Russia: crowdsourcing per il soccorso alle vittime degli incendi

(Questo post è stato originariamente pubblicato sul blog di Ushahidi [en, come tutti gli altri link eccetto dove diversamente indicato]. Ushahidi è una piattaforma open-source di mappatura sviluppato in Kenya per documentare le violenze del 2008 e oggi utilizzato in varie situazioni di crowdsourcing [it] in tutto il mondo.)

A seguito di un'ondata di calore senza precedenti, da molti giorni numerosi incendi continuano a minacciare gran parte della regione occidentale della Russia, inclusa l'area di Mosca. Almeno 40 persone sono rimaste uccise, e 77 città e paesi sono stati danneggiati, migliaia di persone sono rimaste senza casa e hanno perso tutto quello che avevano. Il presidente russo Dmitrj Medvedev ha dichiarato lo stato d'emergenza in 7 regioni, tuttavia sembra che l'autorità abbia seri problemi nel coordinare le informazioni, l'assistenza e la fornitura di aiuto immediato alle vittime.

La comunità online russa, inclusi i blogger di Livejournal.com, sono molto attivi non solo nella copertura di questi tragici eventi, ma anche nell'auto-organizzarsi per fornire aiuto a coloro che ne hanno bisogno. E’ stata creata una speciale comunità chiamata “Pozar_Ru” [rus] per coloro che sono interessati ad aiutare. Tuttavia, al contrario di quanto accade nel caso di terremoti, durante i quali il danno maggiore è causato immediatamente, qui quasi ogni ora emergono nuovi epicentri di incendi e questo avviene in un territorio molto vasto. Questo causa un sovraccarico di informazioni e rende più difficile coordinare gli aiuti per una comunità online. Ciò che manca è una piattaforma che assista il coordinamento del flusso di informazioni e degli aiuti.

Il 31 luglio, sul mio blog ho scritto un post intitolato “Wildfires require using ‘Ushahidi’ in Russia” [rus] (Gli incendi in Russia hanno bisogno di Ushahidi). Ho spiegato il ruolo di Ushahidi, la piattaforma online utilizzata per raccogliere e visualizzare le informazioni ad Haiti e in Cile, e ho sostenuto che l'utilizzo di questo strumento è appropriato per l'attuale situazione in Russia. Nel giro di poche ore, il post è stato ripubblicato dalla famosa blogger Marina Litvinovich [rus] ed è circolato all'interno della comunità Pozar_Ru. Il post ha attirato molta attenzione sulla piattaforma e ha suscitato un'accesa discussione. Il giorno seguente, Alexey Sidorenko, un blogger di Altz-gamer [rus] e uno dei redattori del progetto Runet Echo su Global Voices ha lanciato Ushahidi.

Russian-fires.ru

Russian-fires.ru

L'indirizzo del sito è Russian-fires.ru [rus]. Alexey Sidorenko ha utilizzato la versione russa precedentemente tradotta per il suo utilizzo in Kyrgyzstan [rus]. Alexey inoltre, attraverso il popolare blog russo di informatica Habrahabr [rus], ha chiesto l'aiuto di programmatori russi per unirsi a lui nell'ulteriore sviluppo della piattaforma. Marina Litvinovich ha anche chiesto l'aiuto di volontari [rus] che si uniscano al team per gestire e contribuire con informazioni alla nuova piattaforma.

L'obiettivo principale della piattaforma non è tanto la mappatura degli incendi, ma innanzitutto costruire un ponte tra i cittadini che hanno bisogno di aiuto e coloro che desiderano fornirlo. Questo si riflette nelle categorie della mappa che includono “Cos'è necessario” (sottocategorie: occorre una casa, occorrono vestiti, occorre cibo, occorre un'evacuazione, ecc.) e “Voglio aiutare” (sottocategorie: “Ho vestiti”; “Ho mezzi di trasporto”; “Ho cibo”; ecc.). La mappa mostra inoltre “centri di assistenza” e luoghi in cui le persone che hanno perso la casa possono passare la notte.

“Russian Fires 2010″ [rus] rappresenta l'inaugurazione di Ushahidi in Russia per questi scopi, e probabilmente è la prima volta in cui la comunità russa online si è convertita in una piattaforma indipendente di crowdsourcing. Il progetto è attivo solo da qualche giorno, ma può già contare su una forte squadra e su decine di reportage. Segnalo che potrebbero esserci alcuni bug nel sito (questioni sulla codificazione dei caratteri da risolvere) e altri problemi legati a questa fase iniziale, ma il team spera di risolvere queste difficoltà, studiare la piattaforma e cercare ulteriore assistenza.

Non sappiamo se questo primo esperimento di Ushahidi russo sarà un successo, ma è già chiaro che la Russia è un posto unico per utilizzare “Ushahidi” grazie all'alto livello di attivismo e di mutua assistenza nella comunità online. La velocità con cui “Ushahidi” è stato lanciato ne è una prova. “Lasciamo che la tecnologia permetta di aiutarci l'un con l'altro” afferma il sito “Russian Fires 2010″. Speriamo che questo slogan diventi realtà.

Per tutte le informazioni, consigli o altri tipi di aiuto, potete scrivere a Gregory Asmolov, gregory.asmolov@gmail.com o Alexey Sidorenko, sidorenko.a@gmail.com

Grazie, e per favore diffondete questo sito in Russia.

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