Hong Kong: condanna per sfregio alla bandiera cinese, montano proteste sul web

Giovedì scorso, un attivista di Hong Kong è stato condannato [en] a nove mesi di reclusione per aver bruciato e sfregiato la bandiera cinese e quella di Hong Kong durante due manifestazioni separate contro il Governo comunista della Cina continentale. Il fatto ha indotto gli netizen a rilanciare proprie versioni delle bandiere profanate in segno di protesta contro la sentenza tirannica.

Il 7 febbraio 2013, la Corte ha dichiarato Koo Sze-yiu, sostenitore dei diritti umani, colpevole di quattro accuse di sfregio della bandiera. Poco dopo, la polizia di Hong Kong ha arrestato [zh] un netizen che aveva caricato su una piattaforma di social media l’immagine di una bandiera cinese macchiata. La sentenza massima per lo sfregio della bandiera arriva a tre anni di reclusione e una multa di 50.000 dollari di Hong Kong (più o meno 7.000 dollari americani).

Koo Sze-yiu è un noto attivista di Hong Kong, impegnato a dare luce al primato negativo del Governo cinese su diritti umani oltre che nella rivendicazione delle isole Diaoyu [it] da parte della Cina nei confronti del Giappone. Le accuse contro di lui riguardano due proteste separate: nel giugno 2012, Koo bruciò la bandiera cinese davanti all’Ufficio di Rappresentanza del Governo Popolare Centrale [en] a Hong Kong, in segno di protesta per il suicidio inscenato del dissidente cinese Li Wangyang [it], mentre il 1 gennaio Koo è stato visto sventolare la bandiera cinese con sopra una grande X e una bandiera di Hong Kong bucata.

La pena di detenzione è di natura politica e implica l’erosione dell'indipendenza legale di Hong Kong dalla Cina continentale. Sono stati in molti a criticare la decisione della Corte, ritenendo che i due casi siano degli esempi di come il Governo cinese riaffermi la propria sovranità a Hong Kong tramite intimidazioni nei confronti dei cittadini.

Il blogger hkwolf cita [zh] il caso della Corte statunitense per far notare che la criminalizzazione della profanazione della bandiera va contro i diritti umani:

有人說,由於國旗代表國家統一和民族團結,所以不可隨便褻瀆。美國大法官William J. Brennan, Jr.的判詞就是最好的解答:「政府不能僅僅因為一個思想被社會視作冒犯,不能接受,就禁止人們表達這種思想。對此原則,我們不承認有任何例外,即使被冒犯的是我們的國旗。」身為一個自由和獨立的人,我們有擁戴國家的自由,也應該有討厭國家的自由。既然我們有權厭惡國家,當然也應有權用任何不妨礙他人的方法表達對國家的厭惡。單單因為一班愛國人士看不過眼,就剝奪他們表達想法的權利,絕不公道。

Secondo alcuni la bandiera nazionale non va profanata perché rappresenta l’unità e la solidarietà nazionale. L’opinione del giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, William J. Brennan, Jr., rappresenta la migliore replica a questa argomentazione: il Governo non può bandire una persona che esprime un’idea, perché quest'ultima è considerata inaccettabile e irrispettosa da parte della società. Non vi dovrebbe essere nessun’eccezione a tale principio, anche se si tratta della profanazione della nostra bandiera nazionale. Le persone sono indipendenti e posseggono la libera volontà. Abbiamo la libertà di amare la nostra patria e la libertà di odiarla. Quindi, se siamo liberi di odiare il nostro Paese, dobbiamo anche godere della libertà di poter esprimere questa opinione senza l’interferenza altrui. Non è assolutamente giustificato [per la Corte] togliere agli individui la libertà di espressione perché alcune persone patriottiche si sentono a disagio davanti a un determinato gesto.

Per esprimere il proprio disappunto, molti netizen hanno caricato sul web immagini della cosiddetta “profanazione”. Kursk Edward propone l'immagine di una bandiera che fu creata [zh] da un utente dell’Hong Kong Golden Forum [en] per il proprio profilo Facebook e chene causò l'arresto:

A protest image against the arrest of netizen for flag desecration by Kursk. Permission to use.

Immagine caricata da Kursk Edward sul proprio profilo Facebook.

L'organizzazione di media indipendenti inmediahk.net [zh] ha cambiato il proprio banner, esponendo una bandiera cinese dove invece delle stelle compaiono dei granchi, simbolo della censura in Cina:

The image of crab stands for censorship in China. inmediahk.net's Facebook page banner.

L'immagine del granchio rappresenta la censura in Cina. Immagine tratta dal banner pubblicitario del profilo Facebook di inmediahk.net.

Picnews riporta la notizia della sentenza di detenzione di Koo Sze-yiu con questa immagine, indignadosi per i nove mesi di carcere inflittigli:

La foto pubblicata insieme alla notizia sul profilo Facebook di PicNews

La foto pubblicata insieme alla notizia sul profilo Facebook di PicNews.

Talk Hong Kong ha condiviso una foto di una bandiera cinese strappata in protesta davanti all’ambasciata cinese in Canada. La foto è stata caricata da un cittadino canadese:

Bandiera cinese strappata

Talk Hong Kong invita le persone della stessa idea a condividere quest'immagine su Facebook.

Anche Passion Times, piattaforma di citizen media, pubblica [zh] quest’immagine ideata da Calvin Lan, riportando anche la notizia dell’arresto del netizen per la profanazione della bandiera:

La parola cinese che sostituisce le stelle significa comunismo, da Passion Times. Permission to use.

La parola cinese che sostituisce le stelle significa “comunismo” (ripresa con l'autorizzazione di Passion Times.

 

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