Guinea-Bissau: donne, cittadinanza attiva e “mandjuandades”

In che modo la società civile può mobilitarsi per prevenire ulteriori colpi di Stato e costruire una democrazia partecipativa basata sulle comunità che la compongono? Un gruppo formato da 70 giovani ha presentato alcune soluzioni in proposito a fine luglio, durante un incontro pubblico promosso dal Movimento Ação Cidadã (Movimento di Azione Cittadina) di Cacheu, nalla Guinea-Bissau, durante il quale si è anche discusso del colpo di Stato del 12 aprile 2012.

Il blog del Movimento Ação Cidadã – creato nel maggio 2012 in risposta al “caos generato dal contesto storico e culturale seguito ai cambiamenti imprevisti di cui la nazione è stata testimone soprattutto durante gli ultimi due decenni” – elenca tra i risultati dell'incontro non solo questioni sulla riforma del potere organizzato (forze armate e amministrazione statale), ma anche la necessità di rafforzare i valori sociali. Tra questi, la possibilità di “vivere in un mondo privo di divisioni etniche, il perdono, la condivisione e il dialogo, l’amore per il proprio Paese e la guinendadi (lo stile di vita dei locali)”.

All'incontro hanno partecipato studenti, insegnanti, giornalisti, organizzazioni giovanili e gruppi mandjuandade.

Netos de Bandim. Photo by Rising Voices on Flickr (CC BY-NC-SA 2.0)

Netos de Bandim. Foto di Rising Voices su Flickr (licenza Creative Commons BY-NC-SA 2.0)

Cosa sono le mandjuandades?

Sul loro blog, Luis Graça e Camaradas da Guiné descrivono le mandjuandades come “associazioni femminili, di carattere volontario ed egalitario, basate sulla solidarietà e la condivisione di interessi sia collettivi che individuali”.

Nel saggio accademico [pdf] “Relations of Otherness and Identities”, curato da Manuela Borges (Università di Lisbona) con Joseania Miranda Freitas e Luzia Gomes Ferreira (Università Federale di Bahia), si legge:

Enterramento Unido mandjuandade women's group. Foto di Bairro Enterramento su Flickr (CC BY-NC-SA 2.0)


Gruppo femminile del Enterramento Unido mandjuandade. Foto di Bairro Enterramento su Flickr (licenza Creative Commons BY-NC-SA 2.0)

A partir dos anos 1990, houve um recrudescimento da iniciativa e dinamismo da sociedade civil [da Guiné Bissau] em todos os campos – político, social, econômico e também organizativo –, crescendo rapidamente as associações informais voluntárias com participação predominante de mulheres. Essas associações femininas, denominadas em crioulo mandjuandades, acumulam várias funções, perseguindo diversos objetivos: poupança e compra coletiva de bens de consumo (por exemplo, a compra de um tecido para fazer, no mesmo padrão, o vestuário usado nas festas e cerimônias), crédito individual aos membros, celebração de cerimônias familiares e religiosas e ainda organização de acontecimentos lúdicos.

A partire dagli anni 1990, la società civile in Guinea-Bisseau ha visto intensificarsi iniziative e dinamicità all’interno di diverse aree – politica, economica, sociale e anche organizzativa – tramite associazioni volontarie in forte crescita costituite in gran parte da donne. Queste associazioni femminili, chiamate in lingua creola ‘mandjuandades’, assumono varie funzioni e obiettivi tra i quali: il risparmio e l’acquisto collettivo di beni di consumo (per esempio, l’acquisto di tessuti con i quali realizzare vestiti da usare alle feste o cerimonie usando un unico modello), il credito individuale per i membri, la celebrazione di cerimonie religiose e familiari e perfino l’organizzazione del tempo libero.

L’ex-militare portoghese Luis Graça,(nello stesso blog di cui sopra) paragona la ‘mandjuandades’ al Kixikilas in Angola, “un termine che, in lingua kimbundu, indica contributi finanziari diretti a specifici scopi collettivi”:

Em África, em geral, e em Angola, em particular, é aquilo que se designa pela expressão inglesa Rotating Savings and Credit Associations (ROSCA), um sistema informal de poupança e crédito, um grupo de ajuda mútua, liderado em geral por uma mulher, a “mãe de kixikila”. O pequeno grupo, de cinco a dez elementos, tende a ser constituído por pessoas que estão ligadas entre si por laços de amizade, parentesco, vizinhança ou profissão. Cada elemento faz periodicamente uma determinada contribuição para um fundo comum que é depois utilizado rotativamente por cada um, com uma taxa de juro nula ou de valor reduzido. Na ausência de sistemas de crédito bancário acessíveis à generalidade da população, o kixikila voltou aos hábitos dos kaluandas como forma de atenuar ou reduzir o impacto da pobreza.

In Africa in generale, e in Angola in particolare, è quello che in inglese si chiama Rotating Savings and Credit Associations, cioè un sistema informale di risparmio e credito, un gruppo di mutuo aiuto generalmente con a capo una donna, la “madre del kixikila”. Questo piccolo gruppo, che va dai cinque ai dieci membri, tende a essere formato da persone legate tra loro da amicizia o parentela, oppure sono colleghi di lavoro o vicini di casa. Ogni membro versa un certa somma periodica in un fondo comune a rotazione tra i membri, con rate di interesse a zero o minime. In assenza di sistemi di credito bancario accessibili alla popolazione in generale, il kixikila rappresenta un ritorno ai costumi dei kaluandas come un modo per ridurre l'impatto della povertà.

Ma torniamo alle “mandjuandades” della Guinea-Bissau, alle loro radici e alla loro evoluzione. Secondo un articolo apparso su Lusa e poi ripubblicato sul blog di Aly Silva, la “Mandjuandade è una tradizione culturale” che ha origine dalle lamentele inerenti alla vita matrimoniale:

Quando a mulher tinha queixas do marido procurava uma amiga ou amigas, a quem contava os seus desgostos, e criavam uma música sobre isso. Depois, quando a aldeia se reunisse, as amigas cantariam a música, ao mesmo tempo recados para o marido e lamentos da mulher. “Basicamente mandjuandade é uma forma de as mulheres transmitirem os seus sentimentos, e uma fonte de conselhos, porque o marido quando ouve a musica já sabe que a mulher está a dizer o que se passa em casa” (…).         Hoje já não é sobre a relação entre casais e já não se usam metades de barris mas sim tambores e tabuinhas para acompanhar os cânticos. Hoje são grupos de bairro que se juntam, que organizam festas, que animam cerimónias alegres (casamentos) ou tristes (funerais), ou mesmo cerimónias tradicionais como a do fanado (circuncisão e excisão).

Se una donna sposata aveva un problema coniugale, si confidava con una o più amiche che poi componevano una canzone in proposito. Più tardi, in uno dei raduni del villaggio, le amiche avrebbero cantato la canzone comunicando così al marito le lamentele dell’amica insoddisfatta. “Non solo la mandjuandade permette alle donne di esprimere le proprie emozioni, ma svolge anche la funzione di fornire raccomandazioni e consigli, perché quando i mariti ascoltando la canzone capiscono quello che le donne vogliono dire” (…).  Al giorno d’oggi non si tratta più dei problemi tra coppie sposate e non si usano più botti tagliate a metà come accompagnamento musicale ma piuttosto tamburi e percussioni. Oggi si tratta di gruppi di ‘quartiere’ che s'incontrano, organizzano feste, ravvivano cerimonie sia felici (come i matrimoni) che tristi (come i funerali), e perfino cerimonie tradizionali come il “fanado” (riti di circoncisione e asportazione).

Aliu Barri, musicista, intellettuale e figura politica della Guinea-Bissau, fornisce alcuni esempi sulle festività organizzate in questi giorni dalle “mandjuandades”, in un articolo pubblicato dal Journal of African Music and Popular Culture, firmato dal ricercatore Christoph Kohl:

Por exemplo: num bairro junta-se toda esta comunidade da juventude para, nos domingos, organizarem festas. Organizarem convívios. Se houver um casamento vão animar o casamento, se houver alguma cerimónia tradicional eles vão lá e cantam, se houver choro alguém morreu, cotizam, tiram o dinheiro, arranjam tudo que é necessário. Vão ficar lá por uma semana a animar a família do defunto. Então isso [diz-se] “mandjuandade”: arranjam até [trajes] quando houver um funeral.

Per esempio, l’intera comunità di giovani si riunisce in un luogo determinato per organizzare delle feste domenicali. Se è previsto un matrimonio, quel giorno tengono dei festeggiamenti, cantano alle cerimonie tradizionali, contribuiscono con denaro ai funerali e pianificano quanto necessario. Rimangono in zona per una settimana a sostegno morale della famiglia della persona deceduta. Ecco cos’è la “mandjuandade”: si occupano perfino di trovare [i vestiti] quando c’è un funerale.

Aliu Barri continua:

Tradicionalmente, “mandjuandade” é uma coisa que não pára. Existe em todos os bairros da cidade. Nas “tabancas” [aldeias] também organiza-se. Isso é que se chama “mandjuandade”. Há pessoas que se destacam nessas “mandjuandades”, ganham muita fama, é isso é que nós dizemos “mandjuandade”. São manifestações culturais que existem em cada etnia. (…) Há muitas festas que a “mandjuandade” faz. Mas se for um país progressista, um país que está a andar bem, “mandjundades” teriam possibilidades de apresentar toda a nossa cultura tradicional. Porque os tradicionalistas, os folclores nativos lá têm dificuldade de manifestar aquilo que eles têm. Mas como a “mandjuandade” está composta de várias etnias cada qual faz a apresentação da sua etnia, com isso e apreciando a “mandjuandade” vai conhecendo a manifestação de todas as culturas da Guiné. Eles cantam, canções de todas as etnias, porque a composição da “mandjuandade” tem todas as raças [etnias].

Tradizionalmente, la “mandjuandade” è qualcosa che non finisce mai. Esiste in tutti i distretti della città e nelle “tabancas” [villaggi]. La “mandjuandade” permette anche a molti di mettersi in primo piano, di diventare famosi, quel che chiamiamo “mandjuandades”. Sono manifestazioni culturali che esistono in ogni gruppo etnico.(…) Le “mandjuandades” organizzano molte feste. Ma in una nazione progressista, una nazione moderna, le “mandjuandades” avrebbero la possibilità di tener vive le tradizioni culturali. A causa dei tradizionalisti, è difficile mostrare al resto del mondo quel che si può offrire tramite il folklore locale. Tuttavia, tramite l’apprezzamento della “mandjuandades” – formata da vari gruppi etnici, ognuno con proprie tradizioni etniche diverse – possiamo tutti venire a conoscenza delle diverse culture presenti in Guinea. Cantano canzoni di origini diverse perché la “mandjuandades” è formata da tutte le razze [etnie].

Infine, nonostante l’apparente carattere unitario del cooperativismo delle “mandjuandades”, secondo il blog Citizen Action, esistono ancora ostacoli alla partecipazione femminile pubblica, dato che in Guinea-Bissau “la partecipazione delle donne ad attività di questo tipo è mal vista, e i mariti possono ingelosirsi”, oppure “le donne non possono partecipare a questi eventi perché i compiti domestici portano via loro troppo tempo”. Tuttavia, una maggiore partecipazione femminile è stata inclusa nell’elenco delle iniziative “pro-sviluppo e pace” future, “allo scopo di offrire maggiore spazio e opportunità a partecipare nelle associazioni e promuovere maggior solidarietà tra i membri”, indipendentemente dal loro genere.

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