Russia: Blog sono la probabile vittima finale nella battaglia del Cremlino contro i media

Protesters at an opposition rally in Bolotnaya square, Moscow, document the event. Photo from Demotix.

Con la chiusura o l'esodo di mass media online indipendenti e la televisione controllata dal governo che segue tutte le mosse del Cremlino, i blogger russi si trovano ora abbandonati in un “territorio di mass media” dominato dal governo. Le piattaforme dei blog e i loro utenti hanno probabilmente una libertà maggiore per quanto riguarda il dibattito politico e le critiche del governo, e i blog hanno giocato un ruolo unico e determinante in tali dibattiti; nonostante ciò la libertà [di espressione] è diminuita drasticamente in quest'ultimo anno. Di conseguenza, l'agenda politica della blogosfera russa ha spostato l'attenzione ai propri interessi e problemi, con blogger che si preoccupano della propria sicurezza, e lo stesso accesso a Internet ora messo a rischio.

Uno studio [en, come i seguenti] pubblicato ad aprile ha riportato che i blog russi erano lo spazio più indipendente dedicato al dibattito politico nel 2010 e 2011, dal momento che Internet, la stampa e la televisione rispecchiavano molto da vicino l'agenda dettata dal Cremlino sulle notizie. Lo studio, condotto dal Berkman Center for Internet and Society (il centro della Harvard Unversity che si occupa dell'impatto del digitale sulla società), ha usato associazioni di parole per studiare analogie di retorica e di scelta di storie pubblicate sui siti del governo, sui canali televisivi controllati dallo stato, sui principali siti di notizie russi e sui blog di politica.

I ricercatori sono rimasti sorpresi dal fatto che i siti di notizie russi rispecchiavano da vicino le notizie ufficiali del governo. Nonostante la servilità nei confronti del Cremlino dei più importanti canali televisivi russi sia ben nota, quando i dati dello studio erano stati raccolti (dal dicembre 2010 al dicembre 2011) i siti russi di notizie convenzionali godevano ancora di una certa libertà dal controllo editoriale; questo aveva dato l'impressione che tali siti fossero relativamente incensurati. Tuttavia, i ricercatori hanno riscontrato numerose somiglianze nei toni e nella scelta di storie tra tali siti e gli annunci ufficiali del governo.

Lo studio ha affermato però che i blog russi hanno continuato a funzionare come piattaforme per opinioni indipendenti. I temi trattati da questi blog e i loro toni erano molto diversi dai quelli dei siti di notizie convenzionali, della televisione controllata dallo stato e dalle notizie diffuse dal governo. I blog russi si occupavano di argomenti raramente trattati dalla televisione di stato, come la corruzione, l'arresto dell'oligarca russo Mikhail Khodorkovsky e i diritti civili. In questo isolamento relativo dalla fonti di notizie tradizionali, la blogosfera russa nel periodo 2010-2011 è stata definita dai ricercatori una “sfera pubblica alternativa” che promuoveva uno scambi di opinioni e informazione indipendente dagli altri mass media russi.

La situazione è comunque cambiata negli ultimi anni, dal momento che molte fonti di notizie online indipendenti, come ad esempio Lenta.ru, sono cadute nelle mani del Cremlino, perdendo così la loro libertà in cambio di un maggior controllo del governo sui contenuti; altre fonti invece sono state bloccate o sono finite su “liste nere”.

A causa dello spazio sempre più ridotto per un'agenda di media indipendenti in RuNet, piattaforme di discussione meno articolate, come i blog e le comunità dei social media, giocano oggi un ruolo ancora più importante nel dibattito e nel dissenso politico; questo permette al popolo russo di decidere quali siano le questioni di cui interessarsi e di stabilire un piano d'azione. I ricercatori hanno citato l'ottimo esempio delle proteste contro i brogli del voto del 2012, quando i blog avevano permesso l'organizzazione e la distribuzione rapida di video-testimonianze.   

Le più recenti azioni del Cremlino fanno presagire un futuro più cupo per i forum e blog indipendenti russi su Internet. I legislatori russi hanno emanato una “litania di leggi ostili” nel tentativo di porre un freno ai blogger attivi in campo politico e agli utenti dei social media, facendo uso di leggi anti-estremismo e anti-terrorismo per far tacere i dissidenti online. Il Cremlino sta anche aumentando il controllo dell'infrastruttura e dei dati utenti di RuNet, considerando allo stesso tempo un Internet autonomo, libero dall'influenza dell'occidente.

Mentre i social network russi cadono sotto l'influenza del governo dando più controllo al Cremlino sull'agenda di informazione di uno spazio che in passato era liberale, gli esperti di mass media temono che piattaforme alternative (come Facebook o Twitter) che accolgono utenti russi e le loro idee politiche possano trovarsi presto tagliati fuori da RuNet.

Purtroppo, mentre il governo russo diventa sempre più ossessionato dai pericoli della libertà di espressione online, molte persone comuni russe rimangono indifferenti alla condizione difficile dei blogger o alla loro protezione, proprio nel momento in cui essi continuano a battersi rappresentando le ultime voci indipendenti rimaste in Russia. Rimane da vedere se questo modo di pensare cambierà una volta che intere piattaforme di social media non saranno disponibili per gli utenti di RuNet. Fino ad allora i blogger e gli utenti dei social media russi dovranno adattarsi alla nuova dura realtà di una sfera pubblica che richiede di registrarsi non appena le proprie opinioni “alternative” iniziano ad ottenere un'ampia visibilità pubblica. 

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