[Articolo originale di Rebekah Heacock, traduzione di Bernardo Parrella]
A Santiago del Cile si è chiuso il quinto Summit di Global Voices Online.
Decine di collaboratori di Global Voices [in, come tutti gli altri link, eccetto ove diversamente indicato], insieme ad altri blogger, giornalisti, attivisti, e almeno un Arcivescovo [it] si sono ritrovati alla Biblioteca centrale di Santiago [sp] del Cile il 6 e 7 maggio scorsi per discutere di una varietà di temi, dal blogging in Mongolia e Liberia alla misurazione dell'impatto dei citizen media a come tradurre al meglio i contenuti online in varie lingue.
Ci siamo anche gustati la colonna sonora funky preparata dal team latino-americano di Global Voices e ballato al ritmo delle conga.
Obiettivo del Summit era quello di riunire persone di ogni parte del mondo variamente interessate e coinvolte nei citizen media e di ampliare la discussione sugli effetti di tali media su società, politica, istruzione e altre sfere pubbliche intorno al globo. Oltre a una serie di sessioni formali su tematiche quali citizen media e trasparenza istituzionale, ruolo delle biblioteche libraries e come YouTube e altri social network verificano i contenuti, il Summit ha offerto una varietà di sessioni informali organizzate intorno agli interessi dei partecipanti. Tra queste vanno segnalate discussioni sul digital divide, sull'uso dei social media nell'informare sui conflitti, e le differenze tra i new media e quelli tradizionali. I resoconti di tali discussioni verranno man mano pubblicati in questa apposita sezione del sito.
Una delle particolarità di questo Summit è stata la sua conduzione ufficialmente bilingue: i relatori sono intervenuti sia in inglese che in spagnolo, e i traduttori hanno operato alacremente per assicurarsi che ciascun partecipante potesse comprendere nella propria lingua ogni sessione e intervento. La centralità dell'accesso linguistico è emersa lungo l'intero incontro, come evidenziato da sessioni su media e traduzioni e su citizen media nativi, oltre all'ampia quantità di lingue rappresentate al Summit.
Per quanti non hanno potuto essere presenti, sono comunque disponibili il liveblog, il feed di Twitter e il webcast dal vivo. Molte le sessioni registrate anche in video, che presto verrano pubblicate su questo sito. E nei prossimi giorni non mancheremo di segnalare le riflessioni dei partecipanti una volta tornati a casa, con una connessione Internet più stabile. Grazie a quanti hanno contribuito a rendere questo Summit un'esaltante esperienza, e la prossima volta speriamo di avervi tutti fra noi!
[ Un resoconto italiano del Summit è uscito ieri su LaStampa.it ]