L'Aeroporto Internazionale del Cairo è solito ricevere centinaia di visitatori ogni giorno, ma il 19 febbraio 2010 è stato contrassegnato dal ritorno dell'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) Mohamed El Baradei, il quale aveva precedentemente annunciato una sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali del 2011.
Il blog degli studenti di giornalismo dell'Università Americana del Cairo, Adham Center for Graduates, commenta qui [in] l'arrivo di El Baradei all'aeroporto Internazionale del Cairo e le centinaia – o addirittura migliaia – di persone giunte ad accoglierlo.
Mostafa El Naggar descrive qui [ar] la scena in aeroporto:
كانت الهتافات تهز المكان في صالة 3 بمطار القاهرة وقد اصطف مصريون من أطياف مختلفة ينتظرون وصول البرادعي أملهم في التغيير ، لقرب بيتي من المطار لم انزل الا عندما تأكدت ان موعد الطائرة قد اصبح في الخامسة والنصف بدل الثالثة ولكن عندما ذهبت ندمت انني لم اكن متواجدا منذ الصباح مع هؤلاء الرائعين
Questi sono stati gli slogan che hanno fatto vibrare la sala 3 dell'aeroporto del Cairo. Persone di diversa estrazione sociale e appartenenza politica hanno atteso in piedi l'arrivo di El Baradei. Casa mia è vicina all'aeroporto, per cui ho deciso di aspettare fino a quando mi hanno assicurato che l'aereo sarebbe arrivato alle 17 invece che alle 15. Ma quando sono arrivato all'aeroporto, mi sono pentito di non esserci andato sin dalla mattina, e di non essere stato con quelle persone meravigliose.
Poi prosegue:
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وجدت طلابا وخريجين من جامعات مصرية لم ينضموا يوما لجماعة ولا حركة ولا حزب ، وانما أتوا بحثا عن الأمل ، نعم الأمل هو ما جمع كل هذه الناس
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ربما كان من اللافت للنظر هو عدد الفتيات والسيدات الذي كان كبيرا ويدل علي صحوة الفتاة والمرأة المصرية وكسرها لحواجز الخوف وتقاليد المجتمع التي تستغرب من اهتمام النساء بالشأن العام
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Ho visto studenti e laureati che non avevano mai partecipato prima a movimenti o partiti politici. Sono venuti tutti ricercando speranza. Si, è la speranza che ha riunito la’ tutta quella gente.
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Il numero delle donne era degno di nota, un dato importante che testimonia il risveglio dei movimenti femministi egiziani, e la rottura delle barriere create da tradizioni e paura che le hanno trattenute dal prendere parte alle questioni sociali.
Zeinobia pubblica qui [in] alcuni video girati all'aeroporto durante l'arrivo di El Baradei e con la folla che lo attendeva, spiegando:
Egyptian Wish commenta qui [in] l'arrivo di El Baradei, esprimendo le proprie speranze sulle prossime mosse di El Baradei:
Spero che accetti l'invito del partito Wafd, che si candidi alle prossime elezioni con le regole introdotte dall'NDP per rendere impossibile a chiunque la vittoria; spero infine che lui vinca a dispetto di tutto.
Nel frattempo, Eyad Harfoush deride i giornali governativi egiziani qui [ar] e il modo in cui hanno riportato l'avvenimento:
Ottimo, continuate così, almeno avremo un po’ di riposo dai vostri articoli provocativi.
Sarah El Sirgany commenta sul suo blog [in] la situazione attuale dei partiti d'opposizione qui in Egitto, e l'ascesa di El Baradei come avversario accreditato alle prossime elezioni grazie a quel che descrive come il suo “carisma da star“:
Ma fino ad allora, non c'e’ bisogno di essere un genio per individuare le preoccupazioni che tormentano l'opposizione, quelli presumibilmente in prima linea nella battaglia per il cambiamento. Non una singola coalizione sembra capace di mantenere i membri originari per più di sei mesi, nonostante l'idea che il primo tenga tutti uniti. I movimenti popolari perdono l'entusiasmo praticamente subito. I partiti politici sono o troppo inconsistenti per fare la differenza o troppo impegnati in conflitti interni tra ‘politici’ affamati di potere, preoccupati di nient'altro se non di spartirsi l'immaginaria torta del potere. Persino i Fratelli Musulmani, la cui solida struttura e la forte presenza sociale avevano in passato evitato qualsiasi accusa di divisioni interne, ora stanno assistendo al materializzarsi di queste spaccature e al formarsi di una spirale senza controllo.
Questo è quanto va accadendo in ambito istituzionale.
Ad un livello più individuale, non c'e’ un singolo leader carismatico che possa vantare l'appoggio della maggioranza, per lo meno tra i circoli di politici e giornalisti che seguono attentamente la difficile scena politica del partito d'opposizione. Sembra infatti che solo quanti facciano parte di questi piccoli circoli di attivisti, politici e pseudo politici, giornalisti e pochi intellettuali interessati, conoscano realmente tutti i nomi del panorama dell'opposizione egiziana.
Più oltre elabora in dettaglio la sua teoria sul “carisma da star” .
Per questo motivo e’ stato sorprendente che molti politici dell'opposizione e partiti politici si siano opposti alla sua ascesa con la medesima ostilità con la quale il governo ha lanciato il suo attacco contro il vincitore del Premio Nobel per la pace, spesso ricorrendo ad accuse false e infondate.
E concludendo, El Sirgany sottolinea come El Baradei sia assai più di un contendente, ma anzi il pionere del cambiamento nella scena politica egiziana.
Anche lo scrittore Alaa El Aswany spiega sul suo blog [in] il motivo per cui la gente dovrebbe appoggiare El Baradei alle prossime elezioni:
E prosegue così:
Lettore, se vuoi che i tuo figli vivano in un Paese che rispetta i diritti umani, in cui le persone siano uguali di fronte alla legge ed abbiano pari opportunità di studio e lavoro, se vuoi cambiamento e riforma in Egitto, vieni con noi all'aeroporto venerdì per accogliere il Dottor Mohamed ElBaradei.
Ahmed El Doreiny racconta un'esperienza vissuta nel 2005 [ar] di cui conserva vivo ricordo:
وعندما قام الرئيس بتسليم البرادعي درعا ما أو قلادة ما، لا أتذكر، جاء دور البرادعي لإلقاء كلمته، ولم أجد ساعتها وأنا طريح الفراش مصابا بدور برد من الطراز الفاتك، ما يدعوني للاستماع لهذا الخطاب الإنشائي الذي سيلقيه البرادعي في حضرة مبارك، فقررت على الفور تغيير القناة، وما بين هذا القرار وبين اللحظة التي بدأ فيها البرادعي خطابه شغلني شيء ما لا أتذكره.
أقل من خمس دقائق كان البرادعي قد ألقى خلالها كلمة عاصفة في وجه الرئيس، لا يمكن تصنيفها أخلاقيا سوى أنها “خطاب توبيخ” ولا سياسيا إلا ب “حيثيات إدانة نظام”.
أتذكر مما جاء فيها قول البرادعي لمبارك :”سيادة الرئيس، ولنعلم أن الدول لا تتقدم إلا باحترام حقوق الإنسان”.
Il presidente Mubarak aveva consegnato a El Baradei una medaglia o un certificato, non ricordo, ed era giunto il momento dell'intervento di El Baradei. Avevo una forte influenza e non ero interessato per niente ad ascoltare il discorso retorico che si apprestava a tenere. Così decisi di cambiare canale e, mentre stavo per farlo, la mia attenzione venne attirata da qualcos'altro.
In meno di cinque minuti, El Baradei aveva svolto un intervento ficcante, che può essere categorizzato moralmente come una “lettera di rimprovero”, o politicamente come una “condanna al regime”.
Ricordo che in seguito si rivolse a Mubarak dicendo: “Signor Presidente, è risaputo che nessuna nazione può svilupparsi senza il rispetto dei diritti umani”.
Il blogger conclude dicendo:
2 commenti
Su questi temi, in italiano, sono incisive le analisi di Paola Caridi, si parta ad esempio da questo tag del suo blog.
El Baradei è una delle poche risorse rimaste al martoriato popolo egiziano. Potrebbe risollevare le condizioni economiche del paese, riprendersi un ruolo nello scacchiere mediorientale e ridare leggi democratiche per la vita dei cittadini. Non sarà facile Mubarak e il suo sistema di potere non sono disposti a fare passi indietro al di là delle promesse fatte