Grecia: le reazioni online alla crisi finanziaria, tra rabbia, frustrazione e ironia

I blogger locali stanno reagendo con forte emotività, molta energia e ponderate riflessioni alla crisi finanziaria che va investendo la Grecia, e in senso lato, la cosiddetta ‘zona euro‘ [it] – crisi che questo mese ha raggiunto l'apice. Il governo socialista eletto lo scorso ottobre si è dato da fare al meglio per fronteggiare sia all'interno del Paese che all'estero il presunto attacco alla moneta e al Paese stesso da parte degli speculatori [in] (come ha ammesso il Presidente della zona euro), oltre che per limitare i danni derivanti dalle inadempienze sul debito pubblico interno.

Dopo l'annuncio di severe misure di austerità [in] da parte del governo a fine gennaio, seguite da una rinnovata ondata di scioperi [in] e una dichiarazione di aiuto priva di sostanza dei vertici EU [in], inclusiva del “supporto tecnico” dell'IMF [in], i Ministri delle finanze europei si sono riuniti la settimana scorsa per imporre alla Grecia una scadenza stringente in attesa di ulteriori misure restrittive [in].

Il fotogiornalista indipendente Craig Wherlock, che ha seguito da vicino l'ondata di dimostrazioni esplosa negli ultimi anni in Grecia, sintetizza con estrema lucidità le sfide interne al Paese [in] che il governo di Papandreou dovrà fronteggiare dopo il sostegno vago e non-finanziario ricevuto a Bruxelles:

Permangono dei dubbi sulle effettive capacità di Atene di implementare cambiamenti così radicali, dato l'enorme risentimento creatosi nei sindacati del settore pubblico greco. I cambiamenti già proposti ai piani pensionistici della polizia e delle forze armate sono stati rimandati per via della forte opposizione.

Anche la capacità dell'amministrazione fiscale greca, notoriamente corrotta, di dare una stretta all'evasione fiscale è stata messa in discussione dagli stessi greci, da lungo tempo abituati agli appelli dei partiti politici di destra e di sinistra. Come ha detto con sarcasmo un tassista di Thessaloniki, tirar fuori la Grecia dai guai in cui si trova è come tirare su il Titanic con un setaccio.

Oltre a scioperi e le dimostrazioni pubbliche, c'è anche la paura che i crescenti disordini sociali inneschino la replica della rivolta durata un mese che ha spazzato il Paese a dicembre 2009, con la morte di un ragazzo, a quanto si dice ucciso dalla polizia, nel centro di Atene.

Lavoratori immigrati durante uno sciopero generale ad Atene il 10 febbraio, foto di Left~Lens su Flickr, con licenza Creative Commons

Lavoratori immigrati durante uno sciopero generale ad Atene il 10 febbraio, foto di Left~Lens su Flickr, con licenza Creative Commons

Il blogger politico Panos Zervas punta il dito direttamente sui politici e i loro accoliti [in] e condivide le riserve di Wherlock sulle possibili ripercussioni sociali della crisi:

Ειλικρινά ΔΕΝ νομίζω ότι αυτή ήταν η μοναδική μας εναλλακτική. Την έκανε μοναδική εναλλακτική η απίστευτη ανεπάρκεια του ηγετικού πολιτικού μας προσωπικού. Δυο κόμματα εξουσίας με επικεφαλής δυο κραυγαλέα ανεπαρκείς πριγκιπικούς κληρονόμους, οι οποίοι κουβαλάνε μαζί τους ένα απίστευτο σκυλολόι «ιδεολόγων» της αρπαχτής. Ένας ολόκληρος στρατός από γλύφτες, μετριότητες και απατεώνες του κοινού ποινικού δικαίου. Με τους ικανούς και ανιδιοτελείς ανθρώπους να έχουν εξοριστεί, δεκαετίες τώρα, από την πολιτική – γιατί πολύ απλά δεν υπάρχει χώρος γι’ αυτούς.

Τα θλιβερά κοράκια της εξουσίας δεν ήταν και δεν είναι σε θέση να σχεδιάσουν και να υλοποιήσουν πολιτικές εξόδου από την κρίση, χωρίς να γίνει ο τόπος μας Γης Μαδιάμ. Έντρομοι, ανίκανοι – και στο τέλος αδιάντροποι, θα κάνουν ό,τι τους υπαγορεύουν οι «απέξω».

Μόνο που αυτό που μας υπαγορεύουν / υποχρεώνουν οι «απέξω» θα οδηγήσει την Ελλάδα ολοταχώς στη δεκαετία του ’50. Και όταν οι εργαζόμενοι και η νεολαία αρχίσουν να το συνειδητοποιούν αυτό, μέσα από το αδιέξοδο και τη μαυρίλα που θα οδηγηθούν, τότε τα Δεκεμβριανά του 2008 θα μοιάζουν πια με χαρούμενες εκδρομές των προσκόπων, σε σύγκριση με αυτά που, αναπόφευκτα, θα συμβούν στις συνειδήσεις των ανθρώπων και στους δρόμους των πόλεων.

Io non credo che sia questa la nostra unica alternativa. Ciò che la rende unica è l'incredibile incapacità della nostra classe dirigente civile. Due partiti che si danno il cambio al potere, guidati da due “prìncipi ereditari” evidentemente incompetenti, gravati da una incredibile banda di “ideologi” della corruzione. Un intero esercito di portaborse, persone mediocri e ladruncoli da quattro soldi. Chi è capace e altruista è stato esiliato dalla politica decenni fa, perché, semplicemente, non c'è spazio per questi soggetti.
I miserandi predatori del potere non sono stati e non sono in grado di elaborare e mettere in pratica i programmi politici per traghettare il Paese fuori dalla crisi senza gettarlo nel caos. Vigliacchi, incompetenti e definitivamente senza vergogna, faranno ciò che viene ordinato loro di fare dall'esterno.
Piccolo particolare: ciò che viene imposto dall'esterno riporterà a tutta birra la Grecia agli anni '50. E quando i lavoratori e i giovani si renderanno conto di questa dinamica, nello scenario di fine e di desolazione a cui saranno condotti, faranno sembrare i disordini di dicembre 2008 un allegro picnic per boyscout, a confronto di ciò che passerà nella testa della gente e succederà nelle strade cittadine.

Proponendo una via d'uscita dalla desolazione, il noto giornalista-blogger Andreas Panagopoulos lancia un accorato appello per la solidarietà e l'azione collettiva in tutta l'Europa [in]:

Αρκετά με την άμυνα… Αλλάζουμε και τους βουλιάζουμε! Κι αλλάζουμε μαζί με τους άλλους λαούς της Ευρώπης. Μέσα από Νέα, κοινά συνδικάτα και οργανώσεις. Με πρωτοβουλίες (και) μέσα από τα blogs, το twitter, το Facebook. Με κοινή, πανευρωπαϊκή αντίσταση απέναντι στους τραπεζίτες και τα φαντ. Ο μοναχικός δρόμος μας πάει στο γκρεμό. Αλλο δρόμο δεν έχουμε από τους κοινούς αγώνες!

resistencia – resistência – Résistance – resistenza

Ne abbiamo abbastanza di difenderci… Siamo in fase di cambiamento e li stiamo mandando a fondo! E stiamo cambiando insieme alle altre popolazioni dell'Europa. Grazie ai media, ai sindacati e alle organizzazioni collettive. Con iniziative mirate (e) attraverso i blog, Twitter e Facebook. Con una gran forza di resistenza, comune e paneuropea, contro i banchieri e i prestiti. La nostra strada solitaria ci porta dritti al precipizio. Non c'è altra strada oltre quella delle lotte comuni!
resistencia – resistência – Résistance – resistenza

L'architetto e blogger C. Alexacos, nel suo blog “Citizen”, propone una sfida e una soluzione di altra natura,  appellandosi ai concittadini perché vadano oltre una certa grettezza [in] e facciano uno sforzo per sostenere il governo a portare il Paese oltre la crisi,

Μήπως αντί για τα συντεχνιακά και εγωιστικά μας θέλω, πρέπει να δούμε το “εμείς”; Μήπως ήρθε η ώρα για ένα νέο εθελοντισμό; Στα πρότυπα των Ολυμπιακών; Μήπως έτσι δείξουμε έμπρακτα στους εαυτούς μας και στους γύρω μας ποιοι είμαστε και τι θέλουμε.
Δεν προτείνω σε καμία περίπτωση την ακύρωση της όποιας αντιπολίτευσης ή κριτικής. Κάθε άλλο. Ο Παπανδρέου, καλώς ή κακώς, ηγείται μίας Εθνικής προσπάθειας. Μπορούμε να το αντιμετωπίσουμε με όρους Παναθηναϊκού-Ολυμπιακού, ή μπορούμε να βοηθήσουμε. Για 2, 3, 6 μήνες. Έχουν δίκιο όσοι λένε ότι πρόκειται για πόλεμο. Μένει να αποδειχθεί αν είμαστε εγωπαθείς μαυραγορίτες ή πολίτες με προοπτική.

Non dovremmo forse mettere da parte gli interessi corporativistici e le nostre necessità egoistiche, per concentraci sul “noi”? Come abbiamo fatto in occasione delle Olimpiadi? Possiamo forse mostrare a noi stessi e agli altri intorno chi siamo e cosa vogliamo davvero? Non propongo in alcun modo di sopprimere ogni forma di opposizione o di critica, al contrario. Papandreou, bene o male, si sta fecendo carico di un grosso impegno a livello nazionale. Possiamo vederlo in termini calcistici, o provare a sostenerlo. Per 2, 3, 6 mesi. Quanti affermano che siamo in guerra, hanno ragione. Rimane da vedere se siamo egoistici soggetti da mercato nero o cittadini con delle prospettive.

Mentre il blogger Chris sostiene la necessità di imporre drastiche misure [in], prevedendo perfino le misure supplementari imposte dall'ECOFIN e scagliandosi contro l'impunità, chiedendo giustizia prima che degli innocenti siano chiamati a caricarsi del peso delle colpe, un tema promosso anche dal vice presidente greco [in]:

Σκληρά αλλά απαραίτητα τα μέτρα που εξαγγέλθηκαν απόψε από τον πρωθυπουργό. Δυστυχώς, ίσως να χρειαστούν και άλλα στο σημείο που φθάσανε τη χώρα ανίκανοι και κλέφτες, πολιτικοί κοι λαμόγια. Όσο όμως αυτοί οι ανίκανοι και κλέφτες δε πάνε φυλακή και δεν κατάσχονται τα κλεμένα τότε οποιοδήποτε μέτρο που απαιτεί έστω και ένα ευρό από αυτούς που δεν έφαγαν και δεν ψήφισαν ανίκανους θα είναι άδικο.

Le misure annunciate stasera dal primo ministro sono drastiche e pesanti. Malauguratamente, è possibile che ne siano necessarie altre ancora più stringenti, visto il punto dove il Paese è stato condotto da incompetenti, ladri, politici e truffatori. Fino a quando costoro non andranno in prigione e i loro beni non saranno confiscati, qualunque misura che richieda anche solo un euro da quanti non hanno imbrogliato o votato per queste persone sarà ingiusta.

Uno dei primi blogger greci, il grafico Arkoudos progetta e disegna la copertina di una sorta di rivista più o meno regolare, che funziona da commentario visuale agli avvenimenti d'attualità. L'ultimo numero di “Point of View” [in] mostra in copertina una pecora tosata a metà con questo riquadro: “Ehi, elettori… abbiamo detto che non avreste pagato per questo, e ci avete creduto?”

Copertina della rivista di Arkoudos

In generale, però, i post dei blog sulla crisi sono stati pochi e diradati, poichè i blogger appaiono disorientati dagli effetti potenzialmente disastrosi di sviluppi non lineari e di una pesante campagna mediatica, anche se Twitter ha “cinguettato” senza sosta nella parte migliore del nuovo anno con discussioni, analisi, speculazioni, rabbia, frustrazione e humor selvaggio sulla cosiddetta “crisi greca”. Ecco una scelta dei tweet più interessanti:

Dopo che un articolo del New York Times, più volte ripreso in giro [in], aveva riportato la notizia che il governo conservatore di Karamanlis aveva impegnato clandestinamente i profitti futuri derivanti dalle infrastrutture al fine di appianare il debito, con l'aiuto di un'azienda di Wall Street ben nota per aver contribuito al disastro dei prestiti finanziari, l'utente @Cyberela arriva a una scomoda conclusione [in]:

Στα διόδια πληρώνω την Γκολντμαν Σακς!;!

Sto forse pagando il pedaggio a Goldman-Sachs!?!

Arkoudos medita con amarezza su un affare concluso con la Francia per comprare delle fregate nel bel mezzo della crisi [in], apparentemente in cambio di supporto diplomatico:

Μην πείτε τίποτα κακό για το ότι αγοράσαμε φρεγάτες σε καιρώ οικ κρίσης γιατί κάποιος θα βρεθεί να πείσει τους γείτονες να μας δείξουν γιατί

Non parlate male dell'acquisto delle fregate in un periodo di crisi finanziaria, o qualcuno sarà costretto a convincere i nostri vicini a mostrarci perché ci servono

L'utente @JoBlack paragona con sarcasmo i recenti episodi di trionfo e caduta della Grecia [in],

Στα διεθνή πρωτοσέλιδα ζούμε ιστορικές στιγμές! Σαν το 2004. Απο την ανάποδη. Ωρα είναι να μας κατηγορήσουν οτι εμπλουτίζουμε και ουράνιο.

Stiamo scrivendo la storia sulle prime pagine internazionali! Come nel 2004. Ma in senso inverso. La prossima volta ci accuseranno di arricchirci con l'uranio.

Mentre l'utente @trianta ironizza sulla specializzazione spinta dell'economia greca contemporanea sul settore dei servizi e di un'innovazione tecnologica dal gergo incomprensibile, e s'inventa un gioco di parole sul colore dell'emblema del partito al potere e sulle promesse fatte in campagna elettorale di una ‘”economia verde”:

θα παράγουμε: πράσινες augmented reality πολιτισμικές, διατροφικές και τουριστικές υπηρεσίες :)

andremo a produrre servizi di una realtà in crescita tutta verde: culturale, culinaria e turistica :)

Il blogger Tom Tziros (@Argos_t) non è dell'avviso di C. Alexacos [in] su chi sia esattamente il responsabile della crisi, giacché il governo socialista ha guidato la Grecia per quasi 20 anni,

@constantnos δεν συμφωνώ στο ότι η σημερινή κυβέρνηση δεν έχει καμία ευθύνη ενώ η σημερινή αντιπολίτευση ευθύνεται για όλα.

@constantnos io non sono d'accordo sul fatto che il governo attuale sia innocente, e che l'opposizione sia colpevole di tutto

e fa un paragone tra i primi ministri, elogiando a malincuore quello in carica [in]:

Πάντως οφείλω να παραδεχτώ οτι ο ΓΑΠ τουλάχιστον κινείται και προσπαθεί, δεν παίζει FIFA σπίτι του

Sono costretto ad ammettere che, perlomeno, Papandreou si muove e sta facendo degli sforzi, invece di starsene a casa a giocare [con video-game di calcio]

(Si dice che l'ex-premier Karmanlis vivesse come un recluso e fosse un fanatico della console dei video-game).

Appena sposato, Tom è risentito con il governo, non tanto per il fallimento, ma per non aver saputo infondere nella gente la speranza di un superamento della crisi. In un post intitolato “Oh, che gioia la vita“ [gr], riprendendo il titolo una canzone di Theorodakis, la preferita da Andreas Papandreous, padre di George e figura storica, racconta di un incontro fortuito in strada:

Περιμένοντας να ανάψει πράσινο παρατήρησα έναν συνταξιούχο που έστριβε από την Μπότσαρη στην Παπάφη τραγουδώντας φωναχτά το παρακάτω τραγούδι. Δεν ξέρω γιατί αλλά όλη την μέρα έβλεπα τα πάντα με αισιοδοξία. Αυτό χρειάζομαι. Μια μικρή ελπίδα. Όχι να μου κρύβουν την αλήθεια, αλλά να έχω κάτι να ελπίζω. Ώσπου να καταφέρουν να με κάνουν να αισθανθώ, έστω και προσωρινά, όπως το τραγούδι του Θεοδωράκη που τραγουδούσε ο συνταξιούχος, θα τους έχω γραμμένους.

Mentre aspettavo che il semaforo diventasse verde, mi sono accorto di un pensionato che cantava a voce alta la canzone che segue nel video. Non so perché, ma per tutto il giorno ho visto il mondo con ottimismo. Ecco di cosa avevo bisogno. Una piccola speranza. Non certo che mi fosse nascosta la verità, ma avere qualcosa in cui sperare. Finché riescono a farmi sentire così, anche solo temporaneamente, come ha fatto la canzone di Theodorakis cantata dal pensionato, me ne fregherò di loro.

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