Uganda: assassinato attivista per i diritti gay

Il 26 gennaio scorso l'attivista ugandese per i diritti gay David Kato è stato trovato assassinato [it], appena poche settimane dopo aver vinto un caso giudiziario [en] contro un giornale locale che aveva incitato gli ugandesi a “impiccare” gli omosessuali [it].

Kato era il legale del Gruppo per le Minoranze Sessuali dell'Uganda, il quale in seguito all'omicidio ha dichiarato in un comunicato stampa [en]:

Attorno alle ore 14 di oggi, 26 gennaio 2011, David è stato picchiato a morte nella sua stessa casa. Tutto il Paese lamenta la sua perdita: per eterosessuali, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali David era un caro amico, un collega, un maestro, un membro della famiglia e un difensore dei diritti umani.

David aveva ricevuto minacce di morte dal momento in cui la sua fotografia era stata pubblicata sulla copertina di Rolling Stone Magazine [settimanale ugandese omonimo del celebre periodico americano], che reclamava la sua morte e quella di tutti gli omosessuali. La morte di David arriva in seguito alla sentenza della Corte Suprema dell'Uganda che stabilisce la necessità di fermare l'esortazione alla violenza nei confronti degli omosessuali e il diritto alla privacy e alla dignità umana.

Fin dall'ottobre 2009 l'Uganda è sotto i riflettori della stampa mondiale. A quel periodo, infatti, risale la proposta di legge [en] lanciata dal membro del Parlamento David Bahati che avrebbe previsto la pena di morte non solo per gli omosessuali, ma anche per chiunque avesse appoggiato o promosso campagne per i diritti gay.
"http://www.youtube.com/watch?v=2fuEsRJp2nU"

La proposta di legge ha risvegliato forti sentimenti omofobi che hanno portato alla pubblicazione da parte del periodico locale Rolling Stone [en] di una lista di 100 sospetti omosessuali e dei loro indirizzi: Kato era nella lista e la sua foto stampata sulla copertina del giornale.

Copertina di Rolling Stone, Uganda

Foto ripresa da Gay Uganda.

I blogger di tutta l'Africa sono in lutto per la morte di Kato e si esprimono a sostegno della comunità gay dell'Uganda. Sokari, che scrive sul sito web Black Looks [en] scrive:

Le vite di tutti gli Ugandan Kuchus [un'espressione che gli omosessuali ugandesi utilizzano per riferirsi a loro stessi] sono ora a rischio – Chi li proteggerà? In che modo? Sarà fatta giustizia per la morte di David? Un modo per assicurarla sarebbe quello di effettuare un'indagine concreta sulla sua morte che includa il ruolo giocato dall'atteggiamento omofobo dimostrato dai membri del Parlamento e dai leader religiosi, ragionando su quello che si potrebbe fare per proteggere la comunità gay. Un altro è quello di parlare di questo argomento il più possibile.

Queeattitude [en] definisce Kato un”eroe caduto” e invoca la fine della violenza omofoba:

Anche se questo tema è stato trattato innumerevoli volte da diversi blogger, sono convinto che debba essere affrontato in maniera più palese. Una vita innocente è finita in maniera grottesca: prova lampante di quanto l'odio per la comunità LGBT sia radicato. È un problema grave, che, se non sarà affrontato, potrebbe giustificare l'uccisione di persone innocenti solo perchè qualcuno la pensa in maniera diversa su come loro (non tu, loro!) scelgono di dimostrare il loro amore. Sono convinto che uccidere un altro essere umano in maniera tanto selvaggia vada contro le dottrine su cui i leader delle campagne anti gay fondano la legittimità delle loro affermazioni. Vergognatevi.

Sul sito Gay Uganda [en], con cui collaborava Kato, un post recita:

Sono scioccato.

Letteralmente. Sono appena venuto a conoscenza del fatto che uno dei nostri membri, un membro di spicco della comunità omosessuale, un vero e proprio attivista, sempre in prima linea nella lotta per la conquista dei diritti dei gay in Uganda, David Kato Kisule è stato assassinato. È stato trovato morto, con il cranio fracassato.

Morto. Il suo corpo si trova all’ Ospedale Lugazi.

Cosa possiamo fare? Shock. Shock, shock.

La rivista ugandese Kampala Dispatch [en] sostiene che l'omicidio di Kato non è collegato al suo orientamento sessuale. Il rapporto include una citazione di Giles Muhame, il redattore di Rolling Stone:

“Se è stato assassinato, questo è un male e noi preghiamo per la sua anima.”

“C'è stata un'ondata criminale e l'assassinio di Kato potrebbe non essere collegato al suo orientamento omosessuale. Vogliamo che il governo impicchi chi promuove l'omosessualità, non che la popolazione aggredisca i gay. Diciamo che dovrebbero essere impiccati, non lapidati o massacrati.”

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