Russia: il ritorno di Putin scatena contestazioni anche sul web

Sulla scia delle proteste contro il nuovo insediamento di Vladimir Putin, le reazioni dei blogger russi sono state le più disparate. L'attivismo dell'opposizione, che assume forme sempre più radicali, ha contribuito ad infiammare ulteriormente gli animi di osservatori già sufficientemente polemici.

Uno sguardo alla Storia

Alcuni blogger, nei loro post sulle proteste del 6 maggio, hanno voluto intravedere delle analogie storiche che però non sempre si mostrano così convincenti.

Vladislav Naganov, blogger d'opposizione nonché autore di diversi articoli per la “Novaja Gazeta” ha pubblicato un post [ru] intitolato, “E’ guerra”, nel quale paragona la violenza usata dalla polizia il 6 maggio contro i manifestanti a quella utilizzata durante l'invasione napoleonica nel 1812, oltre che a quella dell'offensiva nazista nel 1941:

Скажу сурово, без прикрас – как оно есть. Это – война. Идёт битва за Россию. Я надеюсь, что каждый, кто до сих пор этого не понимал – теперь, наконец, это понял. Уже сброшены все маски. Расставлены все точки над «i». Отныне война народу объявлена публично.

Lo dico chiaramente, senza mezzi termini, come stanno davvero le cose secondo me: questa è una guerra. La battaglia per la Russia è in corso. Spero soltanto che tutti coloro che fino ad ora non l'avevano capito, adesso se ne siano resi conto. Le maschere sono state tolte. Si sono messi tutti i puntini sulle «i». D'ora in poi hanno dichiarato pubblicamente guerra al popolo.

Invece  il blogger Sparkman, in un post [ru] dal titolo “La Domenica di sangue del XXI secolo”, ricollega la violenza di piazza Bolotnaja сon la Domenica di Sangue del 1905 [it] quando i manifestanti vennero uccisi su ordine dello Zar Nicola II davanti al palazzo d'Inverno a San Pietroburgo:

Собственно, ведь и демонстрация 9 января 1905 года рассматривалась не как начало Революции, но как последний всплеск петиционной кампании, начатой осенью 1904 года – сперва банкетами во славу призывов к реформам, затем принятием либеральных обращений от имени земств, адвокатских и профессорских собраний.

In effetti, la manifestazione del 9 gennaio 1905 non venne considerata come l'inizio della Rivoluzione bolscevica ma come l'ultimo episodio di una battaglia iniziata nell'autunno del 1904 e culminata proprio con la petizione dei manifestanti del 1905 che chiedevano riforme economiche e politiche, seguita poi da un crescendo di appelli pubblici da parte dei vari membri dello zemstvo (organo di consultazione e amministrazione locale russo), di giuristi e di professori.

Che ne sarà del futuro?

Putin e sua moglie nella Piazza della Cattedrale al Cremlino dopo la cerimonia di insediamento del 7 maggio 2012. Foto de Ufficio stampa presidenziale, CC BY-SA 3.0; Wikimedia Commons.

Piuttosto che pensare al passato imperiale o sovietico, altri blogger hanno focalizzato la loro attenzione sul ruolo che le proteste odierne hanno per il futuro delle Russia.

Vjaceslav Egorov, noto tra i blogger con il nickname di jurist_egorov, discute  delle recenti violenze in un post [ru] intitolato “Chi ha paura del potere?” e passa in rassegna i possibili motivi che hanno spinto a quello che egli considera un ricorso eccessivo alla polizia:

Чего она боится, заставляя полицию применять слезоточивый газ, избивать митингующих, задерживать спокойно сидящих на земле оппозиционеров Навального и Удальцова, задерживать сейчас спокойно митингующих на «народных гуляниях» Алексея Навального и Ксению Собчак??? Чего боится Власть? Чего боится Король? Революции? Бунта уставшего народа? Так бунт неизбежен, если Власть будет так вести себя. Революция неизбежна, если Правительство (новое) и Король (старый новый) не станут прислушиваться к своему народу!!!

Di cosa hanno paura le autorità tanto da costringere la polizia ad usare gas lacrimogeni, a picchiare i manifestanti, imprigionare gli oppositori Navalny e Udaltsov che tranquillamente erano seduti a terra, e ora tenere in stato di fermo anche  Aleksei Navalny e Ksenia Sobchak che pacificamente protestavano nelle marce popolari??? Di cosa hanno paura? Di cosa ha paura lo Zar? Della rivoluzione? Della ribellione del popolo russo ormai tanto stanco? Ah, ma una ribellione è inevitabile se le autorità continueranno a comportarsi in questo modo. Anzi la rivoluzione sarà inevitabile se il Governo (quello nuovo) e lo Zar (il vecchio ma nuovo) non imparano ad ascoltare le esigenze del loro popolo!!!

Il blogger Nazavrik prende in considerazione [ru] una dichiarazione controversa del segretario di stampa del Presidente Putin, Dmitri Peskov, il quale sostiene che la polizia ha dimostrato una tolleranza eccessiva e sarebbe dovuta intervenire più duramente contro i manifestanti del 6 maggio. Nazavrik ha pubblicato alcune foto per mettere in evidenza  un modo di procedere della polizia contro le folle di manifestanti molto simile  in Italia e in Cile, sostenendo cinicamente che la polizia di Mosca è sempre più desiderosa di affinare le proprie competenze in questo settore, e lo fa studiando proprio la storia della polizia occidentale:

Он прав. У нашего омона пока ещё недостаточно опыта для разгона массовых мероприятий. На Западе давно уже отточены все действия по применению газа, резиновых пуль, провокаторов, водомётов и прочей спец.техники. На Западе в этом плане и законы жёстче и полномочий побольше. […] Но теперь, когда стабильность вновь воцариалась в стране, наш омон быстро нагонит зарубежных коллег и все приёмы, годами репетируемые на учениях, отработает на протестующих, действуя жёстко в угоду переживаниям Пескова.

Peskov ha ragione. Alla nostra polizia manca ancora l'esperienza giusta per disperdere le manifestazioni di massa. In Occidente hanno già affinato la tecnica nell'uso del gas lacrimogeno, dei proiettili di gomma, dell'uso dei provocatori, dei cannoni ad acqua, e altre tecniche speciali. In Occidente, in tal senso, le leggi sono più severe e i poteri dei poliziotti sono sicuramente maggiori. […] Del resto ora, quando la stabilità nel paese comincerà a regnare nuovamente, i nostri poliziotti supereranno di gran lunga i loro colleghi stranieri, e ciascuna di quella tecniche per cui hanno speso anni a imparare e migliorarsi verrà utilizzata contro i manifestanti, agendo così in modo severo e placando le preoccupazioni di Peskov.

Illusione digitale?

Altri blogger sostengono che le manifestazioni di piazza a Mosca non debbano rientrare tra le preoccupazioni principali del cittadino russo medio, che si limita a classificare la “rivoluzione” come una forma di chiacchiericcio isterico. In contrasto con le abituali dichiarazioni degli oppositori, i quali sostengono che i mezzi di comunicazione elettronici e sociali squarciano i limiti della censura per rivelare un quadro vero della vita quotidiana, Dmitri Kotukov obietta [ru] queste tesi sostenendo che i manifestanti hanno costruito una falsa realtà, online, proponendo continuamente post in cui descrivono soltanto quelle che sono le loro avventure con la polizia:

Несколько дней практически не открывал ноутбук, не использовал айпад, короче как и положено в праздники – отдыхал. Сегодня открыл ленту и удивился. Читаю все эти надрывные истории о столкновениях непонятных людей с ОМОНом, какие-то нелепые призывы куда-то выйти, про марши миллионов-триллионов, революции […]. […] Что самое удивительное, эта видимость существует только в инете. В реалии люди отдыхают, радуются весне, гуляют, встречаются на праздники.

Per alcuni giorni non ho praticamente acceso il mio computer, non ho utilizzato il mio iPad e in breve, come appropriato durante i giorni di festa, mi sono rilassato. Oggi ho dato uno sguardo ai titoli  e sono rimasto sorpreso. Leggo di tutte queste tremende storie di scontri tra queste persone incredibili e la la polizia, di altre assurdi inviti a marciare in ogni dove, di marce di milioni e milioni di persone, di rivoluzione […]. […] La cosa più sorprendente è che questa illusione esiste solo su Internet. In realtà, le persone si stanno rilassando, godendo la primavera, passeggiando, e incontrandosi nei giorni di festa.

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