Uruguay: legalizzata la marijuana

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Foto condivisa da @T13 su Twitter.

Con i soli voti della coalizione del Fronte Ampio, attualmente al governo, il Senato uruguaiano ha approvato la legge sulla legalizzazione della marijuana dopo 12 ore di intenso dibattito. La legge per la regolarizzazione e commercializzazione della marijuana è stata approvata alle 22:38 di martedì 10 dicembre.

Grazie a questa decisione l'Uruguay è finito sulle prime pagine dei mezzi di comunicazione internazionali, che hanno seguito attentamente la sessione dalla sala. Ora bisogna solo regolamentare tale legge affinché entri in vigore, e per far questo ci sono quattro mesi a disposizione.

La decisione del Parlamento provoca opinioni contrastanti e ha scatenato forti agitazioni a livello popolare. Tra le argomentazioni usate dall'opposizione al Senato c'è la difficoltà di assicurare il compimento della legge in questione, inoltre, non è una strategia valida per combattere il traffico di droga. È stato anche segnalato che, al contrario di quanto sostiene il governo, sarebbe un incentivo al consumo.

Le farmacie uruguaiane, che sarebbero incaricate di vendere la marijuana per scopi medicinali, si ritrovano immerse in un'intensa polemica [es, come gli altri link salvo ove diversamente indicato], dove c'è chi vuole vendere la droga e chi no.

Dal canto suo, l'ONU ha fatto presente che la legge sulla marijuana viola trattati internazionali sulle droghe che la nazione ha sottoscritto. Inoltre, la Società di Psichiatria dell'Uruguay ha avvertito delle conseguenze provenienti dal consumo di marijuana e dell'aumento del consumo da parte dei giovani. Per di più, gli psichiatri intervistati dal giornale El País hanno segnalato l'influenza che esercita questa droga sull'evasione scolastica.

Il presidente José Mujica, in base alle dichiarazioni raccolte da Infobae, ha detto di aspettarsi che all'Uruguay “venga data una mano e che impariamo tutti insieme, perché questo non è per renderlo il paese del fumo libero. No. No. Non si tratta di questo. È una piaga, come le sigarette, ti offro una dose legalmente e se superi il limite vieni registrato e ti vengono prestate cure mediche.”

La legge genera dubbi e aspettative in altre nazioni che osservano con attenzione gli avvenimenti in Uruguay ed esprimono la propria preoccupazione di fronte a questa decisione dello Stato.

Da parte loro, le reti sociali, come Twitter, raccolgono opinioni contrastanti. Il candidato alla presidenza per il Partito Nazionale, Jorge Larrañaga (@jorgewlarranaga), ha espresso il suo parere:

Per la sicurezza e la salute marijuana, per la libertà legge sulla stampa. Per l'educazione niente. Le maggioranze usate a casaccio. JL

L'utente @charruasomos, d'altra parte, ha difeso il provvedimento:

[In risposta a @NicoleOrtizCh] [Il mondo è pazzo, legalizzano la marijuana in Uruguay, dove andremo a finire?]

@NicoleOrtizCh Beh, a me sembra un GRANDE PASSO AVANTI E IL MODO PER TOGLIERE di mezzo i trafficanti di droga. L'Uruguay non è un paese che fugge dai problemi.

La conduttrice paraguaiana, Lucía Sapena (@LuSapena), si è lamentata per la confusione di nazioni che c'è a livello internazionale:

Ho già dovuto spiegare a tre amici stranieri che è in Uruguay dove si vende legalmente marijuana, e non in Paraguay! Gente che si confonde.

La venezuelana Yusnay Bleque (@yusnayb) ha espresso il suo parere riguardo la legge sulla marijuana in Uruguay:

L'Uruguay si converte nel primo paese del mondo che legalizza la marijuana. Che barbarie. Non pensano alla salute dei cittadini.

L'attivista argentino Alex Freyre (@AlexFreyre) ha fatto un confronto con la legge argentina:

La marijuana NON È INNOCUA, per questo BISOGNA REGOLAMENTARLA. L'attuale legge argentina 23737 non serve e alimenta il traffico di droga.

Rubèn Jorge Castro (@elojodelciudada) si è pronunciato sulla legge sulla marijuana e sul matrimonio omosessuale:

Una minoranza ha imposto il matrimonio gay, una minoranza ha imposto la [legge sulla] marijuana. Mentre accade questo vengono distratti sforzi enormi, [la riforma per] l'educazione cade a pezzi. Più uguali, più asini.

D'altra parte, secondo Luis Alberto Borsari la legalizzazione del matrimonio omosessuale, dell’aborto, e ora della produzione e distribuzione della marijuana, sono motivo di orgoglio. Sul suo blog scrive:

cuando nuestros hijos y nietos estudien todo esto en sus Libros de Historia, los imagino sacando pecho por lo hecho hoy, o cantando “Uruguay es el mejor País…”

Quando i nostri figli e i nostri nipoti studieranno tutto questo sui libri di storia, me li immagino pieni di orgoglio per ciò che è successo oggi, o cantando “L'Uruguay è il migliore…”

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