratica del Congo, commenta:

Cette démission est normale par le fait de l'age. son pontificat est positif dans la mesure où il est le précurseur de la lutte contre la pédophilie. je pense qu'il était un homme de décision. Et celui qui doit venir après lui doit relever le défis de l'avenir de l'église catholique et de toute l'humanité peu importe sa race et ses origines.

Queste dimissioni sono normali per il fatto dell'età. Il suo pontificato è stato positivo perché è stato il precursore della lotta contro la pedofilia. Penso che sia stato un uomo decisivo. E colui che gli succederà dovrà raccogliere la sfida dell'avvenire della chiesa cattolica e di tutta l'umanità, poco importano la sua razza e le sue origini.

Da Yaoundé, Camerun, Ben Mbele fa notare che:

nous pouvons cependant dire ke le pontificat de benoit xv1 n'a pa été un fleuve trankil, de son discours sur l'islam et la violence en passant par le scandal des prêtres pédophiles et enfin du débat sur le mariage gay,au demeurant notons ke la décision salutaire de benoit xv1 fera un précédent car il lancera le débat sur la modification du droit canon en matière du mandat du pape, personnellement il ne faut pa trop attendre du nouveau pape en matière d’émancipation sur certains sujets car la plus part des cardinaux actuels ont été nommé par benoit xv1 et jean paul 2 eux très conservateurs.

Possiamo dire che il pontificato di BenedettoXVI non sia stato un fiume tranquillo, dal suo discorso sull'islam e sulla violenza, passando per lo scandalo dei preti pedofili e, infine, dal dibattito sul matrimonio gay. La decisione salutare di Benedetto XVI costituirà un precedente perché lancerà il dibattito sulla modifica del diritto canonico in materia del mandato del papa. Personalmente credo che non ci si dovrà aspettare troppo dal nuovo papa in materia di emancipazione su certi argomenti perché la maggior parte dei cardinali attuali sono stati nominati da Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, entrambi molto conservatori.

Alpha Ulrick Marcellus da Brazzaville, Congo, pensa che:

La décision du Pape est courageuse. Il ne démissionne pas mais il renonce, il renonce au ministère pétrinien. Une décision qui n'est pas facile à prendre. Son pontificat a été à mon avis celui des grandes épreuves, des discours aux vérités sans détours et choquant. Benoit XVI à donné le meilleur de lui-même, dans la direction d'une Église en conflit avec un monde de plus en plus excentrique. Pour le futur Pape plaise à Dieu de choisir celui qui est apte, valide à prendre des décisions courageuses contre les déviations que le monde légalise pour préserver l'intégrité de la foi et de l'Église.

La decisione del papa è coraggiosa. Non si dimette ma rinuncia, rinuncia al ministero petrino. Una decisione non facile da prendere. Il suo pontificato, a mio avviso, è stato quello delle grandi prove, dei discorsi scioccanti sulle grandi verità, senza giri di parole. Benedetto XVI ha dato il meglio di sé, nella direzione di una chiesa in conflitto con un mondo sempre più eccentrico. Come futuro Papa, voglia Dio sceglierne uno adatto, valido a prendere decisioni coraggiose contro le deviazioni che il mondo legalizza, e che possa preservare l'integrità della fede e della chiesa.

Anche la BBC ha diffuso dei programmi speciali per l'Africa francofona, divulgati dalle radio locali. La sua pagina facebook ha più di diciassettemila fan. Il 16 febbraio, nel momento in cui andava in onda  su “Afrique en Direct” il programma dedicato alla rinuncia papale, numerosi cittadini hanno commentato. Michel Djadji Anigbe da Abidjan, in Costa d'Avorio, scrive:

Relativement à la décision de démission du Pape, son motif me laisse perplexe et pantois. Comment un grand intellectuel tel que lui a pu accepter ce pontificat avec tous les sacrifices que cela demande. Surtout avec ce que son prédécesseur, le vénérable Pape Jean Paul II , a fait du sien. De plus, son argument est trop facile avec le scandale qui nous a été servi par l'affaire de son majordome. Et quand on sait aussi que le Vatican n'est pas ignorant et étranger à tous ce qui passe actuellement dans le monde.

Riguardo alla decisione delle dimissioni del papa, la sua motivazione mi lascia perplesso e interdetto. Come ha potuto, un grande intellettuale come lui, accettare questo pontificato con tutti i sacrifici che ciò richiede? Soprattutto dopo tutto quello che che il suo predecessore, il venerabile Papa Giovanni Paolo II, ha fatto. Inoltre, il caso del suo maggiordomo è stato archiviato con delle motivazioni troppo semplicistiche. A maggior ragione quando sappiamo bene che il Vaticano non ignora e non è estraneo a tutto ciò che accade attualmente nel mondo.

Didier Didou Mady pone una domanda interessante:

Le rejet de la démission du Pape est-il envisageable au regard du droit canon? Quoi de plus normal que les touristes au Vatican visite à la fois le pape et l'ex-pape. Difficile d'avoir un pape infatigable!

Rifiutare le dimissioni del papa è inconcepibile agli occhi del diritto canonico? Cosa ci sarebbe di più normale per i turisti in visita al Vaticano che rendere omaggio sia al papa che all'ex papa? Difficile avere un papa instancabile!

 

Un esempio per alcuni leader africani?

L'Africa annovera un gran numero di paesi mal governati. In questo continente si trovano i capi di Stato con i mandati più lunghi. Ecco qualche esempio:

Non mancano perciò i commenti di quanti paragonano le dimissioni di Benedetto XVI alla situazione del continente africano. Il camerunese Josiane Kouaghe scrive sul suo blog:

Passés ces moments de disputes, les vraies questions s’imposent. Et les comparaisons ne tardent pas à suivre. «Ah…Il me rappelle Nelson Mandela. Tu te rappelles, en 1999, quand il a démissionné après seulement cinq ans? », demande Éric Ntomb, 64 ans, à son ami. «Tu parles Éric. C’est la même chose avec le pape. Il n’est là que depuis 2005. Si seulement nos dirigeants africains pouvaient faire comme lui», répond l’ami en poussant un long soupir. L’ami dit haut ce que des millions de personnes pensent bas. Et je vous arrête. Ne dites pas que le pape a démissionné parce qu’il est un homme de Dieu. Non! Il dirigeait le plus petit et puissant État du monde.

Passati i primi momenti caratterizzati da discussioni, ora subentrano le vere domande. E i paragoni non tardano a venire. “Ah…mi ricorda Nelsono Mandela. Ti ricordi, nel 1999, quando si è dimesso dopo soli 5 anni dalla sua elezione?”, domanda Éric Ntomb, 64 anni, al suo amico. “L'hai detto Éric. È la stessa cosa con il papa. È in Vaticano solo dal 2005. Se solamente i nostri dirigenti africani potessero fare come lui”, risponde questi. L'amico ha detto ad alta voce quello che milioni di persone pensano sottovoce. E qui vi fermo. Non dite che il papa ha dato le dimissioni perché è un uomo di Dio. No! Era a capo del più piccolo e del più potente Stato del mondo.

Josiane Kouagheu passa in rassegna la lista dei presidenti africani che hanno dato volontariamente le dimissioni:

  • Ahmadou Ahidjo [it], Presidente del Camerun dimissionario nel 1982;
  • Léopold Sédar Senghor [it], Presidente del Sénégal dimissionario nel novembre 1980 all'età di 74 anni;
  • Julius Nyerere [it], Presidente della Tanzania, dimissionario nel novembre 1985.

Il più noto tra tutti i capi di Stato africani che hanno lasciato volontariamente il potere rimane senza dubbio Nelson Mandela [it], che rinunciò alla carica nel 1999.

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