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Sud-est asiatico: utili o dannosi gli investimenti cinesi?

Categorie: Asia orientale, Cambogia, Cina, Filippine, Laos, Malesia, Myanmar (Burma), Citizen Media, Economia & Business, Governance, Relazioni internazionali, Sviluppo

Le proteste [1] [en, come gli altri link salvo diversamente indicato] sorte spontaneamente contro le interruzioni di energia elettrica in Myanmar nel maggio 2012, hanno destato l'attenzione dei media perché di rado il governo birmano tollera simili iniziative. Ancora più significative sono state le proteste che hanno avuto luogo davanti all'ambasciata cinese di Yangon, la capitale del Myanmar. I manifestanti si sono riuniti per alzare la voce contro la decisione del governo di vendere alla Cina le limitate riserve energetiche del Myanmar. Un commento lasciato sulla pagina Facebook di Eleven Media Group [2] [my], una delle più grandi organizzazioni mediatiche birmane, fa eco al sentimento di molti consumatori birmani:

Il 70% dell'elettricità che rifornisce Yangon proviene dalle centrali idroelettriche Law Pi Ta e Ye Ywar, e tramite la centrale Shwe Li raggiunge la Cina, così che a Yangon manca l'elettricità. Perché? Andate a tagliare l'energia elettrica alla Cina!

Protest against electricity shortages around City Hall, Yangon. Image from Facebook page of CJMyanmar. [3]

Proteste contro la mancanza di elettricità a Yangon. Foto dalla pagina Facebook di CJMyanmar.

La Cina ha avuto scambi commerciali con il Sud-est asiatico per secoli. Tuttavia, diversi anni di spettacolare crescita economica hanno permesso al Paese di diventare l’investitore principale [4] della regione. La Malesia è pronta a diventare il terzo [5] partner commerciale della Cina dopo il Giappone e la Corea del Sud. Negli ultimi 15 anni, la Cina ha versato 8,8 miliardi di dollari in Cambogia diventando il maggiore investitore [6] del Paese e ha anche superato [7] l'impegno finanziario della Tailandia e del Vientnam a Laos lo scorso hanno.

La capitale cinese è dietro numerosi investimenti di larga scala nell'energia idroelettrica, nell'estrazione mineraria, nel legname, nell'agricoltura, nei trasporti [8] e nelle infrastrutture [9]. Queste iniziative sono generalmente ben accolte, grazie ai posti di lavoro creati e all'impatto positivo sull'economia locale. Ma contemporaneamente sta crescendo l'opposizione all'aggressiva espansione economica della Cina. La reazione negativa è in parte alimentata da ragioni nazionalistiche, dato che i magnati locali rifiutano la competizione straniera; ma è anche un problema di sopravvivenza e di diritti umani per migliaia di residenti comuni che sono stati cacciati dalle loro terre per soddisfare i progetti di sviluppo a finanziamento cinese.

Una super diga finanziata dalla Cina

Ayeyarwaddy River, Myanmar. Photo from Flickr page of DamienHR used under CC license Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0). [10]

Fiume Irrawaddy, Myanmar. Foto dalla pagina Flickr di DamienHR, sotto licenza Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0).

Lo scorso anno, il governo civile del Myanmar ha sospeso [11] [it] il progetto cinese di una super diga lungo il fiume Irrawaddy, dopo che un movimento cittadino si è opposto alla sua costruzione poiché avrebbe causato lo sfratto di migliaia di abitanti.

Il commento [12] [my] di un netizen birmano sul sito 11-media.com è un esempio delle tante reazioni all'annuncio della cancellazione del progetto:

Ringrazio di tutto cuore il Presidente per aver preso la coraggiosa decisione di soddisfare le richieste dei cittadini, nonostante vada a colpire nel lungo termine i bisogni energetici della Cina, che protegge Myanmar al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e nonostante le ripercussioni legali dell'annullamento di un contratto che è già stato firmato.

Problemi in Cambogia

Secondo il Centro di Diritti Umani della Cambogia [13], il governo cambogiano ha garantito 4,615,745 ettari in concessione a 107 imprese private cinesi dal 1994. Del totale, 3,374,328 ettari sono concessioni forestali, 973,101 ettari concessioni agricole e 268,316 ettari concessioni minerarie.

Land disputes often lead to militarization in Cambodia. Photo from Licadho.

Territori in disputa presidiati da soldati in Cambogia. Foto by Licadho.

In un articolo [14], il giornalista Alex Watts si interroga sul perché la Cina sia l'investitore preferito dal governo cambogiano:

Per come stanno andando le cose, ci sarà presto bisogno di un permesso cinese per visitare la Cambogia con tutti quegli ampi tratti di terreno che sono stati svenduti a questo insaziabile colosso economico.

Alcuni attivisti mettono in guardia contro la possibilità che la maggior parte dei parchi nazionali e delle riserve naturali della Cambogia possano presto essere svendute agli investitori cinesi. Sottolineano come la Cina sia tra i favoriti del governo cambogiano poiché è il maggiore investitore del Paese e la più grande fonte di aiuto estero, e perché avanza meno pretese rispetto alle nazioni occidentali quando si tratta di affrontare questioni come i diritti umani e di buttare i contadini fuori dalle loro case.

Investimenti nelle Filippine

Nel frattempo, i rilevanti investimenti cinesi nelle Filippine si sono macchiati di accuse di corruzione. I progetti National Broadband Network [15] e Northrail [16] sono stati soppressi dal governo dopo che si è scoperto che le società cinesi pagavano tangenti per ottenere l'appoggio di funzionari filippini. Anche il precedente Presidente del governo filippino è stato accusato [17] di ricevere mazzette per sostenere questi mega affari.

Chinese firm ZTE was embroiled in a corruption scandal in the Philippines [18]

Azienda cinese ZTE coinvolta in uno scandalo di corruzione nelle Filippine

Un altro accordo controverso che è stato portato alla luce da un senatore filippino, riguarda il leasing [19] a una società cinese del principale terreno agricolo del Paese. Il senatore ha sollevato problemi costituzionali e di sovranità opponendosi all'accordo.

Inizialmente i Filippini hanno accolto con favore la cancellazione di questo progetto anomalo e dispendioso, ma la questione ha toccato anche l'afflusso degli investimenti cinesi nel Paese. Il blogger Bong Mendoza è preoccupato [20] per l'impatto che potrebbe avere sui rapporti tra le due nazioni:

Le relazioni Filippine-Cina sono arrivate al più basso punto di sempre. Anche all'apice della crisi di Mischief Reef (1995-1997), i legami economici si intensificavano e gli effetti di surriscaldamento sul rapporto fra i due popoli erano minimi. Adesso il valore della cooperazione economica con la Cina è stata messo in dubbio perché si ha la percezione che venga perseguita tramite pratiche corrotte (per esempio NBN-ZTE, Northrail).

Non c'è dubbio che l'affermazione della Cina come potenza economica mondiale porti enormi benefici ai suoi vicini squattrinati del Sud-est asiatico. Ma se la Cina espande il suo peso economico, deve essere pronta a farsi carico delle conseguenze delle sue azioni. La Cina non dovrebbe trattare il Sud-est asiatico come un altro mercato da dominare ma come un vecchio partner commerciale con suoi propri costumi, tradizioni e sistemi politici.

In breve, il denaro cinese può trasformare i poveri villaggi in comunità prosperose ma può anche essere usato per distruggere l'ambiente, violare i diritti civili, e inasprire la corruzione nella regione. L'incapacità della Cina nel riconoscere l'impatto di simili investimenti potrebbe costringere i Paesi della regione a cercare altri finanziatori.