articoli mini-profilo di Italiano da novembre, 2009
Video-intervista con Diego Casaes, autore di Global Voices
Autore e traduttore residente a Salvador, in Brasile, tra l'altro Diego ha fatto informazione sulle potenziali restrizioni alla libertà online con la "Legge Azeredo" nel suo Paese e ora si appresta a fare lo stesso dalla conferenza sul cambiamento climatico di Copenhagen.
America Centrale: NO alla violenza contro le donne
Cresce l'attività online per portare all'attenzione generale la questione della violenza contro le donne nell'intera regione, con parecchi blogger che riflettono variamente sul tema: è ora di dire NO alla violenza e SI a una società più paritaria.
Yemen: guerra civile o conflitto per procura?
Pur se non molti blogger sembrano occuparsi del conflitto in corso, alcuni stralci da vari post fanno risaltare una questione centrale di ampie conseguenze: si tratta di una guerra civile o di un conflitto più largo, una guerra per procura tra l'Arabia Saudita sunnita e l'Iran sciita?
Sahara Occidentale: deportata Aminatou Haidar, attivista pro-indipendenza
Nonostante la notorietà e i riconoscimenti a livello internazionale, l'attivista per l'indipendenza del Sahara Occidentale (dal Marocco) è stata arrestata e deportata a Lanzarote, nelle Isole Canarie, sotto la giurisidizione spagnola. Anche Amnesty International continua a monitorare la situazione.
Francia: prestigioso premio letterario comporta l'“obbligo alla riservatezza”?
Il Premio Goncourt è stato assegnato alla scrittrice e commediografa franco-senegalese Marie NDiaye, da tempo però trasferitasi a Berlino principalmente per le scelte politiche del presidente Sarkozy. Tale posizione suscita le polemiche di un parlamentare, prontamente rintuzzate dalle repliche di blogger e intellettuali francesi.
Danimarca: immigrati pagati per lasciare il Paese
Gli immigrati di Paesi "non occidentali" ricevono 100.000 corone se rinunciano volontariamente alla propria residenza legale e tornano a "casa". Solo una delle originali iniziative promosse dal Partito Popolare danese anti-immigrazione per dimostrare la scarsa accettazione degli stranieri, in particolare quelli di religione musulmana.
Italia: l'attivismo online infiamma il “No Berlusconi Day”
Un gruppo di blogger-citttadini ha lanciato un movimento internazionale di protesta chiedendo le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per gli scandali e i processi per corruzione in cui è coinvolto. Oltre 280.000 persone hanno già annunciato la propria presenza alle manifestazioni del 5 dicembre.
Georgia: dure reazioni online alla condanna di due video-blogger dell'Azerbaigian
Dopo la condanna a due anni di carcere dei due video-blogger, alcuni blogger della vicina Georgia hanno criticato duramente l'arresto, il processo e la sentenza di Adnan Hajizade e Emin Milli - come anche la mancanza d'attenzione delle testate locali su un caso cruciale per la libertà d'espressione.
Iran: altre proteste in chiave artistica
La creatività artistica del Movimento Verde, nato in protesta delle elezioni presidenziali del 12 giugno scorso, non sembra aver eguali nella storia del Paese. Eccone ulteriori dimostrazioni, in attesa della prossima manifestazione di massa prevista per il 4 dicembre.
Paraguay: popolazione indigena “innaffiata” coi pesticidi
I disturbi fisici che vanno colpendo 217 appartenentì alla comunità indigena Ava Guaranì sembrano dovuti alla deliberata diffusione aerea di pesticidi, dopo essersi rifiutati di sgomberare le terre dei propri antenati - ora assai ambite dai vicini coltivatori di soia. E qualcuno non esita a parlare di continuazione del genocidio ai danni dei nativi.
Trinidad e Tobago: controversie sul nuovo super-centro per le arti recitative
La costruzione della nuova (e costosa) National Academy for the Performing Arts a Port-of-Spain va provocando un controverso dibattito - oltre alle reazioni ironiche e preoccupate di molti blogger caraibici.
Reporters sans frontières: la libertà di fare informazione è il prezzo della democrazia
Reporters sans frontières ha diffuso il rapporto annuale Worldwide Press Freedom Index, dove misura il grado di libertà dei giornalisti in 175 nazioni: attualmente oltre 200 reporter e operatori mediatici sono incarcerati in qualche parte del mondo, mentre 91 cyberdissidenti sono detenuti a causa del lavoro svolto online.