Germania: integrazione o schiavitù per i richiedenti asilo politico?

Il giornale tedesco Gmünder Tagespost [de, come in tutti i link tranne ove diversamente indicato] descrive un nuovo progetto di integrazione locale: i profughi richiedenti asilo politico potranno aiutare i viaggiatori a trasportare i loro bagagli alla stazione dei treni in costruzione. Facendo questo lavoro potranno guadagnare €1.05 all'ora – la paga massima stabilita per legge per i richiedenti asilo politico.

Mentre i politici che hanno ideato la proposta la presentano come un progetto di integrazione, molti netizen ne hanno un'altra opinione.

Immediatamente, sono emerse le reazioni sui social network. Sul Fefe's Blog si spiega:

First World Problem: Mit dem Gepäck ist das immer so schwierig am Bahnhof die Treppen hoch und runter, weil man wegen der Baustelle jetzt über diese Brücke muss, um den Bahnsteig zu wechseln.

First World Solution: Man zieht Flüchtlinge heran, die dann für den gesetzlichen Maximallohn von 1,05 € pro Stunde (nein, wirklich!) Koffer schleppen. Ein Euro und fünf Cent.

Problema nel Primo Mondo: con i bagagli è sempre più difficile salire e scendere le scale della stazione dei treni, a causa del lavoro di costruzione, devi attraversare un ponte provvisorio solo per cambiare binari.

Soluzione nel Primo Mondo: impieghiamo i rifugiati, che per un salario massimo stabilito dalla legge in €1.05 all'ora (no, è vero!), porteranno valigie. Un euro e cinque centesimi.

Gli utenti di Twitter, come Walid Malik, si credono regrediti ai tempi coloniali:

I #RichiedentiAsilo sono servitù dei capi bianchi del CDU [it] (partito dell'Unione Cristiano Democratica), [le Indie Britanniche]: €1.05 per trasportare bagagli alla stazione dei treni

L'utente Mathias Richel fa notare che l'articolo non è stato pubblicato da un magazine satirico:

Oh Django, guarda, è il grande ritorno degli schiavi. Su Gmünd. No, non nel Postillon [magazine satirico tedesco]. #nonèunoscherzo

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