Egitto: bloccato l'accesso a internet

Nei giorni scorsi i manifestanti egiziani hanno utilizzato i social media per organizzare e diffondere le informazioni, ma hanno anche incontrato diversi ostacoli all'accesso: il 25 gennaio è arrivata notizia del blocco di Twitter, cui ha fatto seguito quello di Facebook il giorno seguente. Il 27 si poteva accedere a entrambe le piattaforme, ma senza continuità.

Venerdì 28 all'una circa – giorno previsto per le manifestazioni – al Cairo ha comiciato a trapelare la notizia che in città, ma anche ad Alessandria, gli egiziani non riuscivano ad accedere a Internet.  A distanza di pochi minuti è arrivato questo tweet da @iman_said:

sì, la CNN conferma che internet non funziona in NESSUNA parte d'Egitto. Al momento i contatti con il Paese sono interrotti #jan25 #egypt #SHAME

Di lì a poco, Alaa Abd El Fattah (@alaa), un egiziano che vive in Sud Africa, ha fatto circolare questo avvertimento:

bisogna aspettarsi anche un blackout generale dei telefoni cellulari domani  (o almeno nei luoghi della protesta) #Jan25

Jacob Appelbaum (@ioerror), un americano che ha dato notizia dei filtraggi in atto sull'internet egiziana, ha confermato il blocco pressoché totale, con questo ‘tweet':

Pare davvero che quasi tutto l'Egitto sia offline – sembra che stia funzionando solo la Rete  SS7 . #jan25 #egypt

Da chi sta cercando di contattare amici e parenti in Egitto arrivano espressioni di allarme e sconforto riguardo a Twitter.  Così si esprime @alaa:

i telefoni cellulari in Egitto funzionano ancora e per questo riesco a stare in contatto, ma la copertura non è uniforme e ci sono zone in cui non prendono

Incoraggiante il parere espresso dagli Stati Uniti; in un singolare giro di tweet, dal nome twitter @alecjross (Alec Ross è il responsabile per l’innovazione presso il Segretario di Stato Hillary Clinton), arriva in arabo il seguente messaggio:

أننا ندعو السلطات المصرية أن تسمح بالاحتجاجات السلمية ، كما ندعو أن تمتنع عن التدخل في وسائل التواصل الاجتماعي #jan25 #Egypt
Facciamo appello alle autorità egiziane affinché consentano proteste pacifiche e si astengano dall'interferire con i mezzi di comunicazione sociale.

Nonostante i blocchi, pare ci sia ancora chi tenta di usare Twitter nella speranza di far arrivare al mondo le informazioni. Visto il blackout, nei prossimi giorni Global Voices cercherà di dare notizie basandosi su telefonate e altre modalità di comunicazione.

Seguite gli aggiornamenti nello speciale di Global Voices Online, sia in inglese che in italiano

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