Pakistan: reggerà la tregua tra esercito e pro-Taliban nella valle dello Swat?

Nella valle dello Swat [it], che si trova nella provincia pakistana del Nord Ovest, va avanti da oltre sei mesi una guerra civile che contrappone l'esercito pakistano ai gruppi filotalebani che operano nella regione. Sono centinaia le persone morte, migliaia i civili costretti a fuggire dalle proprie case a causa degli scontri, tuttora in corso. I gruppi radicali hanno chiuso tutte le scuole femminili, posto il divieto per le donne di andare al mercato, reciso le connessioni via cavo, con la giustificazione che ciò non sarebbe “islamico”.

Un paio di giorni fa, il governo pakistano ha acconsentito alla tregua con Maulana Sufi Mohammed [in], appartenente al gruppo Tehreek-e-Nafaz-e-Shariat-e-Mohammadi (TNSM, Movimento per l'applicazione della legge islamica di Maometto), in considerazione dell'implementazione della riforma Sharia Nizam-e-Adl, che andrà a sostituire l'ordinamento giudiziario nella regione del Malakand, parte della Provincia della Frontiera del Nord Ovest (NWFP). Dopo che il Governo della Provincia aveva definito i dettagli dei negoziati di pace, e nell'imminenza dell'accordo, le milizie filo-talebane attive nello Swat hanno proclamato [in] un cessate-il-fuoco di 10 giorni.

Chowrangi scrive quanto segue nel post “Perchè reintrodurre la Sharia non equivale a una vittoria dei talebani“ [in]:

Anche se a Malakand e nello Swat si festeggia, i media occidentali hanno espresso preoccupazione per l'implementazione della legge islamica nella regione, considerata come una vittoria talebana e una sconfitta del Governo pakistano.

Per rivedere questo pregiudizio, dovremo prima prendere in considerazione la storia del movimento che rivendicava la sharia. Nel 1969, gli Stati dello Swat, del Dir e dello Chitral hanno formato insieme al Pakistan un'unità amministrativa denominata Malakand, con la città di Saidu Sharif (nello Swat) come capitale. Storicamente le popolazioni di questi Stati hanno sempre avuto un ordinamento giuridico tribale, noto in passato come Rewaj, e in seguito come Sharia.

Divenuta parte del Pakistan, la popolazione del Malakand è stata costretta ad adottarne il sistema legale, ispirato a un ordinamento britannico infarcito di procedure complesse; un sistema macchinoso, costoso e corrotto. Poco dopo hanno chiesto il ritorno al vecchio sistema giudiziario, più indipendente, ma il governo pakistano si è opposto.

Quest'insoddisfazione diede origine al movimento del TSNM, fondato da Maulana Sufi Mohammad nel 1994. Successivamente il cognato Maluana Fazlullah ha abbandonato il movimento per dare il via alla militanza armata [..]

Sin dal primo periodo del governo provinciale, i leader dell'ANP hanno agito con intelligenza politica e diplomatica, prima rilasciando Sufi Mohammad e poi passando a sostenere gli elementi più democratici della regione. Ora, a grande richiesta popolare, intendono isolare gli elementi “talebani” del Malakand, che non godono più di molto seguito.

Speriamo che la pace torni ancora una volta nello Swat.

Manan Ahmed di Chapati Mystery, afferma [in] che non si tratta certo di una novità: simili accordi erano stati presi in precedenza.

In passato – nel 1994, 1999, 2007 – ci sono stati molti tentativi di introdurre uno Shari-Nizam-e-Adl (Sistema islamico di giustizia) nella regione dello Swat. Ho offerto dei cenni storici nel mio post precedente, ‘Akond of Swat' [in].

Sultan-i-Rome descrive la situazione dello Swat in un rapporto [in] pubblicato dall'Institute of Peace and Conflict Studies:

Lo Swat è a un bivio. Se entrambe le fazioni non vorrano cedere, rifiutando di abbandonare le proprie posizioni e preoccupazioni, probabilmente sarà la rovina per lo Swat e i suoi abitanti. Se non si riuscirà a risolvere la situazione tramite i negoziati, il destino dello Swat sarà ben più tragico di quello dell'Iraq.

All Things Pakistan Jauhar Ismail non sa dire se l'accordo sullo Swat sia una misura positiva o meno [in]:

Secondo me, il problema sta nei dettagli e nell'implementazione dell'accordo. Non so cosa pensare al riguardo: è difficile immaginare di poter controllare la situazione nella regione solo attraverso la forza militare; dev'esserci una dimensione politica [del processo].

The Acorn commenta [in] la resa dello Swat:

Il tentativo di giustificare questa resa come mossa tattica è inutile – a meno che la struttura dell'esercito pakistano non venga radicalmente trasformata, è improbabile che il governo riuscirà mai a rivendicare le terre perdute.

CHUP – Changing Up Pakistan raccoglie [in] altre reazioni all'accordo.

Il blog dà risalto [in] anche all'opinione di Ahsan Mirza, studente residente a Toronto che affronta gli aspetti umani del conflitto:

Il cessate-il-fuoco [proposto dal] governo pakistano per reintrodurre la pace nella valle è un gesto davvero disperato e inutile.

A gennaio, la BBC ha pubblicato il “Diario di una donna pakistana” [in], in cui una ragazzina di dodici anni dello Swat scriveva le sue impressioni sull'annuncio talebano, poi reso esecutivo, di sospendere l'educazione femminile in tutta la Valle. Il diario avrebbe commosso qualunque lettore. Quale sarà il destino delle scuole femminili, con questa nuova legge? Credo che la chiusura delle scuole femminili sia sintomatico di ciò che potrebbe accadere in un tale regime estremista.

Yasser Latif Hamdani, su Pak Tea House, scrive [in]:

L'imposizione di un'interpretazione selettiva e retrograda dell'Islam, come sistema parallelo alla costituzione e al sistema legale del Paese, contravviene in pieno all'idea stessa di un Pakistan, quel Paese illuminato e moderno immaginato dai suoi padri fondatori. Rappresenta una rottura rispetto a quella coscienza nazionalistica musulmana liberale, fondata sulle piattaforme della modernità e del riconoscimento dei diritti delle donne, che fu la forza fondamentale nella creazione del Pakistan.

Faisal K., su Deadpan Thoughts, crede che [in] questa pace avrà un costo immane:

In breve, il governo del Pakistan ha lasciato lo Swat in pasto ai lupi, e i nostri cari politici sono ben contenti di parlare di salvare delle vite e quant'altro, proseguendo nel frattempo nella loro marcia senza meta.

CHUP – Changing Up Pakistan ci racconta [in] infine di un recente sviluppo: un reporter di GEO News, Mosa Khankhel, è stato ucciso nella città di Matta, nella valle dello Swat, dopo aver realizzato un servizio sulla marcia per la pace organizzata dal leader di TNSM, Maulana Sufi Mohammed. Il blog commenta:

L'orribile delitto di Mosa Khankel di Geo è un sinistro presagio: quest'accordo di pace non segnerà la fine della violenza nello Swat.

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