Argentina: muro separa due quartieri di Buenos Aires

La Contea argentina di San Isidro [in], a nord dell'area di Buenos Aires, ha avviato la costruzione di un muro che si estende per 16 isolati e si erge per 3 metri d'altezza creando una barriera con la località limitrofa di San Fernando. Secondo le autorità di San Isidro, il motivo alla base di tale costruzione è di fornire maggior sicurezza alla popolazione, che dichiara di subire rapine da persone che poi fuggono nel vicino distretto.

L'inizio dei lavori ha causato parecchie reazioni di protesta, e gruppi di residenti nella contea hanno buttato giù il muro e distrutto parecchi blocchi di cemento prossimi all'uso. La costruzione, pur se assai criticata dai media, è stata difesa dal sindaco di San Isidro, Gustavo Posse. Anche il presidente argentino, Cristina Fernandez de Kirchner, si è espressa al riguardo: “Il muro è una involuzione. Sono sbalordita, è una misura separatista. E invece di separare, dovremmo unire”.

Secondo il blog Econoblog [sp], la richiesta di costruire il muro “è arrivata dagli abitanti di La Horqueta per fermare i furti”, e “il muro impedirà a quanti vengono dalla confinante Villa Jardin di attraversare le strade che portano a La Horqueta”. Quest'ultimo è uno dei quartieri più benestanti di San Isidro.

Su Siete Crisantemos [sp] vengono analizzati i risultati di un sondaggio curato dal quotidiano La Nacion, dove molti si sono espressi a favore della costruzione del muro, aggiungendo:

Yo no vivo ni en San Isidro ni en San Fernando, y no puedo decir que tan insegura es esa zona en particular; pero ya con lo que es Capital Federal me doy una idea. Sin embargo me parece vergonzoso plantear como solución un muro que en realidad no terminaría de resolver nada, como tampoco lo haría la pena de muerte, pero ese ya es otro tema. Cada vez más escucho en todos lados que este tipo de soluciones son las que realmente podrían ser efectivas, y que ese sea el pensamiento de la mayoría realmente me resulta triste.

Io non vivo nè a San Isidro nè a San Fernando, e non posso dire quanto sia pericolosa quell'area particolare, ma visto quanto accade nella Capitale Federale (Buenos Aires) posso farmene un'idea. Credo tuttavia sia imbarazzante proporre come soluzione un muro, che in realtà non risolve nulla, proprio come non sostengo la pena di morte, che è un altro argomento scottante. Ogni volta che sento parlare di questo tipo di soluzioni e che la maggior parte della gente la pensa così, mi avvilisco.

Il blog La Runfla [sp] segnala con ironia che non stiamo parlando della West Bank in Palestina, ma di due località di Buenos Aires.
Sul blog Listao [sp] ci si prende gioco del sindaco Posse, dicendo che le sue idee copiavano quelle di Micky Vanilla, personaggio comico dell'attore argentino Diego Capusotto, che “fa musica pop solo per divertimento” e che tenta così di camuffare i contenuti razzisti delle sue liriche. Video di Micky Vanilla, con sottotitoli in inglese [sp].

Infine, il blog Que Parezca un Accidente [sp] riporta che i locali si sono opposti all'abbattimento del muro, sperperando un progetto finanziato con importanti fondi pubblici, mentre Alex Piedo scrive sarcasticamente:

Ahí lo tienen. Una simpática construcción, un muro cuyo único fin era mostrar al resto del mundo y sus alrededores, la capacidad y habilidad de los constructores de San Isidro, destruído, derribado, demolido inmediatamente por la desidia de aquellos que se oponen al progreso y al engrandecimiento de la Argentina toda. Un montón de dinero tirado a la basura por la mano de aquellos que se oponen al desafiante reto de la Argentina potencia.

Lo tengono lì. Una costruzione simpatica, un muro il cui unico scopo è quello di dimostrare al resto del mondo circostante la capacità e l'abilità degli operai edili di San Isidro, ora distrutto, buttato giù e demolito dalla noncuranza di quelli che si oppongono al progresso e alla crescita di tutta l'Argentina. Un sacco di soldi sono stati buttati nella spazzatura da quanti si oppongono all'impegno di rendere l'Argentina una grande potenza.

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