Bahrain: Arrivano le truppe del Consiglio di Cooperazione del Golfo, un blogger ci descrive la situazione

Lunedì 14 marzo, centinaia di truppe provenienti dall'Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti sono entrate in Bahrain [en, come tutti i link tranne ove diversamente segnalato] nel quadro di una missione del Consiglio di Cooperazione del Golfo, con l'obiettivo di aiutare il Re a controllare l’ondata di manifestazioni anti-governative cominciate il 14 febbraio. Non è ancora ben chiaro come le truppe verranno disposte, ma le organizzazioni per i diritti umani e numerosi Governi di tutto il mondo stanno esercitando pressioni sul Bahrain invitandolo all'autocontrollo. I manifestanti sono ancora accampati in Piazza delle Perle, dove si sono già registrati numerosi scontri violenti che hanno provocato almeno otto morti. Inoltre, continua ad aggravarsi la tensione tra sciiti (la maggioranza) e sunniti (in minoranza), fenomeno ingigantito da molti spregiudicati attori politici.

Blindati sauditi entrano in Bahrain su richiesta di quest'ultimo governo

Blindati sauditi entrano in Bahrain su richiesta del Governo del Bahrain. Foto di mtradwan, © Demotix (14/3/11)

Il lunedì di Manama

Il testo seguente è estratto da una mail inviata a Global Voices da un blogger che ha chiesto di restare anonimo. Pubblicata per concessione dell'autore.

Mettiamola così: non è ancora chiaro cosa stia accadendo.  Sì, l'altra notte nel Rondò delle Perle (e non “piazza”!) sono stati sparati lacrimogeni e pallottole di gomma. Oggi (14 marzo) la situazione sembra estremamente tranquilla. Gran parte della città è stata bloccata, e molti non sono riusciti a recarsi a lavoro. Sono uscito a fare un giro stamattina; la gente affolla gli alimentari per far scorta di provviste (stessa cosa nei negozi di liquori!).

Molti studenti non sono a scuola: alcuni istituti sono chiusi da una settimana, mentre altri sono state obbligati dal Ministero dell'Istruzione a rimanere aperti, per assicurarsi che gli studenti ci andassero. Per quanto riguarda l'università, frequentata da molti sciiti e anche da un discreto numero di sunniti, ci sono stati alcuni scontri. Non so esattamente cosa sia successo.

I media non stanno svolgendo il loro compito, non ci informano su quanto sta accadendo… e ora, alla tv, vediamo arrivare dalla superstrada per l'Arabia Saudita le truppe sui blindati che salutano e mostrano il simbolo della pace! Ogni tanto le trasmissioni si interrompono per mostrare scene di danza tradizionale alla presenza del Re Saudita, del Re del Bahrain e di tutta la sua famiglia, su quella che sembra proprio una canzone tradizionale di guerra! Non sono immagini in diretta, ma ne vengono mostrati spezzoni in continuazione.

Manifestante si copre il volto per le esalazioni dei gas lacrimogeni

Manifestante si copre il volto per le esalazioni dei gas lacrimogeni, manifestazione di domenica 13 marzo 2011. Foto di Sean Carberry © Demotix

Cosa succederà?

E’ tutto talmente strano! Domani è giorno di vacanza per tutti. I manifestanti al Rondò delle Perle hanno chiesto a mogli e figli di tornare a casa, molti indossavano -non so come chiamarli- “tessuti funebri”, quei teli che si usano per coprire i cadaveri. Forse sono quelli che vogliono comunicare di essere disposti a morire per la causa, perché non hanno altro, nella vita, ma è una mia ipotesi, davvero non saprei spiegare il motivo. Credo tutto ciò sia folle, penso che dovrebbero tornare tutti a casa, lasciare il rondò. Spero che non sparino addosso a nessuno, ma si tratta di una possibilità concreta, se i manifestanti persisteranno nell'occupazione della zona.

Le pompe di benzina sono in sciopero, e viene annunciato un prossimo taglio dell'elettricità. Altri avvisi? “Cari sunniti, se vi avvicinate a un poliziotto o a un carrarmato, potrebbero aprire il fuoco”. Avvertono anche di non aggirarsi di notte in gruppi, perché vi potrebbero sparare addosso.

E poi ci sono le barzellette… “le truppe saudite non stanno andando al rondò delle Perle, vanno nel quartiere a luci rosse!”

Anche oggi, lunedì, nel rondò alcuni fanno discorsi al megafono, ma tutto sembra tranquillo. I miei amici si sono fatti un giro, la gente del rondò è sempre molto amichevole, ti invitano a bere il tè, un caffè, a mangiare un boccone… sono solo i media a presentarli come violenti. Anch'io sono passato poco fa, sembrava una sagra di paese!

Anche i filogovernativi hanno fatto un salto al rondò, che si trova nei pressi della Corte Reale: hanno intonato lodi alla famiglia reale, e così via.

Tutti gli altri restano incollati alla TV sperando mostri qualcosa, ma si vedono solo stupidaggini come “Ti amiamo, Re Hamad”, o “Sappiamo che se siamo svegli noi, lo sei anche tu”… e poi piagnistei, sceneggiate e ringraziamenti per “aver mandato queste truppe a salvarci la vita”! Né il Primo Ministro, né il Re, né il Governo dicono nulla sulla situazione. Non sappiamo cosa accadrà. Dico solo: grazie a Dio ho il BlackBerry, Twitter e altri strumenti simili, e posso continuare a vedere le cose come le vede questa gente.

Questo post fa parte del nostro speciale Proteste in Bahrain 2011.

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