articoli mini-profilo di Guerra & conflitti da febbraio, 2012
“Dying to Live”: Khader Adnan in sciopero della fame per i diritti dei palestinesi
Il 33enne palestinese ha iniziato lo sciopero della fame in carcere, dopo l'irruzione in casa delle forze di occupazione israeliane. Superati i 60 giorni, tra segnali di solidarietà online e da tutto il mondo -- ma la sua vita è appesa a un filo.
Siria: il cordoglio dei netizen per l'uccisione di due giornalisti
La notizia della morte dei due giornalisti a Homs ha provocato un'ondata di solidarietà su Twitter, i cui utenti si erano già mobilitati per denunciare certi silenzi sui massacri commessi dal regime di Assad.
Libia: celebrazioni per il primo anniversario della Rivoluzione
I netizen libici commentano i festeggiamenti in corso nel Paese in questi giorni: nelle strade, con fuochi d'artificio e spari di festa, si celebra il primo anniversario della rivoluzione.
Siria: nuovamente arrestata (e rilasciata) Razan Ghazzawi con altri attivisti
La nuova azione repressiva si è risolta nelle ultime 48 ore, ma i colleghi uomini dell'attivista restano ancora in carcare. La polizia ha fatto irruzione nel Centro Siriano per la Libertà di Espressione di Damasco, arrestando 13 persone, incluso il direttore Mazen Darwish.
Papua: video-lettera e altre storie locali
Un documentario sotto forma di video-lettera da parte di una donna locale, indirizzata a un soldato indonesiano, fa eco alla storia di molte altre donne del posto.
Ucraina: la vita di Anna Boiko (e la memoria storica del Paese) raccontata da una nipote
"E' una persona allegra e forte, che ne ha passate tante ed è piena di talento, saggezza e ricordi," così Olya Suprun descrive la nonna, ormai 75enne, condividendone i ricordi su un blog. Si toccano temi dolorosi della storia nazionale: l'occupazione nazista, le repressioni e le deportazioni dei primi anni del comunismo, i partigiani dell' Esercito Insurrezionale Ucraino.
Guatemala: l'ex dittatore Efraín Ríos Montt accusato di genocidio
Il 26 gennaio, l'ex dittatore militare Efraín Ríos Montt è stato portato davanti alla Corte con l'accusa di genocidio. Lo stesso giorno, il Congresso del Guatemala ratificava lo Statuto della Corte Penale Internazionale, mostrando al popolo guatemalteco che la ricerca di giustizia sta andando nella direzione giusta.