Brasile: carnevale e ritmi afro a Salvador da Bahia

I “dias de folia” (termine portoghese con cui si indica il carnevale brasiliano), la più grande festa popolare del mondo, attirano ogni anno milioni di turisti. A Salvador da Bahia [it], la festa si è ingrandita così tanto che ora si estende su tre differenti zone della città: il circuito Batatinha nel centro storico, detto Pelourinho [pt, come tutti i link successivi, eccetto ove diversamente indicato]; il circuito Barra-Ondina (Dodô); il circuito Campo Grande-Avenida (Osmar).

Nel 2013 sono attesi circa mezzo milione di turisti. Il tema di quest'anno del Carnevale baiano sarà “Carnevali Neri” e avrà come palcoscenici principali la piazza municipale e quella della Cattedrale, oltre alle vie del centro storico. Ogni anno le celebrazioni si fanno sempre più attraenti, divertenti e complesse. Le strade di Salvador riecheggeranno di svariati ritmi, come il samba e il reggae, suonati da musicisti di percussioni e chitarre di Bahia, il tutto tenuto insieme dalle comuni radici africane.

I "folli" al carnavale di Pelourinho

I “folli” al carnavale di Pelourinho. Foto di Carlos Alcantar, usata con permesso. Fonte: El Cabong.

Pelourinho, considerato il centro di diffusione della cultura baiana, è la sede di molti gruppi afro partecipanti al Carnevale di Salvador, come i celebri Ilê Ayê, i Filhos de Gandhy (Figli di Gandhi) e gli Olodum [it]. Il mantenimento della cultura afro-brasiliana è parte integrante dei festeggiamenti, i quali incorporano l’influenza delle culture nere africane [it] e la lotta di coloro che erano ai margini della società. La folla in delirio e i turisti entrano in sintonia con la città, avvolta in un'atmosfera infuocata e solcata da un ritmo incalzante, mentre la musica invade le strade del Pelourinho.

Il gruppo afro Ilê Aiyê, fondato nel 1974, è il più celebre del suo genere. Con l'obiettivo di valorizzare la cultura nera, gli Ilê non accettano bianchi come membri e sono i fondatori di quella che viene convenzionalmente chiamata “riafricanizzazione” del Carnevale di Salvador. Durante gli anni sono stati inseriti nella sfilata vari simboli della cultura africana, come ad esempio gli atabaques [it], i timbales [it] e i repiniques [it].

Ecco di seguito il video della collaborazione tra gli Ilê Ayê e Criolo, un rapper di San Paolo. Il brano nasce in seno all'iniziativa della Petrobras Que Bloco é Esse?, che ha l’obiettivo di “portare la musica e l'universo dei gruppi afro di Salvador sul palcoscenico pop nazionale”. Il video è stato girato nel quartiere baiano di Liberdade:

Se c'è un solo posto al mondo dove si svolge una parata di fedeli candomblé di quasi diecimila persone, quello è Salvador. Questo evento è organizzato dall’afoxé (gruppo carnevalesco legato al Candomblé [it]) Filhos de Gandhy, fondato nel 1949 da 33 scaricatori dopo aver visto un film dedicato al leader indiano. La notorietà del tradizionale scambio di collane in cambio di baci durante il Carnevale è aumentata enormemente, e questa sembra essere diventata l'attività principale del collettivo. Questo rito candomblé ha perso molto del suo significato religioso; oggi, agogôs [it] e atabaques accompagnano la venerazione popolare degli Orisha [it], il tutto in un clima di pace.

Filhos de Gandhy.

Filhos de Gandhy. Immagine usata con permesso. Fonte: Facebook.

La musicalità afro degli Olodum, basata perlopiù su percussioni, nasce dalla fusione creativa e originale tra samba-reggae e altri ritmi, tra i quali l’ijexá, il samba, l'alujá, il reggae e il forró [it]. Con il proprio stile innovativo, il collettivo ha influenzato innumerevoli gruppi e artisti nazionali e internazionali, tra i quali Jimmy Cliff, Michael Jackson, Paul Simon, Leci Brandão, Ziggy Marley e altre band del Carnevale baiano. Nel video seguente è possibile osservare gli Olodum durante un'esibizione:

Nel solo Circuito di Pelourinho, saranno circa 130 i gruppi che animeranno il Carnevale. Il 30 gennaio 2013, Estefano Diaz ha pubblicato sul proprio blog, “Salvador”, un post sulle prove dello spettacolo del gruppo Muzenza. Il ritmo dei loro tamburi ha attirato la curiosità di turisti e abitanti della zona, e la loro prestazione è stata così sintetizzata da una turista francese: “Suono perfetto! Eccezionali!”.

O Pelourinho é um grande fomentador da cultura. Este espaço é uma referência para nós do Muzenza e é sempre muito especial fazermos nossos ensaios aqui”, define Jorge dos Santos, presidente do Muzenza. “Nós não temos repertório definido, vamos sentindo a resposta do público e tocamos os grandes sucessos como ‘Guerrilheiros da Jamaica (Mama África)’, ‘A Terra Tremeu’, ‘Brilho e Beleza’, dentre outros”, finalizou Jorge.

Pelourinho è un importantissimo centro culturale. Per noi Muzenza questo luogo è un punto di riferimento, ed è bellissimo poterci esibire qui”, racconta Jorge dos Santos, presidente del gruppo. “Noi non possediamo un repertorio definito, ma seguiamo i gusti del pubblico, suonando anche grandi successi come ‘Guerrilheiros da Jamaica (Mama África)’, ‘A Terra Tremeu’, ‘Brilho e Beleza’”.

La scelta del tema “Carnevali Neri” rientra nelle iniziative per il “Decennio della Discendenza Africana”, e segue il Primo Incontro delle Culture Nere. L'evento è stato indetto dalle Nazioni Unite in seguito all'incontro Ibero-americano svoltosi a Salvador nel 2011, Anno internazionale per le persone di discendenza africana (Afro XXI). In quell'occasione si è discusso, fra l'altro, del razzismo e della condizione sociale, economica e politica delle popolazioni di origine africana.

Sempre durante Afro XXI, Salvador ha ricevuto il titolo simbolico di “Capitale ibero-americana delle persone di discendenza africana”. Secondo Arany Santana, direttrice del Centro di Cultura Popolare e dell'Identità (CCPI), “il tema del Carnevale di Pelourinho è coerente con il programma delle Nazioni Unite, con la realtà di Salvador e con le politiche culturali sostenute dal Secult (il Segretariato della Cultura Brasiliana), come quella del Carnevale dell'Oro Nero. Il Carnevale è un ottimo palcoscenico per queste iniziative; inoltre si celebrano così le particolarità culturali degli abitanti di Salvador, seconda città al mondo per numero di abitanti neri [al di fuori del continente africano]”.

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