Grecia: crisi economica, misure anti-austerità e proteste diffuse

Dopo un anno e mezzo di disperate trattative di salvataggio e aiuti distribuiti da Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Europea, le inflessibili e sempre più inefficaci misure di austerità [en, come i link successivi, salvo dove diversamente specificato] imposte dalla “troika” (ora alla terza versione) sul governo socialista greco, hanno generato incessanti proteste. La drammatica crisi del debito sovrano europeo [it] che ha al suo centro la Grecia si dirige verso una conclusione, mentre i politici cercano disperatamente soluzioni per districare l'unione europea dal debito crescente.

Statua trasformata in dimostrante ad Atene, ripresa con licenza CC BY-NC-ND 3.0

Statua trasformata in manifestante. Foto ripresa con licenza Creative Commons BY-NC-ND 3.0

Il movimento greco degli indignati, ispirato alle insurrezioni della “Primavera Araba” e al movimento europeo originato in Spagna [it], consiste principalmente nell'occupazione delle piazze di Atene [el] e Salonicco. Apparentemente dissoltosi durante l'estate dopo una serie di violenti interventi da parte delle forze dell'ordine, sembra essersi ripreso verso settembre quando la rabbia collettiva ha cominciato a ribollire in seguito all'imposizione dell'ennesima serie di misure di austerity dopo il bailout approvato a luglio durante il summit di emergenza di Eurozone [it].

Gli effetti delle misure di austerità

Con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 40% e prospettive di lavoro in continua diminuzione, la continua austerity ha dato vita a una nuova ondata di immigrazione, questa volta dei giovani greci piu’ brillanti. Questa si aggiunge al peso già gravante sull'economia causato dalla pressione al pensionamento, sia facoltativa che forzata, dovuta dal ridimensionamento e dall'innalzamento dell'età pensionabile.

Come ha notato a luglio un esperto delle Nazioni Unite, l'austerity stessa potrebbe costituire una violazione dei diritti umani. L'inarrestabile valanga di misure di austerity sta danneggiando la vita quotidiana del popolo greco con i tagli ai servizi sociali e l'impossibilità di acquistare persino i beni di prima necessità a causa degli aumenti scaglionati dell'IVA, nonchè la riduzione di stipendi, pensioni e sussidi.  Un recente articolo apparso sulla rivista medica The Lancet afferma che la crisi ha causato conseguenze negative sulla salute della popolazione, mentre sarebbero in aumento suicidi e criminalità.

Mass 'Indignant' proteste ad Atene. Immagine: endiaferon, copyright Demotix (29/05/2011).

Proteste degli ‘indignati’ ad Atene. Immagine di endiaferon, copyright Demotix (29/05/2011).

Anche il gruppo dei Creative Greeks colpito dall'austerity ha utilizzato blog e social media per dare sfogo alla propria frustrazione. La blogger e copywriter Constantina Delimitrou dipinge un quadro deprimente dell'insicurezza finanziaria [el] che attanaglia i corpi e le menti del popolo greco:

Οι περισσότεροι είμαστε με μόνιμες τανάλιες στα στομάχια για το περισσότερο μέρος της ημέρας και της νύχτας. Ένα βλαμμένο συνοθύλευμα από φόβους, αγωνίες, εικόνες τρομακτικές που δε θες αλλά σου σφηνώνονται στο κεφάλι και δε σ’ αφήνουν να πάρεις ανάσα. [..] ακούς να ρωτάνε πόσα μακαρόνια να βάλουν στην άκρη για μια ώρα ανάγκης, πώς θα πάνε στη δουλειά χωρίς φράγκο και πόσο νερό άραγε να θέλει ένα μποστάνι στο μπαλκόνι. Και εκείνη η κυρία ένα βράδυ στο μετρό. Που έκλαιγε για δέκα ευρώ στο τηλέφωνο. Τα παιδιά της στο νοσοκομείο και δεν έβρισκε δέκα ευρώ να ταΐσει τα εγγόνια. Και αυτός που μιλούσε δεν είχε να της δώσει. Και δεν είχα ούτε εγώ. Αλλά και να ‘χα, πώς να πλησιάσεις τον άλλο να τον βοηθήσεις;

Molti di noi sentono una morsa costante che stringe lo stomaco per gran parte del giorno e della notte. Uno stupido miscuglio di ansie e paure, immagini terrificanti che si fissano nella mente e non ti lasciano respirare. […] senti la gente chiedersi quanti spaghetti mettere da parte in caso di necessità, come andare a lavoro senza una lira, o quanta acqua serve per coltivare vegetali sul balcone. E poi quella donna, quella notte in metropolitana, che piangeva al telefono per dieci euro. Con i figli in ospedale, non aveva dieci euro per dar da mangiare ai nipoti. Neanche chi la ascoltava aveva soldi da darle. E neppure io. E anche se li avessi avuti, come si fa ad offrire aiuto?

Assemblea generale degli ‘indignati’ ad Atene, 29/5/2011. Foto di Cyberela, su licenza CC BY-NC-ND 3.0

Cyberlela, web designer, commenta aspramente sulle sue prospettive come malata di emangioma cronico:

@Cyberela: Φυσικά τις θεραπείες που κάνω τώρα δεν μπορει να μου τις πληρώσει η ασφάλιση. Ο κόσμος με αιμαγγειωμα είναι καταδικασμένος στην Ελλάδα.

@Cyberela: Ovviamente il mio sussidio sociale non copre le spese della mia terapia. In Grecia, chi soffre di emangioma è condannato per sempre.

Ancora su twitter, l'attore Haris Attonis ha pubblicato un laconico messaggio sull'emigrazione:

@hartonis: Οι μισοί γνωστοί μου μετακόμισαν στο εξωτερικό. Οι άλλοι μισοί, μέσα τους.

@hartonis: Metà dei miei amici sono emigrati all'estero. L'altra metà all'interno di loro stessi.

Scontri con la polizia

La dilagante violenza da parte della polizia sta aggravando le pressioni sociali. Gli incidenti più seri si sono verificati quando, il 28 e 29 giugno, l'inaudita violenza contro i dimostranti di piazza Syntagma ad Atene fu denunciata dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani. Avendo notato l'uso massiccio di lacrimogeni, le organizzazioni per i diritti umani  hanno chiesto con veemenza alla polizia greca di astenersi in futuro dall'uso eccessivo della forza. I sit-in degli indignati, già spopolati a causa delle vacanze estive, sono stati attaccati e smantellati dalla polizia durante raid notturni e, in alcuni casi, sembrerebbe siano state persino imposte delle restrizioni [el] per evitare raduni futuri, come accaduto in Spagna e Stati Uniti.

Il consueto discorso di apertura del primo ministro alla Fiera Internazionale del Commercio di Salonicco a settembre è stato accolto con irate proteste e scontri, mentre gruppi eterogenei convergevano sulla piazza presidiata dalla polizia durante l'annuncio di un'altra tassa di emergenza sulla proprietà.

Utilizzo dei social media

Proteste a Piazza Syntagma, 25/5/2011. Foto ripresa con licenza Creative Commons BY-NC-ND 3.0

Proteste a Piazza Syntagma, 25/5/2011. Foto ripresa con licenza Creative Commons BY-NC-ND 3.0

Twitter è emerso come piattaforma principale del giornalismo partecipativo e dell'attivismo greco, fin dalle sommosse dopo l'uccisione di un minore nel 2008[it] da parte della polizia. Diversi attivisti coinvolti nell'informazione hanno usato twitter come aggregatore di feed per documentare le proteste anti-austerity, producendo una impressionante mole di lavoro.

Theodora Economides (@IrateGreek su Twitter) ha utilizzato Chirpstory per fornire una cronaca accurata di molte delle proteste principali svoltesi ad Atene, mentre Antonis Gazakis (@gazakas su Twitter) ha pubblicato quotidianamente su Storify le minute  dell’ assemblea generale gli Indignati di Salonicco [el].

Myrto Orfanoudaki Simic ha raccolto materiale video del 29 giugno. Mentre 31.000 utenti hanno cliccato “mi piace” sulla pagina Facebook degli Indignati di Atene[el], altri 5.000 utenti hanno fatto lo stesso su quella degli indignati di Salonicco. Dozzine di fotografi hanno pubblicato su Demotix fotoreportage sulle proteste in Grecia fin dal 2009, mentre migliaia di foto e dozzine di video di attivisti e aderenti al giornalismo partecipativo sono state pubblicati sul blog del team multimediale degli Indignati di Atene a Piazza Syntagma [el] con licenza di Creative Commons, fin dall'inizio delle proteste.

Concludendo con una nota meno seria: prendendo ispirazione dal “Manuale del despota arabo” di Iyad El Baghdadi[it], Theodora ha creato “Il Manuale dei Politici Greci”(#GreekPoliticianManual hashtag): una parodia della morale e dei costumi dei politici. Inoltre, 105.000 persone hanno visto su YouTube il video satirico “Angry Greeks contro Angry Birds” creato dal gruppo ToonPosers.

 

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