Stati Uniti: censurata Al Jazeera?

logo Al JazeeraQuando Al Jazeera annunciò lancio del canale in lingua inglese nel 2005, negli Stati Uniti la notizia riscosse sia favori che dissensi. Così, pur se il governo statunitense non ne vieta l'accesso, parecchie aziende della TV satellitare esitano ad ospitarlo; dopotutto, Donald Rumsfeld l'aveva accusato di “istigazione al terrorismo”. È anche vero che il mercato televisivo satellitare statunitense sta vivendo un periodo di grande competizione per la banda larga e non è in grado di diffondere tutti i canali.

Per tutti questi motivi, per lo più negli Stati Uniti il canale non è mai stato disponibile. Per poterlo ricevere, nella maggior parte delle località del Paese si devono sborsare fino a 45 dollari al mese oltre la tariffa di abbonamento ordinaria (sul networkDishTV) – una spesa per molti insostenibile.

Tuttavia recentemente la Burlington Telecom, di proprietà della cittadina di Burlington, nel Vermont (39.000 abitanti ), ha deciso di diffondere Al Jazeera in inglese, suscitando il dibattito tra i residenti e inducendo alcuni gruppi a protestare per chiederne l'oscuramento. La vicenda ha suscitato il forte interesse non solo dei blogger della cittadina ma di tutto il mondo. Will, su KABOBfests (Palestina/Stati Uniti) espone i termini del dibattito e conclude quanto segue:

Con l'imminente chiusura della presidenza Bush, dovrebbe essere evidente a tutti che il vecchio modo di pensare per cui “noi siamo buoni, loro cattivi” sta fallendo, e comporta ripercussioni devastanti. È giunta l'ora che gli americani si confrontino col mondo e si sottopongano al parere di chi vive oltre i nostri confini. Al-Jazeera in inglese è l'emblema di questa apertura. La città di Burlington nel Vermont è incredibilmente progressista, certo, ma la questione dovrebbe essere sollevata in tutte le comunità del Paese – alla maggior parte delle quali è precluso l'accesso ad Al-Jazeera.

Hanaan, sempre dal blog KABOBfest, presenta un video (tratto proprio da Al Jazeera in inglese) sulla vicenda, con queste parole:

Malgrado la fama di apertura mentale di cui gode la cittadina, a Burlington gli idioti non mancano certo, capeggiati dal Centro Israelitico del Vermont (Israel Center of Vermont) e dal Consiglio dei Difensori del Vermont (Defenders Council of Vermont).

Proprio a Burlington, sul blog del Burlington Free Press, sono state pubblicate due missive arrivate al giornale. Nella prima, a firma Scott Baker, si sostiene che il ritiro di Al Jazeera dalla Burlington Telecom equivarrebbe a un atto di censura:

Parte del problema centrale nei rapporti tra Stati Uniti e Medio Oriente è la scarsa conoscenza reciproca. I nostri rapporti sono improntati sulle politiche adottate dai diversi governi, non su di una comunicazione aperta e sulla comprensione dei diversi punti di vista. Certo, Al Jazeera parla di Al Qaeda, ma solo in quanto quest'ultima è un problema molto concreto della terra d'origine dell'emittente. Tuttavia, se si prestasse grande ascolto ai canali di informazione scritti o orali che siano, si apprenderebbe che la maggior parte degli arabi e dei musulmani serbano ad Al Qaeda lo stesso identico rancore della maggior parte degli americani.

Nello stesso post, Steve Flemer critica la scelta della Burlington Telecom di mandare in onda Al Jazeera in inglese:

…Ho come l'impressione che questa nuova iniziativa della cittadina, già alle prese con un numero di abbonamenti ben al di sotto delle aspettative, intenda fornire un'ampia gamma di canali satellitari senza per questo doversi preoccupare di assumere posizioni politiche potenzialmente autolesioniste.

Il sito di Seven Days, nota testata locale, riporta un commento che riassume al meglio la situazione:

Dimenticate la contrapposizione tra conservatori e liberali; è sempre più evidente che il nocciolo della questione di Al Jazeera a Burlington, come altrove, sta nella contrapposizione tra chi ha visto il canale e chi non l'ha fatto. Quanti hanno visto Al Jazeera possono solo trarre vantaggio dall'ottica marcatamente globale che contraddistingue le notizie e le questioni internazionali. D'altra parte, infatti, la maggior parte di coloro che vogliono oscurare Al Jazeera non l'ha mai guardata. Tralasciando il fatto che non dovrebbe comunque essere consentito a un gruppo di imporsi su un altro, il dilemma su quale delle due opinioni sia più credibile è di facile soluzione.

Quest'articolo compare anche su Voices without Votes.

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