La disoccupazione globale e il ritorno dei lavoratori migranti

Questo post riguarda le storie dei lavoratori disoccupati e migranti che stanno tornando a casa nei loro Paesi. Quali gli effetti della disoccupazione sulle persone nel mondo ? Quali le difficoltà che incontra la gente che cerca lavoro ? In che modo la migrazione inversa dei lavoratori sta creando problemi per le nazioni in via di sviluppo ? [in]

Diari della disoccupazione

Sono parecchi i siti web che forniscono regolarmente notizie aggiornate sui licenziamenti. Per esempio: Layoff Tracker, Layoff Daily, The Layoff List, Singapore Retrenchment Blog [in]. Da parte sua la International Labour Organization ha caricato un documento con i dati più recenti della disoccupazione [in] per ogni Paese del mondo. Questi siti web mettono in rilievo il fatto che la perdita del lavoro viene percepita dalla maggior parte delle persone come l'indicatore primario e più riconoscibile della recessione economica globale [in].

Ci sono molti disoccupati che documentano le proprie difficoltà quotidiane tramite i blog. Alcuni esempi di questi diari della disoccupazione sono Furbier.com (pt, Brasile), Retalhos Da Vida De Um Merdas (pt, Portogallo), Jobless and Less (in, Usa), Unemploymentality (U.S.), Pink Slips are the New Black (Usa)

È stato anche pubblicato un libro, “Escape from Unemployment”, sulla vita di un disoccupato in Corea [cor]. Degno di nota anche Unemployment Haiku Weekly [in], blog di un lavoratore licenziato recentemente.

Haiku settimanale dei disoccupati

Haiku settimanale dei disoccupati

Fabio C dal Brasile echeggia i sentimenti dei disoccupati [pt]:

Ficar desempregado é terrível. Você se sente inútil, nem descansar consegue, já que você pensa que precisa achar algo para fazer. Seu corpo e sua mente se acustumam ao trabalho, agora entendo porque aposentados ficam depressivos ou porque alguns profissionais vendem 10 ou 20 dias de férias.

Meus dias tem sido pesados, cansativos por serem iguais.

Rimanere disoccupati è terribile. Ti senti inutile, non puoi nemmeno rilassarti perchè pensi di dover trovare qualcosa da fare. Il corpo e la mente sono abituati a lavorare, ora capisco perchè certi pensionati diventano depressi o alcuni preferiscono essere pagati per lavorare 10 o 20 giorni durante le vacanze.

Le mie giornate sono pesanti, difficili perchè sono tutte uguali. Ciò mi deprime davvero.

Secondo l'ILO, l'area del Medioriente e del Nord Africa ha registrato il tasso di disoccupazione più alto [in] nel 2008. Amira Al Hussaini di Global Voices ha scritto un post sulla perdita del lavoro nel mondo Arabo [it]. Uno dei luoghi più colpiti dalla recessione è stata Dubai. Kinan Jarjous a Dubai ha scritto una poesia e molte email di commiato [in] dopo essere stato licenziato:

Non c'è bisogno di prendersela. Io, ad esempio, sono estatico che sia tutto finito. Certo, mi mancherà lo stipendio, e il fatto di sentirmi “utile” in qualche modo, ma era previsto.

Ho buttato giù diverse email di commiato, ma ho deciso d'inviare le più brevi e le più dolci. Non c'è rimasto altro da fare, niente che avrei detto a casa, comunque. Ora dovrei usare l'energia per andare avanti, per seguire i miei desideri. Devo smettere di far finta di essere qualcun altro.

Anche i lavoratori dell'industria cinematografica sono in pericolo di perdere il lavoro. Recentemente il produttore di un grande studio cinematografico [in] di Hollywood è stato licenziato:

Dicono che industria cinematografica sia una di quelle a prova di recessione, ma quando alla base c'è un tale crollo interconnesso delle economie e molta gente si accorge improvvisamente di aver vissuto oltre ai loro mezzi, allora sembra che persino la sacra Hollywood finisca per licenziare. E come chiunque altro, costoro dovranno pensare a trovare lavoro, rimanersene a case ed assicurandosi che le famiglie abbiano una buona assicurazione sanitaria.

Un blogger della Corea del Sud identifica le possibili ragioni delle azeinde [in] per licenziare i lavoratori. Aspan, anch'egli dalla Corea, osserva che “la società non si trova a proprio agio con i disoccupati” [in]. Segue una traduzione di quanto ha scritto Aspan sul suo blog:

La maggior parte dei disoccupati si sente umiliata quando riceve il sussidio di disoccupazione. Si sente a disagio nei posti dove si riceve il sussidio. Sappiamo di aver perso il lavoro, ma ce lo ricordano penosamente in modo così crudele. Non chiediamo l'elemosina, ma ci sentiamo umiliati. Per ricevere il sussidio fornito ogni due settimane, dobbiamo presentarci per tempo in un luogo pubblico e provare di aver cercato duramente lavoro per due settimane. Dopo l'approvazione, possiamo infine ricevere il sussidio di disoccupazione. L'altra cosa che m'intristisce è il modo in cui mi guardano gli altri. Mi guardano come per dire, ma come quello che dovrebbe sfamare la famiglia è rimasto a casa? “Posso riposare un po’ per ricaricarmi di nuova energia?” Anche quando provo a riciedere una carta di credito, vengo rifiutato dalle aziende che prima mi imploravano di accettare le loro carte.” La nostra società è a disagio con i disoccupati.

La disoccupazione ha insegnato a molti come apprezzare le cose o le persone che contano nella propria vita. Pedro dal Portogallo [pt] è confortato dal sostegno che gli dimostrano la famiglia e gli amici:

Valem-me muitas coisas. O conforto da família, os amigos, os colegas. E, mais do que tudo, poder pegar na tua mão e sentir que ao pé de ti nada mais importa do que ver-te verdadeiramente feliz. É essa a razão principal que ainda me faz sentir uma ponta de optimismo e afasta de vez a palavra desistir do meu dicionário mental. Porque nada irá estragar um bem precioso que me caiu na vida de forma tão incrível. Como que a dizer que a vida tem sentido. E tem. Contigo tem. Bastante.

Molte cose hanno valore per me. Il conforto della mia famiglia, degli amici, dei colleghi. E soprattutto, posso tenerti la mano e sentire che accanto a te non conta altro che vederti veramente felice. Questo è il motivo principale per cui mi sento ancora un po’ ottimista e tengo termini come “rinuncia” fuori dal mio dizionario mentale. Perchè nulla rovinerà quanto di prezioso è entrato nella mia vita in un modo così incredibile. Come dire che la vita ha un significato. E ce l'ha. Con te, ce l'ha. Davvero.

Ma a volte la disoccupazione intralcia lo spirito. Un politico egiziano incolpa [in] l'alto tasso di disoccupazione per l'aumento straordinario dei casi di suicidio in Egitto [ar].

Il video che segue mostra la crisi della disoccupazione negli stati membri dell'Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD).

Alla caccia di un lavoro

I blogger intervengono anche sulle loro ricerche di lavoro. La maggior parte di loro incontrano difficoltà.

Un espatriato in Israele ha perso il lavoro durante lo scoppio della bolla hi-tech nel 2003. Ma è riuscito a riprendersi. Ora sta nuovamente cercando lavoro. La moglie discute il problema della discriminazione dell'età nel mercato del lavoro [in]:

Pur se la discriminazione in base all'età è illegale in Israele, chiunque nell'industria dell'hi-tech sa che se hai più di 55 anni semplicemente non esisti.

Cosa fai se hai un'esperienza lunga una vita e nessuno ti prende in considerazione seriamente per un impiego perchè sei oltre “una certa età”?

Uno dei momenti più duri nell'avere un coniuge disoccupato è vederne ogni gli effetti negativi sul proprio ego e l'autostima tra la potenzialità di qualche impiego e le interviste in corso. In alcuni casi, il processo di selezione continua per 3-5 mesi mentre le aziende restringono il campo di ricerca.

Mona, una palestinese in Canada, è frustrata perchè le aziende IT stanno cercando persone che sanno tutto ma sono diposte a lavorare per quasi niente [in]:

Si può dire che la mia ricerche fanno schifo, ma mi dispiace aziende e mediatori, io non conosco 20 lingue, né ho più di 5 anni d'esperienza. Tuttavia ho la capacità, come chiunque altro laureato in informatica con anni di esperienza, di imparare cose nuove. Imparare è una cosa così brutta oggi o una persona deve sapere tutto dall'inizio ed essere pagato quasi col salario minimo?

I lavori nell'IT oggigiorno non sono basati sull'istruzione universitaria o sulle capacità di apprendimento continuo. Sono basati sul fatto di trovare un robot umano che sappia tutto e voglia lavorare per niente.

A Hong Kong, Oiwan Lam di Global Voices ha scritto un post sul controverso piano di sussidio governativo per i laureati all'università che cercano lavoro [in]:

Mentre peggiora il problema della disoccupazione, mantenere il posto di lavoro viene considerato uno degli obiettivi più importanti. (Il segretario delle finanze) John Tsang ha deciso di mettere in saldo i laureati freschi dell'università con un progetto di sussidi. Però molti sono preoccupate dal fatto che questa procedura possa distorcere il mercato del lavoro, dato che consente alle aziende di pagare degli universitari con soli HKD 4,000 (poco più di U$500), di cui HKD 2,000 passati dal governo.

Sono stati aperti molti gruppi su Facebook [ch] per protestare contro questa pratica. Il più popolare è ‘Il segretario economico di Hong Kong merita solo HKD4000 al mese!’

In Germania, molti procacciatori di lavoro vengono forzati a lavorare per meno ore [in] in cambio di una paga governativa e dei sussidi di assicurazione sociale. Curiosamente, dei banchieri di investimento disoccupati si trasferiscono da Londra [in] a Singapore. Donne saudite che hanno perso il lavoro trovano minori opportunità di lavoro – le molestie sessuali sul luogo di lavoro [in] sono la ragione principale. Un blogger cambogiano invita i Khmer-Americani che stanno cercando impieghi stabili a tornare a lavorare in Cambogia [in]. Anche gli strumenti offerti dai social media vengono usati per cercare lavoro. Per esempio, Twitter Job Search [in].

Ci sono preoccupazioni che il Giappone stia già vivendo “un'epoca di congelamento dell'occupazione”, che creerebbe un'altra “generazione perduta” di giovani giapponesi privi di un'occupazione a tempo pieno. Almeno 87 aziende hanno cancellato 331 promesse informali di occupazione [in] a studenti universitari l'anno scorso. Oltre 500 lavoratori precari [in] vivevano in una tendopoli lo scorso gennaio dopo aver perso il posto di lavoro.

Il breve video che segue mostra i lavoratori precari giapponesi che cercano rifugio nella tendopoli il gennaio scorso.

Migrazione di ritorno

I lavoratori migranti stanno tornando a casa in grandi quantità dopo aver perso lavoro negli Stati Uniti e in Europa [in]. Questa migrazione inversa può essere causa di conflitto nelle nazioni povere che non sono in grado di fornire occupazioni adeguate e servizi sociali ai propri concittadini.

Sono oltre 8 milioni i filippini che lavorano all'estero. Le somme che mandano alle loro famiglie aiutano a sostenere l'economia filippina. Oggi, molti lavoratori filippini d'oltremare [in], compresi i professionisti, stanno tornando a casa. Una coppia filippina che ha perso casa e impieghi in California [in] stanno tornando nelle Filippine. I lavoratori domestici filippini di Hong Kong vengono rimpiazzati da lavoratori locali [in]. In un post precedente, segnalavo che la Philippine Airline aveva aumentato i voli in America e Canada, e ciò poteva essere interpretato come un segno che sempre più filippini tagliati fuori sono obbligati a tornare nelle Filippine [it].

Nel passato i brasiliani di origine giapponese sono emigrati in Giappone. Oggi, “il Brasile è il nuovo Giappone”. Paula Góes di Global Voices ha scritto un post sui Brasiliani immigrati in Giappone [in] che stanno tornando a casa a causa della crisi. Almeno 40.000 immigrati brasiliani stanno pensando di lasciare il Giappone.

Elaine ha optato di rimanere in Giappone; ma osserva che l'economia giapponese continuerà a peggiorare. È anche preoccupata per i molti Brasiliani che vivono per strada in Giappone [pt]:

A crise não dá sinais de melhora e com isso existem mtos brasileiros que aqui residiam e que já regressaram ao Brasil,os que ficaram,como eu,estamos tentando sobreviver nessa crise brava que afetou o Japão,quase todos os dias eu vejo nas notícias do Japão alguns brasileiros que vivem nas ruas, que não tem nem o que comer e outros que vivem em abrigos públicos,contando com os donativos de pessoas solidárias.

La crisi non mostra segnali di miglioramento e per questo motivo ci sono molti brasiliani che vivevano qui e sono tornati in Brasile. Quelli che sono rimasti, come me, stanno cercando di sopravvivere a questa pazza crisi che ha investito il Giappone, quasi tutti i giorni vedo i notiziari giapponesi sui brasiliani che vivono per strada, persone che non hanno da mangiare e altri che vivono in ricoveri pubblici, affidandosi all'elemosina della gente.

Ci si aspetta una diminuzione dell'8 per cento della popolazione di Dubai [in] dato che i lavoratori stranieri continuano a lasciare la città. Un blogger sostiene che la popolazione di Dubai diminuirà del 25 per cento. Le scuole a Dubai stanno ricevendo numerose richieste di certificati di trasferimento scolastico poichè i figli dei lavoratori stranieri tornano ai propri Paesi d'origine. Una scuola ha perso il 10 per cento della popolazione studentesca.

Le economie della maggior parte dei Paesi dell'Asia meridionale dipendono dalle somme inviate dai loro lavoratori emigrati. Rezwan di Global Voices ha scritto un post sul trend continuo e inquietante dei lavoratori emigrati che stanno improvvisamente tornando a casa nei Paesi dell'Asia meridionale [in].

Supriyo Chaudhuri sul Sunday Posts scrive sulla migrazione inversa dagli Stati Uniti all'India [in].

La recessione, l'incertezza e le difficoltà del processo d'immigrazione combinate con le opportunità emergenti in India, hanno creato un flusso di immigrazione inversa dagli stati Uniti all'India. C'è un altro rivolo che si aggiunge a questo dal Regno Unito, e la diga è crollata a Dubai. Così, improvvisamente, le città indiane si sono riempite di gente che è tornata, con un po’ di denaro, cercando ancora una volta di iniziare una nuova vita.

Il numero di lavoratori che lascia il Nepal [in] è diminuito. Dato che la Malesia preferisce dare lavoro ai locali, i lavoratori migranti del Bangladesh [in] vengono forzati a tornare al loro Paese.

Le foto sono tratte dalla pagina Flickr di Per Bjorklund. Il testo portoghese è stato tradotto dall'editor di Global Voices Paula Goes.La citazione coreano è stata una traduzione inglese dell'editor di Global Voices Hyejin Kim.

1 commento

  • maurizio era

    alcuni non capiranno ma fino a 4 anni fa’ ero uno dei ristoratori piu’ rispettati della zona giravo in ferrari vestiti di armani non mi mancava niente all’improvviso una disgrazia e me ne torno in italia lascio tutto conosco una bellissima ragazza e torno a cercar di fare il ristoratore ma dopo 4 anni ho persino supplicato altri ristoratori per un part time ma niente ho persino offerto di lavorare gratis per 2 o 3 settimane ma niente ho 53 anni e nessun ne vuole sapere.ah dimenticavo non faccio uso di droga.o alchool ma nessuno vuole saperne fra pochi giorni ritornero’ nel mio paese natale orta di atella dopo 34 anni all’estero a vivere con mia mamma senza una lira e senza prospettiva di lavoro.ormai devo aspettare solo la morte

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