Georgia: forti proteste per video segreti basati su rapporti omosessuali

Il 14 gennaio scorso, la Procura della Georgia annunciava [ka, come i link successivi, eccetto dove diversamente indicato] che il precedente capo della Polizia Militare, Megis Kardava, aveva realizzato in segreto dei video dove si vedono personalità pubbliche in rapporti omosessuali. Sembra che questi filmati siano stati usati per ricattarne i protagonisti con la complicità del governo del presidente Mikheil Saakashvili.

Il pubblico ministero ne ha rilasciato alle emittenti TV delle versioni offuscate [en] allo scopo di dissipare ogni dubbio sulla veridicità delle accuse. Ma la messa in onda ha comunque scatenato forti proteste sull’invasione della privacy.

Image by Eric Politzer for Identoba. From their Facebook page.

Immagine di Eric Politzer per Identoba (dalla pagina Facebook).

Nonostante l'offuscamento, sostengono alcuni, si riesce comunque a identificare gli uomini che compaiono nel video, mentre dei gruppi per la difesa dei diritti delle minoranze [en] affermano che, in un Paese conservatore come la Georgia, il video potrebbe mettere a repentaglio le vite dei protagonisti.

Molte organizzazioni per i diritti umani, tra cui LGBT Georgia, hanno chiesto alle autorità di interrompere la diffusione dei filmati in TV.

 @Dato_Shubladze: L’Associazione “LGBT Georgia” si rivolge al Presidente della Georgia, al Primo Ministro, ai difensori d’ufficio e al procuratore generale. http://bit.ly/11yOttZ

Secondo Transparency International Georgia [en]:

Riteniamo che non ci sia alcun interesse da parte del pubblico nel guardare questi filmati realizzati di nascosto, mentre invece le persone coinvolte in questo caso si preoccupano di salvaguardare la loro privacy.

L’organizzazione puntualizza anche come le TV locali non abbiano rispettato il relativo Codice di Condotta [en], secondo il quale:

I programmi messi in onda prima della mezzanotte non devono contenere scene a contenuto sessuale, ma possono mostrarne e intrattenere dibattiti su questo tema tra le 20 e le 23 se ciò è giustificato da un interesse pubblico e rielaborato in maniera adeguata.

Il codice puntualizza anche che, quando si parla di un reato, “le emittenti devono cercare di bilanciare la libertà di espressione con la presunzione di innocenza e rispettare la privacy degli indagati, degli accusati, dei colpevoli, dei testimoni e delle vittime”.

Il 15 gennaio, in seguito a queste critiche, Archil Kbilashvili, Procuratore Generale della Georgia, ha spiegato che la procura non ha violato i diritti umani divulgando i filmati, poiché è impossibile identificarne i protagonisti.

Anziché portare sollievo, ciò conferma piuttosto che l’esistenza di questi filmati incriminanti è e sarà sempre il motivo di costante timore per molti:

 @lishtotah  Omofobia sistematica – ancora viva RT@CivilGe: La difesa d’ufficio critica la divulgazione dei video sulla “trappola per gay” http://www.civil.ge/eng/article.php?id=25644 … #tbilisi

Le organizzazioni omosessuali e trans-genere localihanno organizzato un evento su Facebook per poi organizzare una manifestazione davanti alla Procura Generale contro il ricatto, i tranelli e l'umiliazione inflitte a causa dell'inclinazione sessuale. Di recente, l'organizzazione “IDENTOBA” ha anche lanciato la campagna online “Trap Me” (“Fammi cadere in trappola”).

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