La violenza sessuale usata come arma di guerra

Marita Seara, blogger per Voces Visibles [es, come tutti i link seguenti], invita a riflettere sulle sofferenze delle donne che hanno subito abusi sessuali durante i conflitti armati. L’autrice consiglia la visione del documentario La guerra contra las mujeres [La guerra contro le donne], nel quale il regista Hernán Zin descrive lo stupro come una vera “arma bellica” e confronta lo spettatore con la realtà delle vittime di queste atrocità. Il documentario mostra delle cifre riguardanti le violenze sessuali durante i più efferati conflitti armati degli ultimi decenni:

Bosnia, 1992 a 1995: 40 mil mujeres violadas
Uganda, 1985 a 2006: 4000 niñas secuestradas y violadas
Ruanda, 1994 entre 250 mil y 500 mil mujeres violadas.
República Democrática del Congo, 2008-2013: 200 mil mujeres violadas.

Bosnia, 1992 – 1995: 40.000 donne stuprate
Uganda, 1985 – 2006: 4.000 ragazze rapite e stuprate
Ruanda, 1994: tra 250.000 e 500.000 donne stuprate
Repubblica Democratica del Congo, 2008 – 2013: 200.000 donne stuprate

Immagine dal blog Voces Visibles, usata con permesso

Immagine dal blog Voces Visibles, usata con permesso

Tra i dati più disturbanti, i soldati delle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda hanno confessato di essere addestrati militarmente fin da piccoli a stuprare le donne. Inoltre, in solo uno degli ospedali della Repubblica Democratica del Congo, ogni mese un terzo delle 300 pazienti deve sottoporsi a seri interventi di chirurgia genitale.

Come è stato evidenziato da Margot Wallstrom, ex rappresentante dell’ONU per la violenza sessuale, stuprare le donne durante i conflitti armati non distrugge solo le vittime personalmente ma anche la società e si instilla paura nelle comunità vittime del genocidio per generazioni.

E’ possibile seguire Marita Seara su Twitter.

Questo post fa parte del 29° #LunesDeBlogsGV (Il lunedì dei blog sudamericani su GV) del 17 novembre 2014.

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