Venezuela: quali le conseguenze dell'assenza di Chávez?

Il Venezuela è tornato a far parlare di sé da quando i leader del Governo hanno dichiarato [es, come gli altri link, salvo ove diversamente indicato] che il Presidente Hugo Chávez non prenderà parte al giuramento per il suo nuovo mandato presidenziale che ha inizio il 10 gennaio 2013.

La discussione verte sul problema se Chávez potrà giurare successivamente alla data stabilita e se la sua assenza sia da considerarsi definitiva o temporanea, così come contemplato dalla Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela agli articoli 231, 232, 233, 234 e 235.

L'avvocato José Ignacio Hernández propone sul sito Prodavinci un’analisi di come interpretare i cinque articoli della Magna Carta venezuelana nel caso della malattia del Presidente:

Leer la Constitución es, en efecto, tarea difícil y delicada, pues las normas constitucionales suelen ser normas concentradas, que encierran un conjunto de principios y valores que deben ser tenidos en cuenta al momento de interpretar su sentido y alcance.

Me aclaro: no es que la interpretación literal de la Constitución debe ser descartada. Tampoco me inclino por la tesis que ve, en la Constitución, una norma flexible y elástica. La Constitución, toda ella, tiene carácter normativo, o sea, establece reglas de conductas que deben interpretarse en el conjunto de la Constitución, pero sin desvirtuar su sentido, en reinterpretaciones que terminan creando una suerte de Constitución paralela.

In effetti interpretare la Costituzione è un lavoro difficile e delicato, dal momento che le norme costituzionali sono molto concentrate, racchiudono un complesso di principi e valori di cui bisogna tener conto nell'interpretarne il senso e la portata.
Mi spiego: l'interpretazione letterale della Costituzione non va scartata del tutto. E non propendo neanche per la tesi che vede nella Costituzione una norma flessibile ed elastica. L'intera Costituzione ha carattere normativo, stabilisce cioè delle regole di condotta che devono essere applicate in conformità con lo spirito della Costituzione stessa, senza privarla di significato con reinterpretazioni volte a creare una sorta di norma parallela.

José Ignacio Hernández propone che sia dichiarata l'assenza temporanea del Presidente e che si proceda secondo quanto previsto dalla Costituzione.

Il Presidente Hugo Chávez Frías. Foto di !Que comunismo! su Flickr, con licenza CC BY-NC-SA 2.0.

Il portale d'opinione Aporrea pubblica un testo di José Gómez Barata, dove spiega come il tempo e il luogo per il giuramento del Presidente passino in secondo piano purché si svolgano di fronte alle autorità preposte:

 En su artículo 231, sin ningún género de dudas ni margen a interpretaciones diversas, la Constitución venezolana establece que: “El candidato elegido o candidata elegida tomará posesión del cargo de Presidente o Presidenta de la República el diez de enero del primer año de su período constitucional, mediante juramento ante la Asamblea Nacional…”.

A renglón seguido el texto pauta una alternativa. “Si por cualquier motivo sobrevenido (que es el caso) el Presidente o Presidenta de la República no pudiese tomar posesión ante la Asamblea Nacional, lo hará ante el Tribunal Supremo de Justicia”.

Para el segundo ítem, precisamente por tratarse de motivos “sobrevenidos”, es decir “repentinos o imprevistos” y debido a que es imposible legislar sobre lo ignoto, el texto no establece lugar, fecha ni plazos, cosas que conscientemente los constituyentes dejaron al arbitrio de las autoridades concernidas que son: la Asamblea Nacional, el Tribunal Supremo y el Presidente quienes, de mutuo acuerdo, deben aplicar la norma. En este caso, lo coherente con la sustancia de la ley y lo jurídicamente significativo es que el presidente tome posesión ante las autoridades mandatadas. El modo y el momento son secundarios.

Nell'articolo 231 la Costituzione venezuelana stabilisce senza ombra di dubbio e senza lasciare spazio alle interpretazioni che: “Il candidato eletto o la candidata eletta accoglierà la carica di Presidente o Presidentessa della Repubblica nel giorno 10 di gennaio del primo anno del suo mandato, giurando di fronte all'Assemblea Nazionale…”

Nella riga seguente il testo prevede un'alternativa. “Se dovesse sopraggiungere un motivo imprevisto per cui il Presidente o Presidentessa non dovesse essere presente al giuramento davanti all'Assemblea Nazionale, egli/ella lo potrà svolgere davanti al Tribunale Supremo di Giustizia.”

Trattandosi quindi di “imprevisti” e dato che legiferare sull'ignoto è impossibile, il testo non stabilisce un luogo, una data o una scadenza, che sono giustamente rimandate alla decisione delle autorità competenti: l'Assemblea Nazionale, il Tribunale Supremo e il Presidente che, di mutuo accordo, devono applicare la norma. In questo caso, sarebbe coerente con la legge e giuridicamente sensato che il presidente giurasse di fronte alle autorità. Il modo e il momento sono secondari.

In un post su Panfleto Negro, Daniel Pratt critica le interpretazioni delle due fazioni contrapposte:

El problema de los chavistas, y de los venezolanos en general, es que sólo creen en la democracia y la república cuando ganan elecciones. Si pierden o si se presenta un obstáculo, no tienen problemas con violar la voluntad popular (repito: los venezolanos, no solo los chavistas). De hecho, este episodio y ciertas absurdas interpretaciones del texto constitucional (por ambos bandos), revela que más que republicanos y democráticos, los venezolanos son en su mayoría monárquicos.

Il problema dei chavisti e dei venezuelani in generale è che credono nella democrazia e nella repubblica solo quando vincono le elezioni. Se perdono o se si presenta un ostacolo non hanno problemi nel violare la volontà popolare (ripeto: tutti i venezuelani, non solo i chavisti). Di fatto questo episodio e alcune interpretazioni assurde della Costituzione (da entrambe le parti) rivelano che più che repubblicani e democratici, i venezuelani sono per la maggior parte monarchici.

Più avanti racconta dell'assoluta mancanza di informazioni sulla salute del mandatario nazionale dall'inizio della sua malattia nel giugno 2011, nonostante gli oltre 25 referti medici:

No sabemos qué tiene el tipo. En ninguna parte dice Cáncer. Lo único que han dicho es “células malignas” e “infección pulmonar“. Para todos los efectos, puede tener cáncer, sida, lupus, pulmonía o bronquitis.

Non sappiamo cosa abbia. Da nessuna parte è scritto “cancro”. Le uniche cose che hanno detto sono “cellule maligne” e “infezione polmonare”. Per quello che ne sappiamo potrebbe avere il cancro, l'AIDS, il lupus, la polmonite o la bronchite.

Ma è soprattutto su Twitter che viaggia la discussione sulle diverse interpretazioni e l'influenza sul clima politico interno.

La Divina Diva (@ladivinadiva)  spiega che il 7 ottobre la maggioranza ha votato per Chávez e non per qualcun altro. Ritiene perciò sia sbagliato parlare di assenza a tempo indeterminato.

 ‏(@LaDivinaDiva): El pueblo venezolano votó por Chávez no por “Cualquier chavista allí”. Prolongar indefinidamente su ausencia ni es legal ni es viable

Il popolo ha votato per Chávez e non per “uno chavista qualunque”. Prolungare indefinitamente la sua assenza non è né legale né praticabile.

Ma Ángel Dueñez (@AngelNoez) considera che per quanto le ragioni del Tribunale Supremo di Giustizia possano piacere o meno al popolo venezuelano è proprio il Tribunale a dover dire dire l'ultima parola.

‏(@AngelNoez): Les puede gustar o no, pero la sala constitucional del TSJ es el máximo intérprete de la constitución. A LLORAR AL VALLE #6AñosMas

Può piacere o no ma la corte costituzionale del Tribunale Supremo di Giustizia è il massimo interprete della costituzione. NON C'É ALTRO DA DIRE.#6AñosMas

Alonso Moleiro (@amoleiro) chiede ai devoti del governo perché non si possa seguire la via dell'assenza temporanea e, conseguentemente, incaricare il Presidente dell'Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello.

‏(@amoleiro): Quisiera que algún chavista me explique, sin insultarme, por qué no puede asumir @dcabellor mientras se espera por Chávez #Constitución

Vorrei che qualche chavista mi spiegasse, senza insultarmi, perché non si possa incaricare @dcabellor mentre si attende Chávez #Constitución

Per José Montilla (@datobinario) la crisi venezuelana non verte tanto sulla difesa della Magna Carta quanto sugli interessi dei diversi settori della vita politica del Paese.

(@datobinario): Al final, nadie esta defendendio la constitucion ni la legalidad, solo se estan defendiendo intereses politicos.

Alla fine, nessuno sta difendendo né la costituzione né la legalità, si stanno difendendo solo degli interessi politici.

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