Brasile: ‘Persone che assomigliano a loro stesse’ un fumetto che celebra i capelli crespi naturali

Questo articolo fa parte di uno speciale sul 20 novembre – Il giorno della coscienza Nera.
Leggi anche la prima intervista: Brasile: stereotipi persistenti e pregiudizi latenti nei personaggi di colore dei fumetti [it]

A Kindumba da A.N.A. (lê-se ANA)   ANA - assim baptizada porque ela nasceu no seio do grupo Angolanas Naturais e Amigos. Um fórum de discussões (no Facebook) sobre cabelos naturalmente crespos (e não só).  Kindumba - termo kimbundo para um penteado e/ou tipo de cabelo. Adoptei o termo depois de ler o conto "A kindumba da minguinha", do escritor angolano Arnaldo Santos. Outro termo que ele usa para definir cabelo é Jimbumba!  Assim nasceu "A Kindumba da ANA" [e Chiquinha, a autora, desenhou uns cabelinhos enroladinhos na palavra ANA]

L'immagine spiega l'origine del nome “A Kindumba da ANA” all'interno della sua pagina Facebook. TRADUZIONE DEL FUMETTO: A.N.A. così battezzata perché è nata in seno al gruppo “Angolani Naturali e Amici”, un forum di discussione (su facebook) che tratta di capelli naturalmente crespi (e non solo). Kindumba è un termine kimbundu (una lingua parlata in Angola) per definire un'acconciatura o un tipo di capello. Ho adottato questo termine dopo aver letto “La Kindumba di Minguinha” dello scrittore angolano Arnaldo Santos. Un'altra parola che lui utilizza per definire il capello è Jimbumba! Così è nata A Kindumba da A.N.A. [l'autrice ha disegnato dei piccoli riccioli nei puntini dell'acronimo A.N.A. n.d.t.]

Francisca Nzenze Meireles, conosciuta come Chiquinha, è angolana e vive in Brasile da pochi anni. Il suo interesse per “le curiosità e l'amore per i capelli naturalmente crespi” è l'ispirazione che ha portato al suo primo lavoro a fumetti, intitolato “A Kindumba da ANA”. Le illustrazioni sono particolarmente ricche di humor e trattano di un argomento ben preciso: il capello crespo. Il nome ANA deriva dalle iniziali di un fourm online: Angolani Naturali e Amici [pt, come i link seguenti, eccetto ove diversamente indicato]. Il fumetto può essere letto sulla pagina di Chiquinha.

Francisca Nzenze Meireles, também conhecida como Chiquinha.

Francisca Nzenze Meireles, conosciuta anche come Chiquinha: “In strada vedo pian piano apparire altri tipi di persone; persone che si sentono proprio come vogliono essere”. Foto autorizzata.

Nella settimana che celebre il Giorno della coscienza nera conosciamo un po’ più da vicino questa artista, le sue impressioni sul suo lavoro tra culture diverse e sull'affermazione dell'identità. E, in ambito lusofono, approfittiamo per conoscere qualcosa sul dialetto angolano e qualche particolarità su questo paese.

Global Voices (GV): Parlaci dello scenario dei fumetti in Angola (Parliamo di scenario e non di mercato per non restringere il campo solo a quello commerciale. Preferiamo che ci parli dei fumetti che ti interessano). Cosa leggi o hai letto? Cosa ci consigli?

Chiquinha: Eu era leitora assídua de uma tirinhas Angolanas nos anos 90. O MANKIKO [en, pt], de Sérgio Piçarra, um Angolano. Era muito bom, mas já não existe. Aliás o mercado livreiro e editorial em Angola não é muito vivo. Não sei o que se produz agora. Fui convidada a participar de uma exposição de banda desenhada em Angola promovida pelo OLINDOMAR estúdios. Enviei alguns trabalhos, mas nem sei se foram expostos. Eles não voltaram a me contactar. Mas imagino que a banda desenhada, como se chamam os quadrinhos em Angola, estejam sim “vivos e bem de saúde”. Jovens talentosos lá há muitos! Problemas existem nas editoras.

Chiquinha: Ero assidua lettrice di alcune strisce angolane degli anni '90, precisamente di MANKIKO [en, pt], di Sérgio Piçarra, un mio connazionale. Era ben fatto ma non esiste più, anche perché il mercato del libro in Angola non è molto attivo. Non so cosa si produce attualmente. Ero stata invitata a prendere parte a una mostra di fumetti in Angola promossa dallo studio OLINDOMAR. Inviai alcune tavole, ma non so se sono mai state esposte perché non mi hanno più ricontattato. Ma immagino che la mia “banda desenhada”, come vengono chiamati i fumetti in Angola, “stia bene”. Ci sono molti giovani di talento. Il problema in Angola è il mercato editoriale.

GV: Il tuo lavoro è iniziato in Angola e adesso prosegue in Brasile. Questo cambiamento ha in qualche modo trasformato il tuo modo di ispirarti quotidianamente nel lavoro?

Chiquinha: Em Angola eu tenho um livro infantil escrito e ilustrado por mim, mas não tinha nada feito nada parecido com ilustração em quadrinhos. Os quadrinhos A Kindumba da ANA começaram aqui mesmo no Brasil (onde hoje moro) a partir do meu interesse em cabelos naturais, curiosidade e amor aos cabelos naturais crespos. Foi quase por acaso que nasceu “a Kindumba da ANA”. Eu participava de um grupo do Facebook chamado Angolanas Naturais e Amigos, e lá se discutia muito sobre cabelos naturais.

Na conversa com outras meninas , sempre surgiam cenas do quotidiano engraçadas, chatas, polêmicas, tristes, alegres… enfim, como gosto muito de desenhar, decidi brindar algumas meninas com historinhas que teriam um final feliz e/ou engraçado. Assim nasceu a Kindumba da ANA.

O facto de estar no Brasil não mudou, porque a fonte de inspiração continua sendo cabelo crespo natural, e nada mais. Alguns episódios referem-se ao Brasil especificamente, mas sempre tendo o cabelo como protagonista principal.

Chiquinha: In Angola, ho un libro per bambini scritto e illustrato da me, ma non avevo mai fatto niente di simile con le illustrazioni a fumetti. Le strisce A Kindumba da Ana sono nate qui in Brasile (dove vivo attualmente), a partire dal mio interesse e l'amore per i capelli naturalmente crespi. È nato quasi per caso. Faccio parte di un gruppo su Facebook chiamato Angolani Naturali e Amici, e lì si discute molto sul nostro tipo di capelli.
Parlando con altre ragazze, uscivano sempre fuori storie divertenti, spiacevoli, polemiche, tristi o allegre… e dato che mi piace molto disegnare, ho deciso di rendere omaggio ad alcune ragazze con storielle dal lieto fine o divertenti. È così che è nato il fumetto.

Il fatto di vivere in Brasile non ha cambiato la mia fonte di ispirazione perché il soggetto è sempre lo stesso. Alcuni episodi si riferiscono al Brasile nello specifico, ma il protagonista principale è sempre il capello.

   Nesta tira, Ana é questionada sobre o tempo dedicado aos seus cabelos e pena em como é a vida de quem alisa a kindumba. Conclui que agora, com o cabelo crespo natural, são "só mimos". (1) Ana, não perdes muito tempo e paciência com a kindumba? (2) Na hã! Antes era: (3) esperar pela minha cabeleireira; (4) esperar que ela estivesse de bom humor; (5) que não puxasse com muita força; (6) e que não me queimasse...[Ana diz (preocupada: cuidado com a minha orelha. E a cabeleireira responde nervosa: eu sei o que faço!] (7) Agora: só mimos. (8) sempre que eu quiser! (9) e descobri que o meu cabelo cresce!!!

Una vignetta di A Kindumba da ANA. Immagini autorizzate. TRADUZIONE DEL FUMETTO: Ana, non perdi molto tempo e pazienza con i tuoi capelli crespi? Per nulla. Prima era così: aspettare dalla mia parrucchiera, sperando che fosse di buon'umore, che non mi pettinasse con troppa forza, o che non mi bruciasse (attenta al mio orecchio! So quello che faccio!) Adesso invece: sono solo me stessa! Quella che ho sempre voluto essere! Ed ho scoperto, alla fine, che comunque il mio capello cresce!!!

GV: Com'è , per  Chiquinha, lavorare tra culture diverse?

Chiquinha: Eu não considero o Brasil tão diferente de Angola culturalmente falando. Aliás, Angola consome actualmente muita cultura do mundo inteiro. Principalmente os mais jovens. Nem a língua chega a ser um entrave à compreensão das tirinhas que faço. Aliás, a maioria dos fãs da Kindumba da ANA são Brasileiros. Não sei se porque a internet é mais acessível aqui no Brasil, ou se existem outros motivos para isso.

Chiquinha: Culturalmente parlando non considero il Brasile così diverso dall'Angola. Lì si consuma molta cultura proveniente dall'estero, soprattutto i più giovani. Nemmeno la lingua è un ostacolo alla comprensione del mio fumetto, tanto che la maggior parte dei miei fan sono brasiliani. Forse è perchè internet è più accessibile qui in Brasile, oppure ci sono altre motivazioni che non conosco.

GV: Per i fumetti brasiliani, le possibilità del mondo virtuale e l'aumento della partecipazione di autori di altri paesi, fuori da Rio e San Paolo, sembra stiano portando una maggiore diversità, inclusi nuovi temi e altre visioni del mondo, nelle opere che arrivano ai lettori. Dal tuo punto di vista, come straniera, credi che questa sia una tendenza? Come sei stata accolta?

Chiquinha: Eu não conheço muitos quadrinhos Brasileiros. Conheço a Turma da Mônica, as charges do Laerte, Henfil… mas não sou leitora assídua de revistinhas em quadrinhos. Então não saberia responder se existe essa tendência de mudança e inclusão de novos temas.

Sobre a minha acolhida, devo dizer que a resposta tem sido bastante positiva. As pessoas gostam de se ver representadas. Eu tento dar à A.N.A uma personalidade leve e agradável, um tipo abordagem que permita que crianças e adultos considerem os cabelos naturais, simplesmente como eles são: cabelos naturais. A A.N.A vem para imprimir leveza a um tema que poderia facilmente ser revestido de polêmica.

Chiquinha: Conosco pochi fumetti brasiliani, tra cui: La banda di Monica [it], quelli di Laerte e Henfil [it], ma non ne sono una lettrice assidua, per cui non saprei rispondere se attualmente esiste questa tendenza al cambiamento e alle nuove tematiche.

Posso invece confermare una riposta abbastanza positiva riguardo la mia accoglienza. Le persone amano vedersi rappresentate, io provo a dare ad ANA una personalità semplice e piacevole, una tipologia che permetta ad adulti e bambini di considerare i capelli naturali come semplicemente sono: capelli naturali. ANA dà leggerezza ad un tema che potrebbe essere facilmente polemico.

 Nesta tira, Ana sofre com o assédio do chefe a respeito do seu cabelo. (1) o chefe fala: mas explica-te lá, esse cabelo assim, é o quê? desgosto? promessa? te rogaram praga? é aposta? é castigo? é desafio? é dívida? enviuvaste? te deixaram? (2) Ana pensa: ai ai... se não fosses chefe, uma palavra bastava, mas cá vai... (3) Ana responde: é vaidade, é bom senso, é ter charme, amor próprio, auto estima elevada, é estilo, é vontade, é fazer-me atraente, bem resolvida, livre, fabulosa, poderosa e linda! mais alguma pergunta? (4) o chefe pensa: Ewé, fiquei fraco...

Una vignetta di A Kindumba da Ana. Immagini autorizzate. TRADUZIONE DEL FUMETTO: Spiegami il motivo di avere dei capelli così: è per polemica? Promessa? Ti hanno fatto una maledizione? Per scommessa? Un castigo? una sconfitta? Un debito? Sei diventata vedova? Ti hanno lasciato? Ah, se non fossi il mio capo basterebbe una sola parola.. ma è così purtroppo..è vanità, buon senso, avere gusto, è amor proprio, è possedere una grande autostima, è eleganza e volonta, è sentirsi attraente e ben risoluta, libera, favolosa, potente e bella! Ci sono altre domande? Oh perbacco, mi ha zittito…

GV: Viviamo un periodo di affermazione d'identità nelle sue molteplici varianti di etnia, genere, religione, e così via. La manifestazione di queste identità è abbastanza percepibile online e un esempio ne è proprio il suo lavoro A Kindumba da Ana. Pensi che questo cambiamento possa superare il mondo virtuale ed affermarsi anche nella realtà?

Chiquinha: Acho que sim, e devo dizer que as redes sociais permitem que isso aconteça de um modo bastante abrangente. Eu mesma consegui voltar a usar o meu cabelo natural depois de pesquisar no You Tube o que fazer com o meu cabelo, porque eu de facto não sabia como cuidar dele. Não sabia o que usar, como pentear , estilizar, lavar… Depois foi o Facebook, troca de experiências, contacto com outras pessoas iguais a mim e a cada dia eu me sentia mais encorajada a perseguir um modelo meu, um modelo que não se vê na televisão , nas revistas, na literatura.

Na rua, vejo surgir aos poucos, outro modelo de gente. Gente que se parece consigo mesma. Gente que não quer se parecer com o padronizado da sociedade pré fabricada!

Chiquinha: Penso di sì, e devo ammettere che i social network permettono che questo accada in modo da includere tutti. Io stessa sono tornata ad utilizzare i miei capelli in maniera naturale dopo aver cercato su YouTube come potermene prendere cura perché io, di fatto, non avevo idea di come fare. Non sapevo quale prodotti utilizzare, come pettinarli, come acconciarli e lavarli…dopo che su Facebook ho avuto uno scambio di esperienze con persone come me, giorno dopo giorno mi sono sentita più forte a perseguire un modello solo mio, che non si vede in televisione, nelle riviste o in letteratura. In strada, pian piano vedo apparire tutti i modelli di persone. Persone che si sentono padrone di loro stesse e che non sembrano essere uscite da una società prefabbricata!

Entrevista com A.N.As [Lê-se Anas] (1) Porquê a decisão de usar o cabelo natural? (2) Ana, vestida com trajes africanos, diz: Porque quis me "conectar" com a minha ancestralidade. (3) Ana, de óculos, sentada à mesa, com notebook na frente e uma xícara de café na mão. Ela diz: Que pergunta tola! (4) Ana de saia curta, blusinha, grandes brincos, erguendo o dedo médio com um sorriso maroto. Ela diz: Porque liguei o "mode" foda-se! (5) Ana de vestido florido e um sorriso cândido. Ela diz: Porque acho lindo!

 Una vignetta di A Kindumba da Ana. Immagini autorizzate. TRADUZIONE DEL FUMETTO: Intervista alle ANA: perché avete deciso di lasciare i vostri capelli al naturale? Perché ho voluto “ricongiungermi” alla mia ancestralità. Che domanda sciocca! Perché sono passata alla modalità “fottetevi”! Perché penso siano bellissimi!

 

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