Parigi indaga (finalmente?) tre leader africani per corruzione e peculato

In Africa non si guarda mai in bocca ai Presidenti. Essi sono, come si dice in gergo popolare, tostatori di noccioline. E non si guarda in bocca a un tostatore di noccioline. Perchè a quel punto ne sputerà qualche granello.” (dal blogger ivoriano Denis Zado [fr])

All'inizio della settimana un giudice parigino ha ordinato un'inchiesta su una presunta corruzione e appropriazione indebita ad opera di tre capi di Stato africani: Denis Sassou-Nguesso [it] del Congo-Brazzaville, Omar Bongo [it] del Gabon, e Teodoro Obiang [it] della Guinea equatoriale.

Teodoro Obiang

Teodoro Obiang è stato presidente della Guinea equatoriale (ricca di petrolio) per 30 anni. Si presume che il suo lussuoso appartamento e la collezione di automobili siano stati acquistati con fondi ottenuti illegalmente.

L'inchiesta arriva a seguito di una denuncia presentata a dicembre da Transparency International [in] in cui Sassou-Nguesso, Bongo e Obiang vengono accusati di “appropriazione indebita di fondi pubblici.” Ognuno di loro possiede diverse residenze di lusso [in] a Parigi [fr], sembra acquistate con denaro che spetta di diritto alle rispettive popolazioni.

I blogger di questi Paesi, e quelli africani di lingua francofona più in generale, hanno [in] a lungo [in] criticato [in] la “Françafrique”, l'eredità del neocolonialismo francese di relazioni amichevoli con i dittatori di Paesi africani ricchi di risorse. Il presidente francese Nicholas Sarkozy non è riuscito a porre fine [in] a questa eredità, nonostante le promesse iniziali.

Finalmente!

La decisione dei giudici francesi è stata accolta da molti come una gradita sorpresa, in quanto può segnare un cambiamento dell'atteggiamento della Francia nei confronti dell'Africa.

Il blogger congolese (RDC) Musengeshi Kata [fr], scrive quanto segue su Forum Realisance:

Enfin pourrait-on dire, l´occident, après des décennies de surdité, en vient lentement à combattre ce fléau criminel économique qui gangrène autant le développement de l´Afrique qu´il engraisse l´illégalité fiscale en Europe et de par le monde. Une contradiction flagrante à la justice, au bon sens, à l´Etat de Droit…et particulièrement à la maîtrise de la crise économique actuelle qui exige de se défaire rapidement de ces contradictions nocives et injustes pour tout le monde.

Alla fine si può dire che l'Occidente, dopo decenni di sordità, stia lentamente cambiando opinione sulla lotta al flagello della criminalità economica che rappresenta la cancrena dello sviluppo in Africa, e che ingrassa il mercato nero in Europa e in tutto il mondo. Una contraddizione flagrante alla faccia della giustizia, del buon senso, dello stato di diritto… e in particolare [degli sforzi per] superare l'attuale crisi economica, che richiede di annullare velocemente le contraddizioni, i danni e le ingiustizie per tutti.
Denis Sassou Nguesso

Denis Sassou-Nguesso ha governato la Repubblica del Congo per decenni. Secondo The Guardian, lui e i suoi parenti più stretti hanno oltre 100 conti presso banche francesi e oltre 20 proprietà.

L'articolo AFP sulla decisione del giudice, ripresa dal portale web congopage del Congo-Brazzaville [fr], contava più di 140 commenti al momento della pubblicazione di questo post.

Un lettore di congopage, Ngoma [fr], riporta un link a una Google Map con gli appartamenti parigini [fr] che appartengono a Bongo, Sassou e N'Guesso.

Boukaka [fr]:

Esperant que cette fois ci ,Sarkozy ne fera pas Obstacle a la justice…Sarkozy avait promis la rupture avec des Assassins alors nous attendons ce moment la avec impatience.

Sperando che questa volta Sarkozy non sia d'ostacolo alla giustizia… Sarkozy ha promesso una rottura con gli Assassini e stiamo aspettando impazientemente quel momento.

Dolisie [fr]:

Bravo au juge desset qui a su mettre l’intérêt des peuples avant les mic-macs économiques…la France doit se laver de son passé de chien de garde pour dictateur, d’argentier de conflits ethniques et de coups d’état ; la France que nous respecterons, est celle qui rendra aux peuples africains ses biens qui sont les leurs !

Un bravo al giudice Desset che ha posto l'interesse della gente al di sopra dell'economia… la Francia deve purificare se stessa dal proprio passato come cane da guardia dei dittatori, lavarsi dai conflitti etnici e dai colpi di Stato. La Francia che ci rispetta è quella che restituisce agli Africani la ricchezza che appartiene loro!

Le Répresentant Du Peuple [fr]:

Je demande à Mr SARKOZY de laisser les mains libre à la justice de son pays pour que vérité soit faite. Le sang de nos freres noir a coulé pour avoir denoncé le vole à grande échelle par ces présidents impis dont le goût de la luxure est son gêne.La France,le monde(les pauvres du monde qui considere votre pays comme un pays des droits et des libertés vous regarde)les chefs d’états africains ont enrichis la plupart des états d’europe par leurs avoirs placé dans les banques européennes,les africains le savent.Aux juges,nous savons que vous subirez la pression de nos voleurs d’états par des cadeaux allant audéla de votre revenu mensuel habituel.Honnorez votre profession.

Chiedo al signor SARKOZY di liberare la mano della giustizia nel suo Paese in modo che la verità venga fuori. I nostri fratelli neri hanno sparso sangue per denunciare i furti su larga scala da parte di questi presidenti empi, per i quali il gusto del lusso è la loro povertà. Francia, il mondo (il povero di questo mondo, chi considera il tuo Paese come un Paese di legge e libertà) ti sta guardando. I capi di Stato africani hanno arricchito molti Paesi d'Europa versando i propri denari nelle banche europee; gli Africani lo sanno. Ai giudici, sappiamo che sarete sotto pressione da parte dei ladri dei nostri Paesi, sotto forma di regali che eccedono i vostri salari mensili. Fate onore alla vostra professione.

Congolese revolté [fr]:

Alors la je dois reconnaitre que cette juge a de sacrées couilles non je dirais plutot trompes,car vu d’un congolais comme moi plus habitué à assister impuissament aux pratiques criminelles de nos dirigeants on fini par croire et accepter par la force des choses que le droit à l’impunite est absolu et inviolable pour ces derniers.en meme temps que cette decision à reveillé un certains espoir…

Quindi devo dire, questo giudice ha le palle, o piuttosto ci illude, dal momento che, dal punto di vista di un Congolese come me, è più abituato a togliere forza alla testimonianza sulle pratiche criminali dei nostri leader, e finisce per credere e accettare le cose con la forza, il diritto [dei nostri leader] all'impunità è assoluto e inviolabile. Allo stesso tempo, questa decisione ha risvegliato una certa speranza…

Dolisie [fr]:

Denis,

Quand on fait des conneries, on les paye tôt ou tard ; même lorsque l’on se croit au dessus des lois. Mamère disait à ce propos : ” Le président premier des citoyens ne peut être un citoyen au dessus des lois”…

Dolisie

Denis,

Quando fai qualcosa di male, prima o poi devi pagare; anche quando ti credi al di sopra della legge. Mia madre era solita dire: “Il Presidente, primo tra i cittadini, non può essere un cittadino sopra la legge”…

Dolisie

A quale diritto?

Non tutti sono contenti che certi Africani vengano messi sotto inchiesta in Francia. La decisione ispira sentimenti nazionalistici. Alcuni hanno sottolineato l'ipocrisia del governo francese nell'accusare i leader africani, quando sono i leader di entrambe le sponde a essere colpevoli.

Su congopage, UN CONGOLAIS DE SANG [fr] scrive:

crois tu que un français peut etre jugé au congo,alor pourquoi laisserons nous un congolais president de son etat etre jugé par la france, le vold’argent s’est produit au congo pas en france…un français qui tue un congolais au congo ne seras jamais jugé au congo,un français fait des degats a congo la france va le protegé…

Credete che un cittadino francese possa essere giudicato in Congo? Allora perchè permettiamo che un Congolese, presidente del proprio Stato, venga giudicato in Francia? Il denaro è stato rubato in Congo, non in Francia… Un cittadino francese che uccide un Congolese in Congo non sarà mai giudicato in Congo, la Francia lo proteggerà….

Altesse [fr] risponde:

Si la justice Congolaise fonctionnait parfaitement OUI BIEN SUR un français qui commet des délits au Congo peut(doit)-être jugé au Congo, rien ne l’interdit à ce que je sache. Mais comme il n’ya pas de justice ou plutôt elle s’achète facilement, on peut se poser la question.

Se la giustizia congolese funzionasse perfettamente, SI CERTO un cittadino francese che infrange la legge in Congo potrebbe (dovrebbe) essere giudicato in Congo. Nulla lo impedisce per quel che ne so. Ma dal momento che non c'è giustizia, o piuttosto, la giustizia si compra facilmente, possiamo porci la questione.

Dada Maloba [fr], commentando ancora su congopage, è scettico sul fatto che i motivi del governo francese siano cambiati:

Croyez-vous vraiment que c´est la France qui va faire sauter sassou ? …Ils veulent continuer leur colonisation. La France peut dire ceci cela, c´est leur politique. Pour moi c´est les résultats qui va compter. Nous tous Africains noire dans n´importe quel pays. Rentrez dans le mouvement BLACK PANTHERS, BLACK POWER. De lá nous allons voir les resultats nous cherchons. Faire sauter Denis Sassou Nguésso le traître.

Credete veramente che sarà la Francia a rovesciare Sassou?… Vogliono continuare la loro colonizzazione. La Francia può dire questo o quello, questa è la loro politica. Per me, sono i risultati che contano. Tutti noi Africani neri, in qualunque Paese, ci uniamo al movimento delle BLACK PANTHERS, del BLACK POWER. È solo così che potremo ottnere i risultati che andiamo cercando. Abbasso Denis Sasou Nguesso, il traditore.

Il blogger ivoriano Denis Zodo [fr] si chiede “Perchè questi presidenti?” (e nessuno degli altri nella lunga lista di dittatori africani accomodanti con Parigi). Zodo vuole sapere chi ci sia realmente dietro questo processo. Sono Africani provenienti da questi tre Paesi o si tratta di Transparency International?:

Si ce sont des Africains, ils doivent revoir leurs copies. Nous ne sommes pas pour la gabegie au sommet de l’Etat. Mais, ce n’est pas cette solution qui va arranger les choses dans nos pays africains. Il faut nous-mêmes militer pour le changement au niveau de nos gouvernants, mais également au niveau des mentalités. C’est seulement le changement dont il est question là, qui bouleversera la donne.

Si c’est Transparency international qui s’est auto-saisie dans cette affaire, il lui faut laisser pour une fois, les Africains retirer la gangrène de leur corps. Pourquoi c’est à eux de toujours prendre ce genre d’initiative à notre place ? C’est pourtant l’Occident qui favorise une telle attitude de prédateurs chez nos gouvernants africains.

Se sono Africani, dovrebbero essere riconsiderati. Non vogliamo creare confusioni ai vertici dello stato. Ma questa non è una soluzione che sistemerà tutte le cose nei nostri Paesi africani. Dobbiamo fare una campagna per un cambiamento al livello dei governi, ma anche a livello delle nostre mentalità. Questo è l'unico cambiamento che potrà infrangere il patto.

Se si tratta invece di Transparency International a spingere la situazione, dovrebbero lasciar rimuovere la cancrena dal proprio corpo agli Africani. Perchè spetta sempre a loro prendere l'iniziativa al posto nostro? Dopotutto è l'Occidente ad aver incoraggiato l'attitudine predatoria dei nostri governi africani.

Omar Bongo

Omar Bongo è stato presidente del Gabon per oltre 40 anni. Lui e la sua famiglia possiedono diversi appartamenti nei quartieri più benestanti di Parigi.

Sul blog di UPG-Gabon [fr], partito di opposizione gabonese, alcuni lettori hanno lasciato commenti critici sul caso:

Que gagne un patriote Gabonais de voir son Chef d'Etat sali dans la presse étrangère par le simple bon vouloir des étrangers?…C'est tout le Gabon qui est humilié au delà de toutes autres considérations.

Cosa ci guadagna un patriota gabonese vedendo il proprio capo di Stato denigrato sulla stampa estera dalla buona volontà degli stranieri?…Tutti i cittadini del Gabon vengono umiliati oltre ogni considerazione.

Nze Mba, sempre su UPG-Gabon, risponde:

je tombe des nues , en constatant que chez nous le vol est devenu une institution qu'on ne peut même plus le combatrre. Les puissants sont tellement assis sur des fortunes et, sur la justice que tout recours et toute poursuite au pays est quasiment impossible.

Peut on et doit on se rejouir que ce soit la justice d'un pays étranger qui s'en occupe? Assurément oui car ce n'est pas au GAbon ni au Congo que l'on verra la justcice porter atteinte à nos présidents, de peur de se retrouver mort, ou sans emploi le lendemain.

Sono rimasto a bocca aperta, osservando come il furto sia diventato una tale istituzione nel nostro Paese da non poter essere neppure combattuto. I potenti si sono seduti sulle fortune e sulla giustizia così da rendere virtualmente impossibile qualunque ricorso o azione legale nel Paese.

Possiamo e dobbiamo rallegrarci che ora sia coinvolto il sistema legale di un altro Paese? Di sicuro nè la giustizia in Gabon nè quella in Congo raggiungeranno mai i nostri presidenti, per la [nostra] paura di ritrovarcii morti o disoccupati il giorno dopo.

Infine, sempre su congopage, il lettore Hamburger [fr] propone un intervento satirico:

Un juge d´instruction CONGOLAIS vient d´ouvrir à brazzaville une enquête contre un certain nombre d’hommes politiques français pour leur complicité avec un certain nombre de multinationales occidentales dans le pillage des ressources naturelles congolaises. Parmi les personnes visées par la plainte qui a été déposée au parquet de B/ville par l’association congo libre figurent Jacques-Chirac, Nicolas-Sarkozy, Charles-Pasqua et bien d’autres encore. Il s’agit d’une 1 ère dans l’histoire de la justice ; un chef de l’Etat français en fonction est poursuivi pour les biens mals acquis au congo à travers le “patrimoine pétrolier et minier”de la france au congo.

Un magistrato CONGOLESE nel Brazzaville ha aperto un'inchiesta su alcuni politici francesi per la loro complicità con alcune multinazionali occidentali per il saccheggio delle risorse naturali congolesi. Tra le persone citate nella denuncia, presentata dall'associazione Free Congo alla corte di Brazzaville, ci sono Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Charles Pasqua e molti altri. Si tratta di un primato nella storia della giustizia; un capo di stato francese in carica citato in Congo per appropriazione indebita “dell'eredità di petrolio e miniere” della Francia nello stesso Congo.

Il commento ha portato un lettore anonimo a rilanciare, provocatoriamente: “Chi starebbe conducendo le indagini?”

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