Libano: museo virtuale contro la censura

Il Libano vanta adesso un  Museo Virtuale della Censura [en, come tutti gli altri link eccetto ove diversamente segnalato], un database informatico di casi di censura registratisi nel Paese a partire dagli anni 1940. Il portale è stato inaugurato da MARCH, un'organizzazione libanese, al fine di attirare l'attenzione su ciò che è nascosto al pubblico.

Il 2 settembre scorso, giorno dell'inaugurazione, MARCH  ha annunciato:

BENVENUTO AL MUSEO VIRTUALE DELLA CENSURA IN LIBANO!

Ti sei mai chiesto CHE COSA è stato censurato in Libano, QUANDO e, in particolare, PERCHE'? Ti trovi allora nel posto giusto.

Qui potrai dare un'occhiata al materiale censurato a partire dagli anni Quaranta!

Conosci qualcosa che sta per essere censurato o che è sotto la minaccia della censura? Oppure, non trovi nel nostro Museo un'opera che ha subito la censura in passato? Non esitare a inviarci segnalazioni; il tuo aiuto è fondamentale per completare il database.

Logo Museo della Censura

I netizen possono segnalare film, musica, opere teatrali, libri, contenuti a stampa o audiovisivi censurati dagli anni 1940 a oggi. Si richiede il nome dell'opera, l'autore, la data e la motivazione della censura.

Per esempio, nel 1940 Il Grande Dittatore [it] di Charlie Chaplin è stato proibito  per il messaggio anti-nazista. Mentre nel 1990 LBC International è stato minacciato dal Consiglio Nazionale dei Media Audiovisivi di sospendere la trasmissione a causa della messa in onda di un'intervista a David Levy, all'epoca primo ministro israeliano.

Nel 2012 il giornalista Mustafa Geha è sopravvissuto a un tentato omicidio, un caricaturista che ha disegnato il leader hezbollah Hassan Nasrallah è stato minacciato e Persepolis di Marjane Satrapi è stato vietato nelle librerie per “offesa all'Islam e all'Iran”.

Chi fa censura in Libano?

Il Museo Virtuale della Censura elenca quattro principali agenti di censura in Libano:

La Sicurezza Generale: autorizza, sorveglia e censura le opere creative;

Il Ministero dell'Informazione: proibisce l'entrata di una pubblicazione straniera; ne confisca le copie; fornisce le licenze per la diffusione di pubblicazioni periodiche; può sospendere un canale televisivo per un lasso di tre giorni al massimo; insieme alla Sicurezza Generale, può censurare lavori cinematografici sin dalla fase preliminare del processo di censura;

Il comitato amministrativo speciale: nel caso in cui la Sicurezza Generale riscontri un motivo per proibire la proiezione di una parte di un film o della sua totalità, tale decisione potrebbe essere presa dal comitato mettendola ai voti per permettere al film di essere proiettato così com'è, per sopprimere certe parti o per vietare la proiezione del film nella sua interezza. La decisione finale è presa ufficialmente  solo dal Ministero degli Interni.

Il Concilio Nazionale dei Media Audiovisivi: Il Consiglio è diventato “un cane da guardia dei media”. E’ stato creato come comitato consultivo perché il governo regolasse la televisione e la radio: l'autorità del Consiglio si estende sino a regolare siti internet e blog (esercita una censura a posteriori su televisione, radio e internet).

I motivi della censura

In Libano i motivi di censura sono politici, religiosi o morali. Il Museo Virtuale della Censura spiega:

Ragioni politiche: per quanto riguarda le relazioni del Libano con i suoi alleati, chi censura fa molta attenzione alle sensibilità politiche dei regimi arabi e si applica nell'intrattenere buone relazioni diplomatiche con questi Paesi proibendo gli attacchi contro la causa palestinese e gli arabi in generale. I film sulla guerra civile sono stati  sistematicamente censurati dagli anni Novanta basandosi sull'idea secondo cui fare riferimento al conflitto “minaccia la pace civile”.

Israele: in riferimento alle relazioni con gli Stati nemici, la censura è in primo luogo basata su una legge nazionale che impone il boicottaggio di tutti i prodotti israeliani. Inoltre, tutte le forme di pubblicità o di simpatia per Israele sono censurate: questo boicottaggio era inizialmente effettuato da tutta la Lega Araba. Oggi solo il Libano e la Siria vi aderiscono ancora in modo regolare.

Religione: Se la Sicurezza Generale pensa che i lavori di creatività potrebbero irritare le sensibilità religiose, questi vengono spediti ai rispettivi organi di direzione  (di solito, il Centro d'Informazione Cattolica o il Dar al-Fatwa, la più alta autorità sunnita). Le scene o i soggetti che mettono in dubbio la capacità della religione di combattere il male, insieme alle scene considerate offensive, sono rimossi.

Contenuto osceno e immorale: è censurato il contenuto che offende la morale nonché le scene di nudo, sesso e linguaggio scurrile. Generalmente chi fa censura stabilisce l'entità offensiva di un film o lavoro creativo. Le opere che promuovono l'omosessualità sono proibite, ma le scene violente e che mostrano l'uso di droga sono autorizzate.

Le reazioni su Twitter 

Su Twitter l'iniziativa è stata ben accolta:

@SultanAlQassemi: – Idea meravigliosa: il Museo Virtuale della Censura (Libano) – censorshiplebanon.org via @Sandmonkey – Ogni Stato del Golfo ne avrebbe bisogno -

@mirabaz: – Grande: ciò che è stato censurato, quando e perchè–> censorshiplebanon.org v @SultanAlQassemi

@ramseygeorge: – Fantastico -

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