India: sentenza tutela i diritti tribali dagli scavi della Vedanta

Il 18 aprile la Corte Suprema indiana ha deliberato [en, come i link successivi, salvo ove diversamente indicato] che spetta ai consigli dei villaggi la decisione finale sull'autorizzazione per la controversa compagnia britannica Vedanta Resources agli scavi per la ricerca di bauxite nello Stato di Orissa, nell'est del Paese. Il luogo previsto per gli scavi è infatti territorio sacro per la locale popolazione dei Dongria Kondh.

La controversia risale al 2004 e nel frattempo ha visto svilupparsi una campagna internazionale per opporsi alle intenzioni della Vedanta. La Corte Suprema ha respinto la richiesta della compagnia di rimuovere l'interdizione agli scavi e ha rimesso la decisione finale a due consigli locali, chiamati gram sabha, che entro tre mesi dovranno decidere se concedere alla Vedanta il permesso di estrarre la bauxite o meno.

I Dongria Kondh vivono sulle alture delle colline Niyamgiri e considerano le cime e le foreste altrettante divinità. La cima più alta, che si trova proprio nell'area in cui la Vedanta vorrebbe scavare, è sito della più importante divinità locale, Niyam Raja.

Dongria Kondh woman and child in Chatikona, Rayagada district. Photo by Flickr user Rita Willaert (CC BY-NC 2.0).

Donna dei Dongria Kondh con un bambino a Chatikona, distretto del Rayagada. Foto di Rita Willaert da Flickr (CC BY-NC 2.0).

Sul sito di notizie ambientali Down To Earth, Richard Mahapatra ha pubblicato un post dal titolo “Il mio dio contro la tua risorsa”:

Un consiglio del villaggio è qualificato a legiferare sulle credenze religiose? La risposta l'ha recentemente fornita la Corte Suprema relativamente al caso Vedanta. I gram sabha (consigli del villaggio composti da tutti coloro che hanno diritto di voto) dei distretti Rayagada e Kalahandi nello Stato di Orissa decideranno se le attività industriali della Vedanta violano il diritto costituzionale delle comunità tribali ad adorare le loro divinità. In pratica, questo significa che i voti di qualche villaggio decideranno le sorti di un progetto da svariati miliardi di rupie in base alle proprie credenze religiose. Per quanto si vada ripetendo che la religione sia un fatto privato, la senteza della Corte fa delle questioni religiose un fatto decisamente comunitario.

Nel post si afferma inoltre:

Diversi elementi rendono interessante questo caso. Prima di tutto è un esempio perfetto di conflitto tra la prerogativa del governo di requisire le terre ai privati per scopi pubblici e i diritti religiosi delle comunità locali. In secondo luogo, le credenze delle tribù della zona in questione si manifestano sotto le forme tangibili di foreste, terre ed acque. In questo caso, quindi, le terre da requisire sono proprio le divinità delle tribù. Per i Dongria Kondh dell'Orissa il monte Niyamgiri è il dio Niyam Raja. Inoltre i locali non hanno capi religiosi che possano proteggere o interpretare le loro credenze. Si tratta di codici funzionali al mantenimento della fragile equazione fra ecologia ed economia su cui si basa la vita delle tribù. La decisione della Corte di rimettersi, per quanto riguarda i diritti religiosi dei locali, ai consigli di villaggio significa il riconoscimento del fatto che le leggi e la religione standard non possono essere applicati a questo caso.

L'ambientalista Sunita Narain (@sunitanar) commenta:

@sunitanar: La sentenza sul caso Vedanta è ambientalismo per i poveri. Un rafforzamento della democrazia sulla strada verso una crescita sostenibile. Per questo è la benvenuta.

Il giornalista Prayaag Akbar (@unessentialist) è invece critico nei confronti della stampa:

@unessentialist: Caro Times of India non sarà certo una divinità tribale a prendere la decisione, ma un gram sabha. Quindi smettetela di ridacchiare. Orribile articolo.

Inaccurate reporting of Vedanta ruling in Times of India. Image tweeted by @unessentialist.

L'articolo incriminato a proposito del caso Vedanta sul Times of India. Immagine pubblicata su Twitter da @unessentialist.

Aritra Bhattacharya commenta dal sito di controllo dei media, The Hoot:

La maggior parte degli articoli non sottolinea il fatto che la Corte ha scelto di scavalcare la questione centrale e più spinosa riguardo alle violazioni delle leggi ambientali. La sentenza, infatti, se da una lato garantisce ai gram sabha il “diritto” di decidere se permettere gli scavi di bauxite, accantona dall'altro il problema ambientale, mettendo in primo piano soltanto i diritti religiosi delle tribù delle colline Niyamgiri […] Le questioni su cui i consigli dovranno deliberare saranno quindi: la divinità locale verrà disturbata se si permettono gli scavi in un raggio di 10 km dal suo santuario? Quanto spazio e quali accessi potranno garantirci il diritto a praticare il nostro culto e i nostri riti? Chiaramente non c'è una possibile risposta fattuale a queste domande; il verdetto si baserà soltanto su percezioni.

Ci sono tuttavia forti sospetti che il governo dell'Orissa e la Vedanta stiano attuando delle pressioni sui gram sabha perché accordino il permesso di scavo alla compagnia. Il 22 maggio, dopo una marcia di cinque giorni, si è tenuto un raduno delle varie tribù Dongria Kondh a Munikhol nel distretto di Rayagada. Il giornalista Litu Minj di CGNet Swara ha raccontato che i locali sembravano comunque determinati ad impedire gli scavi della Vedanta sui monti Niyamgiri.

Il video riportato qui sotto caricato su Youtube da KBKNEWS mostra i festeggiamenti dei Dongria Kondh dopo la decisione della Corte Suprema:

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