Messico: preparazioni e discussioni sulle elezioni Presidenziali (di luglio)

Domenica 5 febbraio, il partito politico al potere ha eletto la propria candidata alle prossime elezioni presidenziali. Ora la lista dei candidati sembra essere pronta.

I candidati

Secondo la legge elettorale messicana nessuno può essere considerato formalmente candidato alla Presidenza in questo momento; ciò nonostante, le principali forze politiche del Paese hanno già designato i propri “candidati virtuali”. Il Partito d'Azione Nazionale [it], attualmente al governo, ha scelto Josefina Eugenia Vazquez Mota [es, come gli altri link, eccetto ove diversamente indicato] come candidata alle elezioni presidenziali. Per il Partito della Rivoluzione Democratica [it] il candidato virtuale è Andrés Manuel López Obrador, che già sei anni fa ha corso alle presidenziali, autodenominandosi “legittimo Presidente del Messico” in seguito alla sconfitta. Per il Partito Rivoluzionario Istituzionale [it], al potere dal 1929 fino al 2000, il candidato sarà Enrique Peña Nieto.

Le reazioni nella blogosfera

Svariati i commenti che circolano nella blogosfera messicana, la maggior parte dei quali si concentrano sugli errori commessi dai “candidati virtuali” o sui momenti divertenti di cui si sono resi protagonisti. Ma si discute anche delle aspettative riguardo il processo elettorale, alla luce della storia recente del Paese; è questo il caso di Carlos Gómez Luna, che scrive:

Josefina Vazquez Mota, immagine da Wikimedia Commons, CC 3.0, non adattata

En el desarrollo del proceso electoral sin duda aún faltan muchas cosas por conocerse, como las estrategias de campaña, la plataforma electoral de las alianzas, los errores que pudieran cometerse por parte de los equipos de los candidatos, y sobre todo el comportamiento que tendrá la Presidencia de la República, que como observamos en la contienda presidencial pasada, fue un factor determinante en el resultado final, incluso reconocido por la propia Suprema Corte de Justicia de la Nación. En este sentido ya se han dado algunas señales como la anulación de los comicios en la capital del Estado de Michoacán, la sospecha aún sin sustento pero probable del aprovechamiento de los programas de beneficio social para encauzar el voto y la retención de presupuesto federal asignado a los Estados gobernados por partidos políticos distintos al del Presidente.

Ci sono molti fattori ancora sconosciuti riguardo al processo elettorale: le strategie della campagna, la piattaforma elettorale delle varie alleanze, gli errori che potrebbero commettere le squadre dei candidati, ma soprattutto le azioni della Presidenza della Repubblica, che, come si è visto durante lo svolgimento delle scorse Presidenziali, hanno rappresentato un fattore determinante per il risultato finale, il cui valore è stato riconosciuto perfino dalla Suprema Corte di Giustizia della Nazione. In questo senso, ci sono già stati dei segnali come, ad esempio, l'annullamento delle elezioni nella capitale dello Stato di Michoacán o il sospetto, non ancora confermato, di un probabile sfruttamento dei programmi di beneficio sociale per indirizzare il voto e la ritenzione dei fondi federali assegnati agli Stati governati da partiti politici diversi da quello del Presidente.

Anche il blog Liberal Mexiquense dichiara il proprio scetticismo, ricordando l'esito delle passate elezioni e denunciando alcune delle pratiche indebite che persistono nel sistema politico del Paese:

Así, cada sexenio se repite ese clamor de esperanza ciudadana que rápidamente es acallado por la sucesión de gobiernos fallidos que se esmeran en operar contrariamente a lo prometido.

Por igual, procesos electorales que en repetidas ocasiones responden a guiones preestablecidos y cansinos ensayos montados desde hace décadas con una buena dosis de melodrama y tragicomedia, no exenta de humor negro.

Cultura del pasado que todavía acumula un catálogo de términos donde anidan actitudes y conductas, aún con vigencia: “dedazos”, “compra de votos”, “acarreo”, “campañas faraónicas”, “pago de cuotas”, “regalitos del candidato” o el proverbial “reparto de tortas” que la modernidad ha convertido con su milagrería, no en la multiplicación de panes y vino, sino en “bonos fraternales” para la hamburguesería más próxima al mitin.

Così, ogni sei anni si rinnova il grido di speranza dei cittadini, rapidamente messo a tacere dal susseguirsi di governi falliti che fanno del loro meglio per agire in maniera contraria a quanto promesso.Allo stesso modo, i processi elettorali, che rispondono a copioni prestabiliti e a stanche messe in scena ripetute da decadi con una buona dose di melodramma e tragicommedia, non sono esenti dall'umorismo nero.

Una cultura del passato in cui è ancora presente una terminologia che maschera comportamenti e atteggiamenti tutt'ora in voga: le nomine dall'alto dei successori, la compravendita di voti, il trasporto degli elettori alle urne, le campagne faraoniche, il pagamento di mazzette, i regalini del candidato, o la proverbiale “ripartizione della torta”, che grazie ai racconti miracolosi dei nostri tempi, non consiste nella moltiplicazione dei pani e del vino, bensì nello stabilire “vincoli fraterni” con il venditore di hamburger più vicino al comizio.

Andres Manuel Lopez Obrador, immagine da Wikimedia Commons, rilasciata nel pubblico dominio.

Alla fine dell'anno scorso, il blog Sopitas ha preparato un'interessante infografica [it] sull’ offerta dei partiti e i loro candidati. Dal caos dell'offerta politica attuale, secondo gli autori, deriva la necessità di un numero maggiore di candidati:

No sé qué piensen ustedes pero en un proceso idílico, lo único que podemos pensar es que nos gustaría que alguna fuerza de la justicia universal abriera las filas de candidatos y nos diera más opciones que los flancos artificiales de nuestra política; porque las cosas, en lugar de definirse, cada vez nos generan mayor confusión.

Non so cosa ne pensiate voi, ma per un sereno svolgimento [delle elezioni], ci piacerebbe che una qualche forza della giustizia universale squarciasse i ranghi dei candidati per offrirci più scelta rispetto agli esemplari artificiali della nostra politica, perché al posto della chiarezza, si sta diffondendo una sempre maggiore confusione.

Reazioni su Twitter

Alcuni utenti sono interessati all'inquinamento visivo creato finora dal processo elettorale. Il dottor Miguel Carbonell (@MiguelCarbonell) suggerisce:

Quienes han inundado la ciudad con tanta basura (pre)electoral deberían comprometerse a recogerla y reciclarla.

Coloro che hanno inondato la città di così tanta spazzatura (pre)elettorale dovrebbero impegnarsi a raccoglierla e a reciclarla.

Sullo stesso argomento, Malú Flores (@maluflores) afferma:

Curioso que el progresismo, que jura cuidar el medio ambiente, sea el sector que más propaganda electoral (basura) tiene en las calles.

Strano che i progressisti, che giurano di avere maggiormente a cuore l'ambiente, siano quelli con il numero più alto di manifesti elettorali (spazzatura) nelle strade.

Enrique Peña Nieto, immagine da Wikimedia Commons, CC BY-NC-SA 2.0

Il cronista e presentatore Brozo (@brozoxmiswebs), con il suo solito linguaggio colloquiale, parla di sicurezza, uno dei temi più importanti per l'elettorato, recentemente inserito nell'agenda politica della Segreteria di Difesa Nazionale:

Galván Galván [actual Secretario de Defensa Nacional] reconoce al chile pelón [sin reservas], que la seguridad interior se encuentra seriamente amenazada. Qué candidat@ podrá con ése paquetito?

Galván Galván [attuale Segretario di Difesa Nazionale], ammette senza peli sulla lingua [senza riserve], che la sicurezza interna è seriamente minacciata. Quale candidat@ potrà riuscire con queste premesse?

Come si segnalava precedentemente, molti utenti si focalizzano principalmente sugli errori commessi dai “candidati virtuali”, come Armando Cornejo (@acornejoi) che riferisce l'episodio in cui uno dei candidati ha dimostrato il proprio disinteresse per la lettura durante la Fiera Internazionale del Libro:

Por qué vas a votar x #EPN [Enrique Peña Nieto] del #PRI? Seguramente te has quedado sin respuesta; casi como #PenaNieto en la #FIL [Feria Internacional del Libro]… caray que PENA!

Perché votare per #EPN [Enrique Peña Nieto] del #PRI? Sicuramente sei rimasto senza parole; quasi come #PenaNieto alla #FIL [Fiera Internazionale del Libro]…santo cielo, che PENA!

Domenica 1 luglio 2012 i Messicani dovranno eleggere la persona che occuperà la Presidenza della Repubblica per il periodo 2012 – 2018. Durante i prossimi mesi saranno molteplici le voci che esprimeranno sostegno o disapprovazione nei confronti dei candidati — oltre a critiche e analisi generali. Continueremo a seguirle qui su Global Voices.

[ Immagine del titolo: Palazzo Nazionale, da Wikimedia Commons, CC BY-SA 2.0 ]

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