Repubblica Centrafricana: “Speriamo ancora di vivere insieme e in pace”

Ribelli nella Repubblica Centrafricana. CC License-BY-2.0

Ribelli nella Repubblica Centrafricana. CC License-BY-2.0

Mentre la guerra tra i ribelli di Sékéla e l'esercito nazionale della Repubblica Centrafricana continua a imperversare, la tensione sale nella piccola città di Bossangoa. Gli abitanti temono che il conflitto possa trasformarsi in una vera e propria guerra aperta tra cristiani e musulmani. Tuttavia, alcuni sperano ancora che la situazione si calmi, come gli Iman della moschea del centro della città [fr]:

C’est notre pays, nous sommes aussi natifs. Mais nos frères chrétiens nous prennent toujours pour des étrangers. Ils nous assimilent à leur malheur et nous ne comprenons pas. Nous demandons aussi la paix..

Questo è anche il nostro paese; siamo nati qui. Ma i nostri fratelli cristiani ci considerano degli stranieri. Pensano che noi siamo la causa del loro dolore e non capiamo il perché. Anche noi speriamo ancora nella pace..

La crisi umanitaria nel paese sta peggiorando di giorno in giorno. Hippolyte Donossio riferisce che sono state uccise 150 persone e che sono state incendiate migliaia di case dai ribelli, durante il fine settimana.

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