Myanmar: a un anno dalla liberazione di Suu Kyi

È quasi trascorso un anno da quando, il 13 novembre 2010, i birmani e il resto del mondo hanno festeggiato la liberazione di Aung San Suu Kyi [it].

Non appena liberata Suu Kyi, Maydarwii [my] scriveva sul suo blog:

Avevo intenzione di riprendere a scrivere solo dopo la fine degli esami, ma oggi è un giorno speciale. Da ieri hanno iniziato a circolare notizie confuse; i miei pensieri vagavano come in un limbo, dal momento che di notizie simili se ne sentono spesso, ma poi si scopre perlopiù che si tratta di informazioni false. Speravo che questa volta ci fosse del vero in quelle voci, ma non ero ottimista al riguardo. Ieri mattina, mentre facevo colazione, mio zio ha detto che la notizia non era ancora stata confermata; mi sentivo un po’ delusa. Quando all'una sono rientrata a casa, avevo fame e mi sono messa ai fornelli, ma mio zio è entrato in cucina esultando: “L'hanno liberata!” Dimentichi della fame, abbiamo abbandonato i piatti in tavola e siamo rimasti di fronte alla tv a guardare i notiziari. In fondo, aspettavamo questo momento da anni! Ero talmente felice nel vedere la folla che si riuniva gioiosa davanti alla casa di Daw Suu, che mi è venuta la pelle d'oca e le lacrime agli occhi: vedevo il suo volto sullo schermo, ma in maniera offuscata, e non riuscivo a smettere di fissarlo. Mi sentivo felice e triste al contempo ed ero sopraffatta da emozioni indescrivibili.

Aung San Suu Kyi, 8 ottobre, 2011. Foto di Utenriksdept, ripresa da Flickr (CC BY-ND 2.0).

Aung San Suu Kyi, 8 ottobre, 2011. Foto di Utenriksdept, ripresa da Flickr con licenza CC Attribution-Non Derivative Works 2.0 (CC BY-ND 2.0).

Il giorno dopo la scarcerazione, un blogger birmano, Htoo Tayzar, si è recato alla sede della Lega Nazionale per la Democrazia (LND) [it] per ascoltare il discorso di Suu Kyi, per poi commentare così:

Alle 10.30 del mattino era già arrivata tantissima gente, molti dei quali reggevano poster con su scritto “We Love Su”. Notai che non erano presenti uomini in divisa, a eccezione degli agenti del traffico. Nemmeno la gente che si aggirava attorno ai negozi di betel e di tè di fronte alla sede del partito era stata allontanata. Tutte le generazioni erano accorse, compresi dei nonni e delle nonne, che accompagnavano i nipotini per mano.

Htoo Tayzar ha scattato moltissime foto [my] in quell'occasione, sebbene il posto fosse “talmente affollato che non si riusciva a stare in piedi e bisognava tenersi in punta di piedi per fare le foto.”

Nel frattempo, l'attore birmano Kyaw Thu, noto e amato dal pubblico per aver istituito una fondazione che offre un servizio di funerali gratuiti per i poveri, ha donato a Suu Kyi alcuni dipinti da lui realizzati [en, come i link successivi, eccetto ove diversamente indicato]. Alla domanda su cosa pensasse sui recenti eventi, Suu Kyi ha dichiarato:

Adesso abbiamo una luce alla guida delle nostre vite, una luce che ci riscalderà. Non voglio che perdiamo i nostri obbiettivi, né che viviamo all'insegna della paura. Ora, “Madre” Suu è in grado di scortarci nel nostro cammino. Non basta essere felici per la sua liberazione; adesso è necessario seguirla nel suo cammino.

A molti dei quotidiani locali è stato vietato di riportare la notizia in prima pagina e, in generale, la comunicazione della liberazione ha subito forti censure. A quel che si dice, un giornale sportivo locale è stato sospeso dalla pubblicazione per due settimane: nei titoli riportava “Sunderland Freeze Chelsea,” “United Stunned by Villa” & “Arsenal Advance to Grab Their Hope”, ma, attraverso l'uso di colori diversi per evidenziare i caratteri, era possibile leggere fra le righe un altro titolo: “Su Free. Unite & Advance to Grab the Hope” (“Su libera. Avanzare uniti per afferrare la speranza”).

Inoltre, altri nove giornali sono stati costretti a sospendere le pubblicazioni per una settimana, dal momento che avevano riportato la notizia in prima pagina.

Dopo la nomina del nuovo governo nel 2011, tuttavia, c'è stato un rilassamento della censura editoriale nei confronti delle notizie riguardanti Aung San Suu Kyi. Un suo articolo, intitolato “Le mie vacanze”, è anche apparso [my] sul quotidiano Pyi Thu Khit.

A luglio 2011 Suu Kyi si è recata con il figlio in visita alla città di Bagan. Si è trattato del suo primo viaggio fuori Yangon, dopo il rilascio dagli arresti domiciliari. Sono accorsi centinaia di abitanti locali, felici di poterla incontrare.

Un cittadino si è espresso così:

“Sono così contento di vedere la Figlia del nostro Paese.” ha detto un anziano signore sui 70 anni, che vendeva fiori per strada. “Nessuno può unire questo Paese, se non Suu Kyi.”

Suu Kyi si è anche schierata contro la realizzazione della diga idroelettrica di Myitsone [it] nello Stato Kachin, a nord della Birmania e, nonostante il lungo periodo di detenzione, si è dimostrata perfettamente al corrente degli avvenimenti socio-culturali del Paese. Ha partecipato a numerosi eventi: l'esposizione artistica “Sketch of A River“; i festeggiamenti per il 150º anniversario della nascita di Rabindranath Tagore, organizzati presso l'Ambasciata Indiana; una partita di football e la recente inaugurazione della Libreria Bayda [my]. Suu Kyi sponsorizzerà, inoltre, l’Art of Freedom Film Festival, per il quale si è personalmente assunta la responsabilità del finanziamento dei premi in palio.

Ad agosto 2011, ha incontrato per la prima volta il presidente del Myanmar Thein Sein, spiegando poi di essere rimasta “soddisfatta” dall'incontro.

Poi ha incontrato alcuni dignitari stranieri, tra cui il senatore americano John McCain.

Nel frattempo, Suu Kyi ha annunciato che prenderà una decisione in merito alla registrazione della LND, ma solo dopo che il parlamento avrà emendato la legge elettorale, e ha dichiarato:

La registrazione della LND dipende dalla legislazione; per questo motivo, aspetteremo che essa sia approvata, prima di prendere decisioni al riguardo. In tal caso, riuniremo il partito in accordo con i dettami legislativi e decideremo in merito alla questione. Intendiamo essere molto precisi e agire solo se in accordo con la legge. Per questo, non prenderò decisioni finché non l'avrò vista.

Il 13 novembre 2011, Suu Kyi terrà una conferenza stampa nella sede della LND, per celebrare [my] il primo anniversario della sua scarcerazione.

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