Tunisia: turisti serbi rifiutano di anticipare il ritorno in patria

La settimana scorsa undici turisti serbi, in vacanza nei villaggi tunisini di Sousse [it, come i link successivi eccetto ove diversamente indicato] e Hammamet, hanno rifiutato in modo categorico di lasciare il Nord Africa prima di giovedì 20 gennaio, loro ultimo giorno di permanenza. Vista la situazione di emergenza [en], hanno ricevuto l'offerta di rientrare a Belgrado con l'ultimo volo della Jat Airways della scorsa settimana, ma dopo il loro rifiuto i rappresentanti  dell'Ambasciata serba li hanno avvisati dei rischi in corso e di non poter garantire alcun volo dalla Tunisia nel giorno della prevista partenza.

Marhaba Palace, Sousse, Tunisia (Foto: Sasa Milosevic)

Sebbene i villaggi turistici siano situati ad una certa distanza dai punti nevralgici degli incidenti, l'evacuazione è stata consigliata soprattutto perchè gli hotel stavano chiudendo per motivi di sicurezza e rimanendo lentamente senza cibo e acqua.

Milica Cubrilo Filipovic, ambasciatrice serba in Tunisia, si è trovata personalmente coinvolta in una situazione davvero pericolosa. Ha riferito che “le pallottole volavano in ogni direzione” durante l’evacuazione dei figli [sr]. Aveva messo in guardia i turisti serbi sui potenziali rischi cui potevano incorrere in quanto cittadini stranieri in Tunisia.

L'ambasciata serba ha aiutato ad evacuare gli 11 turisti macedoni, dato che la Macedonia non ha un'ambasciata in Tunisia. Anche una donna russa con due bambini piccoli in qualche modo si è ritrovata fra gli evacuati.

I turisti hanno riferito ai media serbi [sr] di essere soddisfatti del modo in cui venivano protetti dai locali.  Secondo loro, le forze speciali erano sul tetto dei loro alberghi, mentre poliziotti in borghese vigilavano al di fuori. L'unico problema che hanno incontrato è stato durante il trasferimento all'aereoporto di Monastir, quando un gruppo di manifestanti ha lanciato pietre contro il loro autobus. In ogni caso nessuno è rimasto ferito.

I turisti che hanno accettato di ritornare in Serbia sono interdetti per aver dovuto anticipare la fine delle vacanze invernali. Una coppia di pensionati, Dara e Mihajlo Stancevic, ad esempio, ha riferito [sr] a un giornale serbo di aver trascorso le vacanze invernali nella Tunisia di Ben Ali negli ultimi sette anni e di aver apprezzato il luogo, non solo per l'eccellente clima, ma anche perchè il costo della vita è più basso che in patria.

Sul forum “Krstarica” [sr] alcuni utenti hanno criticato il comportamento dei loro compatrioti in Tunisia.

Vazdusasta scrive:

Come siamo diventati egoisti…insensibili…Un uomo dice che non vuole rientrare, ma ok, sarà ricompensato totalmente…una donna dice di essere stata bene nel suo hotel, però è dovuta rientrare o lo stesso…la gente perde ogni senso di empatia e compassione…se non si preoccupano della loro sicurezza, perchè pensare a quello che i tunisini avrebbero potuto causare? Se qualcuno li avesse uccisi o feriti, la notizia sarebbe finita sulle prime pagine di tutti le testate del mondo.

Nel descrivere la mentalità dei turisti, più avanti spiega:

Non ci si può abbronzare in questo periodo dell'anno in Tunisia. […]. Non vogliono tornare a casa perchè alloggiano in un hotel a 5 stelle che non possono permettersi in alta stagione, quindi ne approfittano durante la bassa stagione. Questa è la cosa più terribile nell'intera questione. Qualcuno vorrebbe godere una camera in un hotel di lusso al punto da rischiare anche la vita pur di averla…

Donqihote incalza:

Credono che quegli alberghi siano sicuri, ma domani potrebbero essere attaccati da qualche orda armata e selvaggia.

Jug Bogdan si chiede:

Vige l'anarchia in Tunisia e loro vogliono prendere il sole?

Gost su Bundolo.org scrive sarcasticamente:

Poveri turisti. Una folla di affamati e “sporchi” tunisini ne ha rovinato il divertimento. Peccato che hotel siano senza cibo per i turisti affamati ma l'acqua nelle piscine rimane invariata.

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