Russia: il conflitto tra due modelli evolutivi di Internet

Nel corso di quest'autunno, la questione se Internet sia un bene o un male per la democrazia è un dibattito scottante, e non solo negli Stati Uniti. Mentre negli USA il “cyber-pessimismo” sembra avere la meglio [en] sul “cyber-ottimismo”, la situazione in Russia e’ caratterizzata in modo opposto, almeno per il momento. A prescindere dall'usuale discussione sugli aspetti positivi e negativi dell'impatto delle tecnologie sull'attivismo sociale, nell'ambito russo si muove qualcosa di più’ intorno alla nozione di “cyber-ottimismo”.

Democrazia digitale diretta -nuovo termine, vecchio significato

Possiamo farcela - We can blog it

I politici russi hanno privilegiato la fazione dei “cyber-ottimisti” per motivi d'interesse. Alexey Chadaev, eminente ideologo del partito di governo, Russia Unita [it], ha proposto la continuazione della tesi di Dmitrij Medvedev sulla direct Internet democracy [ru] in un documento programmatico dal titolo “Democrazia digitale diretta come strumento per la modernizzazione” [ru].

Secondo Chadaev la democrazia attraverso Internet, “il prossimo passo nell'evoluzione delle istituzioni democratiche” è “un mezzo per riformulare in maniera nuova la questione della democrazia, per sottolineare i problemi principali di ogni struttura democratica, per capire quali sono i pericoli legati alla digitalizzazione di massa delle comunicazioni, nonché quali prospettive sono possibili per la democratizzazione della politica di massa, ad inclusione della riorganizzazione radicale delle istituzioni tradizionali come i partiti politici”.

L’ “Internet democracy” [en, come tutti i link che seguono salvo ove diversamente specificato]  è un termine che segue altre definizioni prodotte dal Cremlino come “managed democracy” (proposta nel 2005), e “sovereign democracy” (proposta nel 2006). Entrambi i termini sono stati usati per giustificare l'attuale processo di rafforzamento del regime autoritario/ibrido nel Paese. Chadaev propone elezioni elettroniche per il prossimo turno alla Duma nel 2011, la valutazione elettronica delle performance dei funzionari, la lotta al divario digitale [it] e lo sviluppo dell'open software, dei servizi VOIP nonché la de-monopolizzazione dei prodotti online. Tuttavia, nessuna delle iniziative da lui proposte provvede alla creazione di istituzioni politiche sostenibili per i cittadini.

Anche prima della diffusione del documento di Chadaev, il 7 novembre 2010, Luke Allnutt, nel suo articolo d'opinione pubblicato su Christian Science Monitor e intitolato “La democrazia russa su Youtube è un inganno“, ha dato la sua interpretazione sull'eccitazione del governo russo rispetto all'”Internet democracy”.

Secondo Allnutt, il governo sta “usando Internet come parodia del reale processo politico”. I funzionari russi stanno usando gli strumenti online come Twitter per dimostrare di essere vicini alla gente a livello personale, evitando però allo stesso tempo il reale cambiamento politico. Le organizzazioni non governative e i giornalisti sono minacciati e perseguitati, ma tutti possono scriverne sui blog. L'attivismo su Internet, scrive Allnutt, e’ permesso dai regimi autoritari come quello russo fino a quando serve come “valvola di sfogo per calmare gli animi degli oppositori”.

Mikhail Men, governatore dell'area di Ivanovo e prolifico utente di Twitter (@mikhail_menn), non avrebbe potuto rendere meglio l'idea del concetto proposto da Allnutt come espresso alla recente cerimonia di premiazione della RuNet [ru]:

Io cerco sinceramente di comunicare con gli abitanti della mia area e con gli utenti di Twitter che provengono da altre zone del Paese. Lo considero un dialogo assolutamente normale, una comunicazione usuale.

La società civile digitale – un ambiente emergente

L'idea di un ruolo positivo per la tecnologia non può tuttavia essere tralasciata, specie nel contesto russo. Nonostante  lo sforzo degli ideologi del governo che cercano di far passare l'idea che si debba preservare il regime ibrido attraverso l'introduzione di innovazioni superficiali ad alta tecnologia, Internet fornisce un nuovo spazio che nessuno, neppure il governo, può controllare appieno. Nel seguito presentiamo diverse ragioni che fanno pensare come lo spazio digitale possa rappresentare un punto di svolta per il cambiamento in Russia.

Attivismo civile

Andrei Loshak, un eminente giornalista russo, ha esposto questo punto nel suo articolo d'opinione “Sopravviveremo senza uno Stato” [ru] (versione inglese qui): “La nostra maggiore ragione d'ottimismo coincide con lo spazio virtuale della blogosfera. La tesi di Loshak e’ che l'auto-organizzazione e il mutuo sostegno, reso potente da Internet, rappresentino una nuova strategia per i cittadini politicamente impegnati (a parte le due strategie “tradizionali”: l'emigrazione e la protesta nelle piazze).

Internet è da lungo tempo una realtà parallela che possiede tutto ciò che manca nella vita comune: libertà di espressione, mancanza di propaganda o fumo negli occhi, la possibilità di impegno civile.

Fino ad ora l'attivismo si e’ limitato alla replicazione (re-posting) di storie sensazionaliste sull'ingiustizia. Tuttavia Loshak sostiene che questo è un primo essenziale passo che indica come una persona non sia più indifferente. L'energia nata dall'insoddisfazione si accumula e diventa potere reale nella lotta all'ingiustizia.

In una serie di articoli relativi al movimento di volontari che si e’ attivato per contribuire alla gestione degli incendi russi quest'estate, Gregory Asmolov ha dimostrato come una struttura civile possa produrre una comunità indipendente e connessa che non solo svolga funzioni sociali efficientemente ma, se necessario, faccia opposizione politica [it].

Il giornalismo investigativo come strumento

Global Voices ha descritto il ruolo della blogosfera nell'investigazione su una serie di scandali legati alla corruzione (es. qui e qui [it]).Tuttavia la blogosfera russa riporta nuovi esempi ogni mese. Il 16 novembre 2010, Alexey Navalny, il più franco blogger investigativo russo (leggi l'intervista su GV con Navalny qui), è il migliore esempio di come un individuo possa cambiare le cose attraverso il potere assunto mediante la Rete. Il suo recente post sul caso di corruzione all'interno di Trasnneft, gigante petrolifero russo, ha creato clamore su Internet e ha attirato l'attenzione di più di un milione di lettori, inclusi funzionari russi. Navalny ha scoperto [ru], verificato e pubblicato documenti che confermano il furto di 4 miliardi di dollari nella costruzione dell’oleodotto ESPO. Nel suo post, Navalny ha incoraggiato i lettori a ripubblicare le sue scoperte e chiedere un'inchiesta. Il suo materiale e’ stato riportato da milioni di utenti su Facebook, LiveJournal e Vkontakte, rendendo la storia disponibile ad un pubblico molto più vasto.

Una fonte alternativa d'informazione

Miriam Elder, su GlobalPost mette in evidenza che, diversamente da TV e media cartacei, Internet e’ l'unica fonte di informazione libera dalla regolamentazione di Stato e dal suo controllo. Elder illustra due esempi di nuovi tipi di mass media basati su contenuti online. Uno di questi è Dozhd [ru], un'emittente televisiva online che offre una agenda di notizie alternativa. I suoi creatori usano tre slogan che cercano di restaurare la fiducia degli spettatori nella televisione come mezzo di informazione: “la TV non e’ la nostra professione”, “dà un'altra chance alla TV”, “non avere paura d'accendere la TV”. Il portale web besttoday.ru [ru], diretto da Marina Litvinovich, una popolare blogger e attivista russa, rappresenta un altro esempio di media alternativo che raccoglie esclusivamente informazioni dai blog.

Elder cita Zoya Svetova, una giornalista e blogger russa che paragona l'Internet russo al samizdat [it], lo storico movimento letterario dissidente che veniva “prodotto e distribuito indipendentemente”. Tuttavia, diversamente dal samizdat, Internet ha una maggiore capacità di diffusione e influenza.

Un pubblico in crescita

Vale la pena di notare che in Russia la velocità di penetrazione di Internet sta crescendo ed è tra le più alte al mondo. Durante il periodo Putin-Medvedev, la televisione ha perso credibilità come fonte d'informazione attendibile. Secondo un articolo [ru] di Rumetrika, nel corso degli anni il pubblico dei canali televisivi ufficiali russi e’ diminuito, mentre il numero di utenti internet si e’ innalzato in modo significativo, e i maggiori siti hanno raggiunto lo stesso livello di popolarità’ dei maggiori canali TV. Non sono solo i giovani a preferire Internet alle altre forme di media: anche la generazione più matura sta cominciando ad utilizzare Internet su base quotidiana.

Non tutte le investigazioni condotte su Internet e le campagne online terminano con successo, è c'è molto da migliorare. Tuttavia, le autorità russe non possono ignorare le azioni della società civile e si trovano costrette a rispondere alle critiche online.

Conclusioni

Siamo testimoni di come la Rete russa, RuNet, stia diventando un'arena di competizione tra almeno due concetti di utilizzo del cyberspazio: la fittizia formula del partito di governo Russia Unita, “Internet al posto della democrazia”, e l'idea popolare e indipendente di Internet come ambiente libero. Fino a oggi entrambi i modelli sembrano avere pari opportunità di successo. Il risultato finale dipenderà tuttavia dalla capacità della  blogosfera di adempiere al suo ruolo e alla sua missione. Come afferma Maxim Trudolyubov nelle sue note [ru] all'articolo pubblicato su Vedomosti:

Internet dà la possibilita’ di imitare l'attivismo. E sono sicuro che questo è ciò che faranno strutture come Russia Unita […] Non raggiungeranno, non avendone la possibilità, il fine principale: il cambiamento istituzionale. Tale cambiamento non è una concessione, ma una vittoria.

Post scritto in collaborazione con Masha Egupova.

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