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India: ancora proteste e veglie in tutto il Paese

Categorie: Asia meridionale, India, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Media & Giornalismi

La vittima dello stupro di gruppo avvenuto su un autobus di Delhi è morta lo scorso sabato [1] [it] in un ospedale di Singapore.

Lo stupro di gruppi di Delhi [2] [en, come i link successivi]  si è compiuto il 16 dicembre dopo che la vittima e un amico erano stati al cinema. Dopo essere saliti su un autobus, sono stati aggrediti da altri cinque passeggeri. Il 26 dicembre la vittima è stata trasferita a Singapore per poter ricevere ulteriori cure, ma è deceduta il 29 dicembre. Nella stessa giornata, e ancora il 30 dicembre, si è svolta una veglia di Mumbai, dove i partecipanti hanno marciato dalla statua di Gandhi sulla spiaggia di Juhu fino al Kaifi Azmi Park.

Secondo varie testate, la giornata ha preso il nome “Sabato nero” [3], con proteste in tutto il Paese contro l’ingiustizia.

La veglia di Mumbai [4]

La veglia di Mumbai. Immagine di Molly Anderson, usata dietro autorizzazione.

Su Twitter, l’attrice Shabana Azmi lancia un appello, poi ripubblicato da oltre 400 utenti:

@AzmiShabana [5]: I cittadini di Mumbai, incluse le celebrità del teatro e cinema, sono invitati a condurre una marcia silenziosa oggi, alle 17:30, dalla statua di Gandhi sulla spiaggia di Juhu fino a Kaifi Azmi Park.

Su Policymic parla [6] della veglia:

La veglia ha mantenuto un'atmosfera funebre. Le scritte sui cartelloni variavano da “Il mio corpo, la mia città, i miei diritti” a “Non è la sua vergogna, ma la nostra” e “Figlia, figlio, i nostri figli!”

Secondo la polizia, la folla raggiungeva circa 1.500 persone, inclusi donne e uomini, tra cui la star di Bollywood come Kailash Kejr, il regista Satish Kaushik e il noto paroliere Javed Akhtar. Mentre Aruna Prakash, una DJ della radio 90.9 Jaaga Mumbai raccontava: “Sono una donna, sono stata una ragazza e sono delhiana”, definendosi  “inferocita, arrabbiata e triste” riguardo alla notizia, e sottolineando che in passato le ragazze erano al sicuro mentre ora non è più così.

Sonam Revanker, una giovane professionista di Mumbari, ha partecipato alla manifestazione con il fratello: “È ora che qualcuno faccia qualcosa.” Revanker ha saputo della veglia grazie a Twitter e Facebook, decidendo si partecipare con il venirci con il fratello. […]

L’attore di Bollywood Sameer Kochhar spiega: “ Sono qua per dimostrare solidarietà e appoggio. In quanto indiano e delhiano, sono molto rattristato.” Ha partecipato alla marcia per “dimostrare che la cosa ci preme, e abbiamo bisogno di vedere un cambiamento.”

La veglia di Mumbai [7]

La veglia di Mumbai. Foto di Molly Anderson, usata dietro autorizzazione.

L’agenzia ONU per l’Uguaglianza di Genere e la Legittimazione delle Donne  [8] fa pressione sul Governo indiano affinché faccia…

…tutto ciò in suo potere per introdurre riforme radicali, assicurare che ci sia giustizia e implementare servizi pubblici forti per rendere la vita delle donne più sicura.

Articoli ed editoriali oscillano tra richiedere la castrazione dei colpevoli [9] e gli appelli interventi rapidi in casi di stupro. Le autorità di alcuni Stati locali invitano tutti i gruppi di donne a occuparsi dei crimini contro le donne.

La psicologa clinica Aruna Broota, è citata sul quotidiano The Hindu [10], spiegando che per far fronte alla paura crescente delle donne e ragazze è necessario educare uomini e ragazzi.

Devono iniziare con qualche workshop e terapia nelle scuole e devono includervi i ragazzi. C’è un bisogno assoluto di coinvolgere i ragazzi e gli uomini per affrontare la gerarchia nelle relazioni di genere.

manifestazione di Agartala [11]

Attivisti indiani durante la manifestazione di Agartala. Immagine di Arindam (copyright Demotix, 30/12/2012)

Ulteriori reazioni su Twitter si sono concentrate sul bisogno di istruzione:

Il messaggio di Matthew Ward è stato riproposto almeno 1988 volte:

@HistoryNeedsYou [12]: Ascoltate le donne indiane: non impedite a vostra figlia di uscire. Insegnate a vostro figlio come comportarsi. #Delhigangrape [13] pic.twitter.com/OvmlArpQ [14]

Harsca Walia afferma:

@HarshaWalia [15]: la migliore risposta su Twitter a un titolo come “l’India ha un problema di donne” -> il mondo ha un problema di patriarchia” #delhigangrape [16] #delhiprotests [17]

Lo scrittore Anand Gridharadas rilancia:

‏@AnandWrites [18]: È stato un pugno allo stomaco sentire che la vittima dello stupro di gruppo di Delhi, #DelhiGangRape [19], è morta a Singapore. #RIP [20]. Sarà lei il venditore ambulante tunisino dell’ #India [21], oppure prevarrà la noncuranza?