Brasile: in base al censimento, la maggioranza della popolazione è di razza nera o mista

Per la prima volta nella storia del Brasile, il censimento nazionale ha rivelato che la maggioranza della popolazione — il 50,7% su un totale di 190.732.694 cittadini — sarebbe di razza nera o mista. Dal censimento del 2010 [pt, come i link successivi se non altrimenti specificato] si ricava inoltre che gran parte della popolazione nera, oltre a essere concentrata nel Nord e Nord-Est del Paese, possiede il più alto tasso di analfabetismo tra i maggiori di 15 anni (tra il 24,7% e il 27,1%).

L'indagine ha inoltre dimostrato che nel Paese sussiste tutt'oggi una marcata diseguaglianza in termini di reddito: le entrate degli strati sociali più benestanti sarebbero 42 volte quelle dei poveri. Metà della popolazione brasiliana sopravvive con meno di 375 Real al mese [circa 150 euro], meno del salario minimo (510 Real [circa 200 euro] all'epoca dell'indagine). Dei 16,2 milioni di persone che vivono in condizioni di estrema povertà (circa l'8,5% della popolazione) con un reddito di 70 Real [30 euro] al mese o meno, il 70,8% sono nere.

In sostanza, il salario medio dei brasiliani neri e di razza mista è di 2,4 volte minore rispetto a quello dei cittadini bianchi o di origine meriorientale. Inoltre, a causa delle difficili condizioni di vita, della violenza e della cattiva assistenza sanitaria, la vita stessa è molto più breve. Rese pubbliche alla vigilia della Giornata della Coscienza Nera [en], queste cifre destano preoccupazione rispetto alla situazione della popolazione nera in Brasile.

Foto di Jean Marconi, scattata a  Cavalcante (Goiás), pubblicata su Flickr su Licenza Creativa Commons (CC BY-NC-SA 2.0).

Foto di Jean Marconi, scattata a Cavalcante (Goiás), ripresa da Flickr con Licenza Creativa Commons (BY-NC-SA 2.0).

Secondo alcuni, la popolazione nera sarebbe anche più numerosa, in quanto, in Brasile, la razza viene spesso confusa con il colore della pelle. Marcelo Paxu racconta la conversazione avuta con il ricercatore addetto al censimento:

- Qual a sua cor????
Eu perguntei o que ele achava e ele respondeu que eu é que tinha que responder qual cor eu preferia, respondi que preferia AZUL, ele então mudou a pergunta….
– Qual é a sua raça??
Respondi que era Negro ele me olhou de cima abaixo e indagou:
– Mas o Sr.é branco!!!!!!!!
Eu irritado respondi: …Meu amigão sei que não tem culpa, mas vou lhe explicar uma coisa…..sou neto de NEGRA, filho de NEGRA ,irmão de NEGRA e meu tio avó era tão PRETO que chegava a ser AZUL (cor que tinha dito a ele que mais gostava) e você ainda acha que sou branco??????

‘Lei di che colore è?’
Gli ho chiesto cosa intendesse, e la risposta è stata che avrei dovuto indicare il mio colore preferito. Quando gli spiegai di preferire il blu, mi fece un'altra domanda.
‘Di che razza è?’
Ho risposto che ero nero. Mi ha squadrato, per poi sbottare: ‘Ma lei è bianco!’
Spazientito, ho ribattuto: ‘Non la biasimo, ma lasci che le spieghi un paio di cose: Sono il nipote di una donna nera, il figlio di una donna nera, il fratello di una donna nera e il mio prozio era talmente nero da sembrare praticamente blu (il colore che ho detto come mio preferito), e ora mi dice che sono bianco?’

Rimuginando sulle cifre di un post che metteva in evidenza la Giornata della Coscienza Nera, Lari Carvalho parla di un incremento della consapevolezza, sebbene non necessariamente tra la popolazione nera:

Na realidade, a consciência da importância da cultura africana para a história nacional, bem como o orgulho do brasileiro de ser descendente de negros têm aumentado nos últimos anos.

Prova disso são os resultados do último censo do IBGE, que indicam que a proporção de brasileiros que se definem como negros ou pardos aumentou de 44,7% para 50,7%, desde 2000. […]

O grande avanço que o resultado do último censo revela é a consciência da valorização da própria identidade entre os afro-brasileiros.

La verità è che, negli ultimi anni, la consapevolezza dell'importanza della cultura africana nella nostra storia nazionale e l'orgoglio dei brasiliani per le loro origini nere è aumentata.

Ne abbiamo avuto conferma con l'ultimo censimento, che mostra come, dal 2000, la proporzione cittadini che si auto-definiscono neri o di razza mista sia aumentata dal 44,7% al 50,7%.

Ciò significa che per la prima volta dall'implementazione del censimento, le statistiche ufficiali ci dicono che i cittadini neri e di razza mista compongono la maggioranza della popolazione.

Il cambiamento più rilevante sta nel modo in cui gli afro-brasiliani mostrano di avere piena coscienza del valore della loro identità.

Lays Santos è stupefatta che in un Paese dove la maggioranza della popolazione si definisce nera, ci sia bisogno di un giorno specifico per attirare l'attenzione sulla consapevolezza nera. E si dice convinta che “ci dev'essere qualcosa che non va, se vi sentite “obbligati” a celebrare questa giornata“:

[…] a sua essência está justamente em chamar atenção para inserção do negro na sociedade brasileira. Logo, podemos imaginar que ainda a população negra sofre desvantagem quando o assunto é o exercício da cidadania.
Claro que sim. Infelizmente esse problema das relações raciais no Brasil que influenciam na construção do ser social e no exercício da cidadania, está camuflado pelo mito da Democracia racial. Onde se acredita não haver desigualdade social devido à diferença étnico-racial. Quando na verdade, as estatísticas nos mostram o contrário. Como entender que a maioria da população é discriminada pela sua origem cultural? Como entender que o povo que ajudou a construir nosso país seja ainda discriminado por causa da cor da pele? Não é o Brasil um país de todos? Ao menos devia ser… O censo 2010 mostrou que ainda a desigualdade social está ainda associada a cor da pele. E isso precisa ser combatido com urgência!

[…] Essenzialmente, il preciso scopo di questa giornata è quello di attirare l'attenzione sull'inclusione dei neri nella società brasiliana. Questo ci porta a pensare che la popolazione nera non ha ancora superato tutti i problemi legati all'esercizio della propria cittadinanza.

Chiaramente, questo è esattamente ciò che sta accadendo. Sfortunatamente, il problema dei rapporti tra le razze in Brasile, che ha comunque un certo impatto sulla propria identità sociale e di cittadino, è camuffato dal mito della democrazia razziale – la convinzione, cioè, che non esista alcuna diseguaglianza sociale basata sulle differenze etniche e razziali. A ogni modo, le statistiche ci mostrano che in realtà è esattamente l'opposto. È difficile comprendere come si possa discriminare la maggioranza della popolazione a causa del suo background culturale, o come sia possibile che le persone che hanno contribuito a costruire il nostro paese subiscano ancora delle discriminazioni sulla base del colore della pelle. Il Brasile non è forse un paese per tutti? Dovrebbe esserlo! Il censimento del 2010 dimostra che la diseguaglianza sociale continua a essere legata al colore della pelle. Abbiamo l'urgente bisogno di combattere contro questa situazione.

Foto di Jean Marconi, scattata a Cavalcante (Goiás), pubblicata su Flickr su Licenza Creativa Commons (CC BY-NC-SA 2.0).

Foto di Jean Marconi, scattata a Cavalcante (Goiás), ripresa da Flickr con Licenza Creativa Commons (BY-NC-SA 2.0).

Clecyo riflette sui risultati del censimento, il pregiudizio razziale e le condizioni di vita pella popolazione nera in un post lungo e profondo, di cui riportiamo l'inizio e la conclusione:

No dia da Consciência Negra, quero esquecer das inúmeras vezes que a cor da minha pele foi critério de julgamento. Quero esquecer que os números de uma pesquisa indicam que 97% dos brasileiros dizem não ter preconceito racial, mas também que 98% dos mesmos entrevistados disseram conhecer outras pessoas que tinham. Se pudesse, queria saber como ficar transparente, de vergonha. […]

E neste dia Consciência Negra, queria realmente esquecer que dos 16 milhões de brasileiros vivendo em extrema pobreza (ou com até R$ 70 por mês), 4,2 milhões são brancos e 11,5 milhões são pardos ou pretos. E esquecer também que as mortes entre os brancos estão mais concentradas nas idades avançadas, como resultado de câncer. Porque entre os brasileiros negros, morre-se mais entre os jovens de 15 a 29 anos, principalmente entre os homens, por conta de causas externas, como acidentes e mortes violentas. Minha memória me questiona porque apenas dos 10% de brasileiros mais ricos, apenas 20% são negros, ou porque na base da pirâmide social, 73% dos negros fundamentam os 10% dos brasileiros mais pobres.

Nella Giornata della Coscienza Nera, voglio dimenticare tutte quelle volte che sono stato giudicato per il mio colore di pelle. Voglio dimenticare che la ricerca mostra che il 97% dei brasiliani dichiara di non nutrire alcun pregiudizio razziale, sebbene il 98% degli stessi intervistati dice di conoscere persone razziste. Se solo fosse possibile, vorrei diventare trasparente per la vergogna. […]

Oggi, nella Giornata della Coscienza Nera, voglio davvero dimenticare che tra i 16 milioni di brasiliani che vivono sotto la soglia di povertà con soli 70 Real al mese, 4,2 milioni sono bianchi, mentre i neri o le razze miste sono 11,5 milioni. Voglio anche dimenticare che le morti dei bianchi si concentrano in un'età avanzata, a causa del cancro, mentre i brasiliani neri muoiono giovani, in modo particolare  uomini tra i 15 e i 29 anni, per cause esterne come incidenti o morte violenta. Non voglio ricordare che su una percentuale del 10% di ricchi, solo il 20% sono neri, mentre il 10% dei cittadini che fanno parte dello scalino più basso della piramide sociale, comprende il 73% dei neri dell'intero Paese.

Foto di Jean Marconi, scattata a Cavalcante (Goiás), pubblicata su Flickr su Licenza Creativa Commons (CC BY-NC-SA 2.0).

Foto di Jean Marconi, scattata a Cavalcante (Goiás), ripresa da Flickr con Licenza Creativa Commons (BY-NC-SA 2.0).

Da agosto a ottobre dello scorso anno, i ricercatori dell’ Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (IBGE) hanno fatto visita a 67,5 milioni di famiglie in 5.565 città. Secondo il primo censimento nazionale, condotto nel 1872, la popolazione era classificata in soli due gruppi: persone libere e schiavi. Quest'ultimo, che comprendeva la popolazione indigena e i discendenti dei cittadini africani, componeva il 15% della popolazione totale.

La Giornata della Coscienza Nera viene celebrata il 20 Novembre in onore di Zumbi dos Palmares[it], un simbolo della resistenza nera e la lotta per la libertà, morto in questo giorno nel 1695.

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