Uganda: Anonymous sostiene il Gay Pride e attacca siti istituzionali

Il gruppo di “hacktivisti” internazionale Anonymous ha attaccato il sito web del Primo ministro [en, come i link successivi] ugandese ed è riuscito ad entrare nel database del sito internet del ministro della giustizia, per manifestare il suo sostegno agli attivisti locali per i diritti umani delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender e Intersex (LGBTI) residenti in Uganda.

Anonymous è un gruppo di Hacktivisti, riunitisi spontaneamente, nato nel 2003.

Il gruppo ha preso il controllo del sito web del Primo ministro ugandese e pubblicato foto del primo Gay Pride svoltosi in Uganda, insieme a un falso riconoscimento ufficiale della settimana dell'orgoglio gay e alle scuse formali agli omosessuali proprio da parte del Primo Ministro. Tutto ciò accompagnato dalla diffusione di password usate dal ministero di Giustizia.

Anonymous afferma che le sue azioni in Uganda continueranno contro i siti del governo e ogni forma di comunicazione fino a quando il governo non concederà a tutti i suoi cittadini, compresi gli LGBT, parità di trattamento.

Il primo Gay Pride della storia dell'Ugandaha avuto luogo lo scorso 4 agosto a Entebbe — con una serie di eventi diversi, tra cui una festa, una parata sulla spiaggia e un festival cinematografico.

Anonymous, immagine di pubblico dominio

Logo Anonymous, immagine di pubblico dominio

Il 14 Ottobre 2009, il deputato David Bahati ha presentato un progetto di legge anti-gay (meglio conosciuto come “Kill the Gays bill”) che criminalizza l'attività omosessuale e prevede che gli omosessuali siano punibili con la pena di morte o l'ergastolo. Solo in seguito all'opposizione e alle critiche che ha sollevato, Bahati ha riscritto la legge lo scorso febbraio apportandovi alcuni emendamenti.

In un messaggio pubblicato il 14 Agosto 2012 dal gruppo si legge:

L'attacco di oggi con il conseguente defacement del sito del primo ministro è stato solo il primo di una lunga serie di attacchi contro il governo e le istituzioni ugandesi per i crimini commessi contro la comunità LGBT.

Al momento, abbiamo il pieno controllo del sito web del Presidente dell'Uganda.

Non rimarremo seduti mentre le persone LGBT residenti in Uganda verranno perseguitate, abusate e uccise da un governo spietato e corrotto. #TheEliteSociety e #Anonymous terranno nel loro mirino i siti del governo ugandese e tutte le forme di comunicazione fino a quando il governo dell'Uganda tratterà tutti gli esseri umani comprese tutte le persone LGBT in maniera paritaria, con rispetto, dignità e sospenderà immediatamente l'arresto e la persecuzione degli LGBT.

Melanie Nathan, blogger e attivista internazionale LGBTI, esprime i suoi timori che le azioni messe in atto da Anonymous possano mettere a rischio gli attivisti sostenitori delle persone LGBTI:

Per quanto io appoggi tutte le proteste contro l'omofobia al governo, ho paura che questa possa avere un effetto contrario per la comunità di attivisti LGBTI i quali hanno mostrato il loro volto così coraggiosamente durante la marcia del Gay Pride.

Poiché la maggiore preoccupazione è che essi abbiano fallito nel cogliere le questioni più delicate che interessano la comunità LGBT ugandese.

Un'attivista gay locale, Val Kalende, replica così:

La mia paura è il modo in cui Anonymous sostiene di parlare a nome degli attivisti LGBT senza averci interpellato mai. Forse SMUG [Sexual Minorities Uganda] o qualce altra organizzazione gli ha chiesto di attaccare i siti del governo? Si rendono conto di come le loro azioni potrebbero essere prese dagli ugandesi? Io mi chiedo qual'è la motivazione di Anonymous. Devono capire bene quello che fanno. Queste azioni piene di buone intenzioni potrebbero provocare gravi ripercussioni per gli attivisti locali. L'attacco ai siti del governo per correre in “aiuto” delle vittime dell'omofobia di stato? Chi è il responsabile? Io credo che questi interventi così violeti ed estremisti debbano essere FERMATI. Il mio consiglio è di consultare gli attivisti locali per sapere cosa ne pensano.

Nathan inoltre sottolinea la dannosità della foto utilizzata dal gruppo:

La foto usata da Anonymous che ha fatto il giro del mondo è pericolosa e non avrebbe dovuto essere impiegata in quel modo. Io ho twittato Anonymous chiedendo una soluzione. Dio solo sa cosa si possa fare a questo punto.

Sembra che Anonymous possa aver utilizzato quelle foto senza chiedere autorizzazione prima e così nel loro tentativo di aiutare la comunità gay ugandese, possano invece aver causato più danni ai veri attivisti che coraggiosamente stanno in prima linea.

Sull'account Twitter del gruppo Anonymous questa la giustificazione dell'intervento:

@DramaSett3r: @danlittauer @PinkNinj4 @gaystarnews Vorremmo aggiungere che la nostra intera operazione #OpFuckAfrica #OpFuckUganda si basa solamente nella difesa degli LGBT

Ci sono rapporti di attacchi condotti da Anonymous contro il sito di RedPepper (tabloid ugandese), la borsa ugandese e il servizio carcerario. Nell'Agosto 2006, Red Pepper ha pubblicato i nomi di presunti omosessuali.

@PinkNinj4: @RedPepperUG > http://www.prisons.go.ug sembra si sia rotto e la vostra borsa è stata attaccata :O prisons.go.ug http://pastebin.com/EMRnviLx #OpFuckUganda

@PinkNinj4: ohai @RedPepperUG ricordi quando avete pubblicato i nomi e gli indirizzi dei ‘froci’ nel 2009? Noi non abbiamo dimenticato :) Il vostro sito da adesso è f*** x #OpFuckUganda

Su Twitter si possono seguire gli aggiornamenti sul caso specifico.

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