Ecuador: accuse, bilanci e riflessioni dopo la rivolta della polizia

Dopo diverse ore di paura, tensione e incertezza, è un altro giorno in Ecuador pur se tra emozioni e bilanci pesanti, dopo la rivolta della polizia che ha paralizzato il paese [en]. Su Twitter @candradepa [es, come tutti i link, se non diversamente indicato] annuncia:

parece que #Quito hubiera despertado de una gran farra alcoholica y alucinógena…

sembra che Quito si sia risvegliata dopo una baldoria alcolica e allucinogena

È una sensazione condivisa da molti. Andrés OleasPesántez (@aoleasp) fa due conti:

193 heridos, 5 vidas humanas perdidas y millones de dólares en pérdidas… que alguien me explique, qué fue lo que ganamos? #ECUADOR

193 feriti, 5 vite umane perse e milioni di dollari sprecati… qualcuno può spiegarmi cosa abbiamo ottenuto?#ECUADOR

In altre città ecuadorene, come Guayaquil e Cuenca, si giunge alle stesse conclusioni. Esther Burgos (@noe_eb‎) scrive:

Se siguen escuchando las sirenas de la policia, y los helicopteros que sobrevuelan Guayaquil #Ecuador

Si continuano a sentire le sirene della polizia e gli elicotteri che sorvolano Guayaquil #Ecuador

Erika Solis Tlachi (@erikadesing), dalla stessa città, informa:

Urgente saqueo en guayaquil ecuador – http://bit.ly/dycQoI #ireport

Violento saccheggio a Guayaquil Ecuador – http://bit.ly/dycQoI #ireport


Video del saccheggio

Mentre l'altro ieri sul web circolavano notizie sempre più confuse, si è parlato anche di un golpe militare che minacciava di violare lo Stato di diritto. Anche le testate mainstreamhanno usato soprattuttoil termine “colpo di Stato“, prima il silenzio e poi la partecipazione attiva dell’Esercito per far uscire Correa dall'ospedale hanno rivelato che non esisteva alcun piano militare per spodestare Correa.

Martín Pallares su Desde la Tranquera, si domanda:

¿en verdad hubo un golpe de Estado en el Ecuador? Yo supongo que para hablar de un golpe de Estado debe haber habido, al menos, el intento manifiesto de derrocar al Presidente para reemplazarlo por alguien. Y en el caso ocurrido este día lo único que hubo fue un deplorable e injustificable acto de insubordinación de los policías que se sentían, justa o injustamente, afectados en sus derechos.

C'è stato veramente un colpo di Stato in Ecuador? Suppongo che per parlare di colpo di Stato debba esistere almeno un chiaro tentativo di far cadere il Presidente per sostituirlo con qualcun'altro. E nel caso dell'altro giorno, c'è stato solo un deplorevole e ingiustificabile atto di insubordinazione dei poliziotti che si sono sentiti, giustamente o meno, colpiti nei loro diritti.

I mezzi di comunicazione ecuadoreni hanno confermato la posizione delle forze politiche avversarie a Correa e l'annuncio dell'ex presidente ecuadoreno Lucio Gutiérrez [it] sull'operazione militare della polizia, anche se nelle ultime ore è apparsa una posizione diversa che accusa il governo. Le prime voci dicevano:

RT @teleSUR_tv: El ex presidente de Ecuador Lucio Gutiérrez, pidió disolver el Parlamento y llamar a elecciones presidenciales #PoliciaEc

RT @teleSUR_tv: l'ex presidente dell'Ecuador Lucio Gutiérrez ha chiesto la dissoluzione del Parlamento e l'annuncio di elezioni presidenziali #PoliciaEc

Invece nelle ultime ore Live Media Ecuador rettifica:

Para el ex presidente ecuatoriano Lucio Gutiérrez, lo de ayer fue una maniobra de Correa, para “esconder la corrupción” en su Gobierno.

Per l'ex presidente ecuadoreno Lucio Gutiérrez, quella di ieri è stata una manovra di Correa per “nascondere la corruzione” nel suo governo.


Video sullo sciopero della polizia

La liberazione del presidente Correa è stata seguita minuto per minuto dagli utenti Twitter nazionali e stranieri, come Hernán Ramos (@b10_ecuador):

GOLPE EN #ECUADOR #RafaelCorrea ya está bajo protección militar. CONFIRMADO

se reporta fuerte tiroteo en afueras del hospital, http://bit.ly/cbhorU, #Ecuador #CoberturaTwit

GOLPE IN #ECUADOR #RafaelCorrea è già sotto protezione militare. CONFERMATO
si riferisce di forti spari fuori dall'ospedale, http://bit.ly/cbhorU, #Ecuador #CoberturaTwit

Così come anche la sua liberazione, in mezzo a una violenta sparatoria e con centinaia di persone chiamate a difendere il presidente nel luogo dove era tenuto. Le immagini della liberazione, riprese in questo video, hanno fatto il giro del mondo grazie a internet.

L'ora dei bilanci: censura, golpe, rivolta e show mediatico

Dopo il rilascio, il presidente Correa ha parlato dal palazzo presidenziale del Carondelet e la storia del tentato golpe o rivolta della polizia si è lentamente conclusa. È tuttavia giunto il momento di trarre un bilancio dell'accaduto

Su Facebook, FUNDAMEDIOS denuncia la copertura nazionale a catena imposta in Ecuador:

Censura y brutalidad contra la prensa nacional y extranjera durante el sublevamiento policiaco contra Rafael Correa

Censura e brutalità contro la stampa nazionale e straniera durante la ribellione della polizia contro Rafael Correa

Daniel Ochoa sul suo blog fornisce un esaustivo bilancio nel post “El 30s un día en Ecuador del que ojalá aprendamos algo!” [“Il 30 settembre, un giorno in Ecuador dal quale si spera di imparare qualcosa!”].

Para empezar, para mi no hubo intento de golpe de Estado, solo la sublevación de un grupo de policias (se constató que no fueron todos), los cuales no estaban ni siquiera bien informados, lo que hace pensar que hay alguien detrás de todo esto (movilizando a las masas). No hubo intento de golpe de Estado, porque la cúpula militar en dos ocaciones de forma oficial dijo que apoya totalmente al gobierno.

Innanzitutto, per me non c'è stato un tentativo di colpo di Stato, [ma] solo la rivolta di un gruppo di poliziotti (si è appurato che non erano tutti d'accordo), che non erano nemmeno ben informati, il che fa pensare che ci sia qualcuno dietro tutto questo (mobilitando le masse). Non c'è stato un tentativo di colpo di Stato, perchè la cupola militare, in due occasioni, ha detto ufficialmente che appoggiava totalmente il governo.

Da settori ufficiali si denuncia il golpe e i tentativi di un possibile intervento degli Stati Uniti. Pablo Arciniegas sul suo blog Voces del Sur denuncia:

Solo las fuerzas y cerebros irracionales de la extrema derecha pudieron preparar tan burdo movimiento atentatorio contra la débil democracia en nuestro país, por medio de la infiltración en la filas policiales, manipulando las demandas de este sector.

Solo le forze e le menti irrazionali dell'estrema destra potevano preparare un attentato così grossolano contro la debole democrazia nel nostro Paese, infiltrandosi nelle fila della polizia, manipolando le richieste di questo settore.

Luis Alberto Mendieta su Política y Sociedad dice:

Por último, no dejó de asombrarme la impresionante coordinación que requirió A NIVEL NACIONAL, el digámoslo así, operativo policial para tumbar al gobierno, con un tufillo a imperialismo claramente perceptible; tanto, que no dejan de encontrarse extrañas similitudes entre el experimento de Honduras y lo que acaba de pasar en Ecuador…

Infine, non smette di stupirmi l'impressionante coordinamento che ha richiesto A LIVELLO NAZIONALE il cosiddetto operato della polizia per far cadere il governo, con un afflato imperialista chiaramente percepibile; tanto che, non smettono di trovarsi strane similitudini tra l'esperimento in Honduras e quanto è appena successo in Ecuador…

Dai settori d'opposizione al governo, si accusa dell’uso politico della rivolta. B10 annuncia la nascita di un nuovo attore politico nel Paese, la polizia:

La Policía del Ecuador se volvió noticia mundial por la sublevación coordinada de la tropa -secundada por oficiales- contra el Gobierno. El Presidente Correa, quien manejó mal la crisis y se expuso, fue ofendido y secuestrado por policías descontrolados. Luego llegó el violento rescate militar. Lo que nos faltaba: la Policía se estrenó como ‘actor político’…

La polizia ecuadorena è diventata famosa in tutto il mondo per la rivolta coordinata degli agenti – sostenuta dagli ufficiali – contro il governo. Il presidente Correa, che ha gestito male la crisi e si è esposto troppo, è stato offeso e sequestrato da [settori] della polizia fuori controllo. Poi è arrivata la violenta liberazione dei militari. Proprio quello che ci mancava: la polizia è diventata ‘attore politico'…

Su Twitter e sui social network si continua a discutere di tutte queste possibilità, anche se appaiono comunque voci come quella di Jorge Tapia (@jorge052)‎:

Eso es lo que queremos, que se haga trending topic, #PazParaMiPais #Ecuador

Questo è ciò che vogliamo, che si raggiunga un trending topic [en], #PazParaMiPais #Ecuador

Pitonizza sul suo blog sintetizza l'impatto dei fatti dell'altro ieri:

Soy una ciudadana común que solía tener fe ciega en la revolución. Jamás en mis peores pesadillas imaginé que dicha revolución se convertiría en una grave revuelta. Que sería más importante demostrar quien es el más fuerte en vez de “dar el brazo a torcer” en defensa de la seguridad general y sobretodo las vidas y familias destruídas ayer. Soy una ciudadana común que siguió todo este horror desde casa, escuchando los helicópteros sobrevolar bajito, viendo imágenes que parecían sacadas de una película de acción gringa, cerrando puertas y ventanas por el miedo horrible que se apoderó de mí.

[…]
No estoy en bando alguno ahora. No tengo postura. Solo deseo la paz entre ecuatorianos, que sigamos siendo ese reducto de aparente tranquilidad que solíamos ser. Que mi hija herede un mejor lugar donde vivir. Que no tengamos que huir. Y que quienes están fuera, quieran regresar.
[…]

Este es un artículo que a título personal publico, con el riesgo de perder credibilidad de parte de quienes creían inamovible mi postura. Es de humanos equivocarse, es posible que nuevamente yo esté equivocada. No me importa ya ser juzgada, pues la frontalidad que me caracteriza es incompatible con quedarme callada, tibia o gris ante tan graves momentos que vivimos los ecuatorianos.

Sono una cittadina comune, che ha sempre avuto una fede cieca nella rivoluzione. Nemmeno nei miei peggiori incubi avrei immaginato che tale rivoluzione si sarebbe trasformata in una pesante rivolta. Che sarebbe stato più importante dimostrare chi è il più forte, invece di “dare filo da torcere” per la difesa della sicurezza generale e, soprattutto, le vite e le famiglie distrutte ieri. Sono una cittadina comune che ha seguito tutto questo orrore da casa, sentendo gli elicotteri che volavano a bassa quota, vedendo immagini che sembravano prese da un film d'azione americano, chiudendo le porte e le finistre per l'orribile paura che si è impossessata di me.

[…]

Adesso non sto da nessuna parte. Non ho una posizione. Voglio solo la pace fra gli ecuadoreni, vorrei che si potesse continuare a essere questa miniatura di tranquillità apparente che eravamo. Che mia figlia erediti un posto migliore dove vivere. Che non dobbiamo fuggire. E che coloro che sono all'estero, abbiano la voglia di ritornare.

[…]

Questo è un articolo che pubblico a titolo personale, con il rischio di perdere credibilità da parte di coloro che credevano  incrollabile la mia posizione. È umano sbagliarsi, è possibile che mi stia sbagliando di nuovo. Non mi importa di essere giudicata, la sfrontatezza che mi caratterizza è incompatibile con il fatto che me ne stia zitta, di fronte ai momenti tanto drammatici che stiamo vivendo noi ecuadoreni.

Immagine nel titolo dell'utente Flickr Gabo Díaz, usata con Licenza Creative Commons.

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