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Taiwan: diventa globale la campagna contro i media pro-Cina

Categorie: Asia orientale, Cina, Taiwan (ROC), Citizen Media, Media & Giornalismi, Protesta

Lo scorso luglio il Want Want China Times Group [1] [zh, come gli altri link, eccetto ove diversamente segnalato], un'azienda di comunicazioni basata a Taiwan, ha acquisito [2] [en] il 60% del maggiore fornitore nazionale di servizi televisivi via cavo. A novembre l'azienda ha continuato ad espandersi, acquisendo dal gruppo di Hong Kong Next Media Ltd [3] [en] il 32% del quotidiano nazionale con le maggiori vendite, l’Apple Daily [4].

Secondo alcuni è ovvio che il presidente del Want Want China Times Group Tsai Eng-Meng [5] [en], a favore della Cina, punti ad estendere la sua influenza a Taiwan, ma il suo monopolio sui mezzi di comunicazione di massa sta creando ansie tra i taiwanesi, che sono preoccupati che il governo cinese possa intervenire nella politica di Taiwan.

Nonostante le proteste di massa degli studenti [6] [en] contro il monopolio dei mezzi di comunicazione che hanno seguito le ultime acquisizioni a Taiwan, il governo locale ha ignorato le preoccupazioni e le domande dei manifestanti. Ora i taiwanesi residenti all'estero hanno organizzato proteste su internet [7] in tutto il mondo.

Yu-Hsi Liu [8]

Yu-Hsi Liu, un'economista, ha spiegato perché è a favore della protesta. Foto utilizzata con permesso.

Yu-Hsi Liu [8] [en], un'economista, ha spiegato perché è a favore della protesta:

So che gli ultraliberali non sono a favore delle leggi anti-monopolio. A Taiwan, però, l'anti-monopolio ha un contesto differente: stiamo affrontando una forza esterna che minaccia la nostra libertà ed il nostro mercato libero. La sua forza di monopolio non viene da un processo di mercato normale; viene dalla ricerca di rendita del [partito al comando] KMT [9] [it] e del PCC [10] [it] [Partito Comunista Cinese]. È per questo che ci opponiamo al monopolio nel mercato dei mezzi di comunicazione.

Un gruppo di studenti taiwanesi in Egitto [11] ha spiegato come il monopolio dei mezzi di comunicazione crei pregiudizi nelle menti del pubblico:

兩周前加薩砲火再起,西方主流媒體大多單方面的報導以色列政府所發出的聲明,而輕描淡寫報導以色列軍隊造成慘烈的平民死傷……各大西方媒體的不平衡報導是背後有無數政治和資金操作導致。……再反觀台灣,當我們的媒體被中國資金控制,為財團利益屈服,我們該如何能看見真相?

Una dimostrante a piazza Tiananmen [12]

Una dimostrante che mostra uno slogan di protesta a Piazza Tiananmen. Foto dalla pagina Facebook di “What's Next”.

Due settimane fa, quando è ricominciata la guerra nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei media occidentali ha riportato solamente le dichiarazioni del governo di Israele, menzionando solo vagamente i danni tremendi causati dalle forze militari israeliane […] Quando guardiamo a Taiwan, se le finanze dei nostri mezzi di comunicazione sono controllate dalla Cina e se i mezzi stessi cedono ai sindacati, come facciamo a vedere la verità?

Per manifestare contro l'influenza del governo cinese, una taiwanese ha protestato [12] a piazza Tiananmen [13] [it], un luogo che simboleggia il risentimento dei cittadini e la repressione politica in Cina.

Una manifestante in Germania [14]

Una manifestante dalla Germania. Foto dalla pagina Facebook di “What's next”.

La nota di una manifestante online [14] scritta dalla Germania riassume il pensiero di quanto sostengono le proteste nel mondo:

趁我現在還能夠說話,言論發表不會被莫名其妙撤掉,趁你現在抓不到我,趁你現在封不住我的嘴,我要大聲說:「不管你是錢賺得不夠多,還是手上握有更多更黑暗的政治利益,長遠來看,這麼做就是出賣了國家的安全,我不願意被你們控制,我不想當個愚民,我只是一個大學生,但我堅持抗議到底。」

Mentre ho ancora l'opportunità di parlare, mentre i miei commenti non rischiano di essere rimossi senza ragione, mentre non potete ancora prendermi, mentre non potete farmi smettere di parlare, vorrei dirlo ad alta voce, ‘che [lo facciate] perché non guadagnate abbastanza o che abbiate motivi politici più nascosti, a lungo andare venderete la nostra sicurezza nazionale. Non voglio essere controllata da voi, e non voglio diventare una stupida. Sono solo una studentessa universitaria, ma continuerò a protestare finché non cambierete.’