Gambia: attivisti contro la tradizione religiosa della mutilazione genitale femminile

Attiviste anti mutilazioni femminili marciano nella Gambia. Foto realizzata con Creative Commons da Gamtrop

Attiviste anti FGM marciano in Gambia. Foto sotto licenza Creative Commons di GAMCOTRAP

Aja babung Sidibeh ha seguito la tradizione culturale ed è diventata una praticante delle mutilazioni genitali femminili (female genital mutilation – FGM) dopo la morte dei genitori, qualche anno fa, nel suo villaggio natio Janjangbureh, nella River Region del Gambia. Ma da allora ha “lasciato cadere il coltello” e cominciato a lottare contro questa pratica.

“Se avessi saputo prima quello che so oggi, non avrei mai circonciso nessuna donna”, ha spiegato il 23 aprile nel suo racconto allo Standard Newspaper [en, come tutti i link seguenti]. “Abbiamo causato tante sofferenze alle nostre donne. Per questo vi dico, se i miei nonni avessero saputo quello che io so oggi, non avrebbero mai circonciso nessuno. L'ignoranza era il problema”.

Le sue affermazioni sono state fatte in risposta ad una dichiarazione dell'Imam della moschea State House del Gambia, Alhaji Abdoulie Fatty, nello stesso giornale qualche settimana prima, dove si sosteneva che non ci sono mutilazioni genitali femminili nel paese. “Quello che esiste qui è la circoncisione e questa è la nostra religione. Noi non mutiliamo le persone. Le mutilazioni genitali femminili sono parte della nostra religione”.

Più del 90% della popolazione del Gambia è musulmana, ma i religiosi islamici sono divisi sulle mutilazioni genitali, secondo quanto viene riferitoda un rapporto prodotto dall’ Unicef. Mentre alcuni pensano a questa cosa dal punto di vista culturale, altri credono che questa sia una pratica fondamentale (sunnah). Non c'è legge nel paese che proibisca tale pratica.

I commenti dell'Imam hanno portato il sito What's On – Gambia, a chiedere ai propri seguaci su Facebook, “Stiamo per vedere la fine delle mutilazioni genitali femminili in Gambia?”

L'utente Isatou Jobis ha risposto, chiamando all'azione le donne, chiedendo di stare unite poiché loro conosco il dolore di queste pratiche:

Noi donne dobbiamo stare unite e cacciare fuori dal nostro paese le mutilazioni genitali femminili. Ricordate che tutte le persone che praticano i tagli sono donne e anche le donne sono vittime. Come vi aspettate che questi uomini egoisti capiscano il dolore che noi proviamo. 1. Loro non ci seguono durante la crescita dei loro figli. Loro stanno a casa a bere attaye (tè verde cinese, popolare nei quartieri poveri e nelle funzioni sociali) parlando di stupidate /// 2. Quando si tratta di romanticismo sono pari a zero. Non gli importa nemmeno se ci piace il sesso o meno /// 3. Loro non faranno nulla per sopprimerci. No ALLA FGM

L'utente Mansur Sowe va contro l'idea che le mutilazioni genitali siano una richiesta religiosa, che promuovano una maggiore igiene e che siano parte della tradizione:

SI CREDE CHE… la FGM sia una obbligo religioso MA il Corano non menziona ne le mutilazione genitali ne la circoncisione.
2. E’ più igienico, ma le mutilazioni genitali possono causare infezioni urinarie e ginecologiche, tetano, AIDS, forme di anemia grave e anche in alcuni casi morte.
3. E’ parte dei costumi e della tradizione, MA la tradizione deve cambiare quando mette a rischio i diritti umani e mette in pericolo la vita e la salute della gente
4. Protegge la verginità, ma la verginità può essere protetta senza la mutilazione delle ragazze
5. Le donne sono in grado di avere più bambini, MA le mutilazioni genitali femminili possono prevenire la nascita dei bambini e in alcuni casi portare complicazione durante la nascita e a volte anche la morte di bambino e madre.

Se le mutilazioni genitali femminili fossero state importanti nell'islam, argomenta l'utente Aisha E. Suso, ci sarebbe dovuto essere un verso in merito nel Corano.

Non bisogna mischiare la tradizione/cultura con la religione. Le donne dovrebbero decidere se vogliono che vengano praticate a loro le mutilazioni genitali o meno. Voi uomini che siete a favore, non sapere a cosa andiamo in contro nel nome della cultura/tradizione o come voi sostenete… sunnah (detti e pratiche del profeta Maometto). Se le mutilazioni genitali femminili sono così importanti per il nostro onore, ci sarebbe dovuto essere stato un verso espresso chiaramente sul Libro sacro.

Aja Babung Sidibeh, la ex praticante delle mutilazioni genitali femminili, non è di certo sola nella lotta contro le FGM. Il Comitato del Gambia per le Pratiche Tradizionali) (GAMCOTRAP) è una delle associazioni leader che lottano contro la FGM nel paese. L'associazione lavora per creare consapevolezza sulle tradizioni e per il mantenimento delle pratiche che portano benefici, cosi come per l'eliminazione di quelle dannose, includendo anche le mutilazioni genitali. 

Il seguente video di YouTube, pubblicato il 14 febbraio 2013 da GAMCOTRAP, invita a far cessare la violenza contro le donne nel Gambia:

Ma ci sono alcuni che ancora supportano i tagli, cosi come l'utente Fabakary Jammeh, che ha scritto sulla pagina Facebook di What's On – Gambia:

Le mutilazioni genitali femminili sono salutari e islamiche. Quelle a cui non viene tagliato il clitoride crescono rischiando di prendere maggiori malattie. Non ci sono reali basi scientifiche per screditare la pratica. Tutto ciò è dovuto al fatto che l'Occidente vuole derubare gli africani dei loro preziosi valori, così fondamentali che qualsiasi deroga verso di essi potrebbe indurci in errore e causare un gap generazione e un colonialismo ‘mentale’.

Discorsi come questi sono velocemente smascherabili quando le stesse vittime raccontano la loro storia personale. Un post sulla pagina Facebook dell'associazione giovanile Activista descrive dettagliatamente la barbara realtà delle mutilazioni genitali:

Non avrei mai creduto che le mutilazioni genitali femminili avessero reali complicazioni sulla salute, se non per la ragione che sono stata una testimone della toccante storia di una vittima, non solo di mutilazione genitale ma anche della pratica chiamata sigillatura. La giovane attivista è stata abbastanza coraggiosa da condividere con tutti i presenti alla conferenza la propria storia personale presso la sala [del Kanifing Municipal Council]. Alcune delle sue parole sono state “Mutilata alla tenera età di 3 anni e forzata al matrimonio a 13. I miei diritti sono stati violati mutilandomi e sigillandomi, nel nome di una protezione dalla gravidanza in adolescenza. ll matrimonio non poteva essere consumato e la sola opzione era riportarmi “ngansing baa”, aprendo il mio orifizio vaginale. Vi potete immaginare di aspettare tutta la vostra vita per fare sesso con la persona giusta, per poi scoprire alla fine di sentire dolore e nessuna sensazione durante il sesso? La parte peggiore è stata durante la nascita del mio bambino, volevo salvare una vita, per poi capire che potevo perdere la mia preziosa vita. Attenzione! La cosa più dannosa che può succedere ad una ragazza è la mutilazioni genitale femminile. #UpwithJustice #DownWithFGM

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